Imagine - John Lennon

Ad oggi sono passati 40 anni dalla morte di John Lennon, ucciso da Chapman mentre tornava dal cinema con la sua compagna, Yōko Ono. Non voglio aggiungere parole a quanto già è stato detto, solo una riflessione: John era giovane allora ed in piena fase creativa, quante meraviglie ci avrebbe ancora regalato? Cosa ci siamo persi? Come sarebbe oggi se ci fosse ancora? RIP John. 

Prologo sulla canzone di John Lennon: purtroppo questa canzone torna frequentemente di moda. Era di moda quanto è stata scritta, come canzone di protesta contro la guerra, è tornata di moda durante l'ondata di terrorismo religioso degli ultimi anni e, purtroppo, torna di moda oggi, quando un coronavirs (il COVID-19) sta minacciando l'umanità. Perché proprio questa? Qual'è il significato di questa canzone eterna? Vediamo di cosa parla, poi ne trarremo le conclusioni.

Imagine: Un testo semplice dal significato profondo

Interpretare il capolavoro del maestro John Lennon non è molto difficile. Coglierne il senso più profondo forse lo è un poco di più. Cominciamo col dire che il testo, come la musica, di questa canzone sono stati semplificati all'estremo. Quasi naif! Non che il cantante inglese non avesse gli strumenti letterari o musicali per creare un brano più complesso, ma qua sta il genio: passare un messaggio profondo con gli strumenti che userebbe un bambino e, malgrado tutto, essere comunque efficaci e originali. Un po' come le parabole del vangelo.
Aggiungo che oggi, in tempi di coronavirus, una canzone come questa è in grado di darci molto speranza, perché ci aiuta a sognare un mondo migliore (anche se questa volta il male non viene dall'uomo, ma dalla natura - sempre che si possa dire che madre natura ci fa del male). Visto che ormai si canta dai balconi di tutto il mondo, perché non sceglierla come canzone simbolo della voglia di rinascere?

Imagine: il film di Yoko Ono

In  questi giorni al cinema c'è stato il film evento "imagine", appena restaurato e con dei contenuti esclusivi. Non è stata una grande esperienza: innanzitutto 13 euro per un biglietto mi sono sembrati una follia. Poi i contenuti extra, per quanto interessanti, li ho trovati del tutto fuori contesto. Anche la figura di John Lennon ne è uscita molto sminuita: sembrava ridotto ad un semplice piedistallo messo al servizio  dell'ego della sua compagna. Comunque questo non intacca minimamente il capolavoro di cui vogliamo parlare.

Una canzone per chi non ha rinunciato a sognare

Le prime quattro righe di testo ci calano subito nell'atmosfera della canzone. Per prima cosa la parola "imagine", ovvero "immagina", che ripetuta all'ossessione ci invita a sognare. Sono passati gli anni della fantasia al potere, gli anni 60 hanno lasciato il posto agli anni del Vietnam, ma il maestro ci invita a non smettere di sognare, perchè i problemi non sono stati risolti. Anzi... Ma, sullo stile di Bob Dylan, non si scende sul pratico, non si parla di Vietnam o Corea, ma si parla di paradiso e inferno.

Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky

 che si potrebbero tradurre come:

immagina che non ci sia il paradiso
è facile se ci provi
nessun inferno sotto di noi
solo celo sopra di noi

John Lennon ci invita ad immaginare un mondo senza divisioni

Potremmo dire che John Lennon ci propone tre riflessioni in questo brano. La prima è l'invito a pensare ad un mondo senza divisioni. Senza divisioni tra paradiso e inferno, ricchi e poveri, giusto e sbagliato, buono cattivo, islamici e cristiani, ... Si, perché le divisioni sono sempre alla base di odio, violenza e razzismo. Pensiamoci bene, in questo secolo si è ucciso per la politica, per la religione, per il denaro e, per quanto possa sembrare assurdo, anche per appartenenza calcistica. In altre parole, l'ex Beatles arriva ad immaginare un mondo senza religioni non perché la religione sia di per se stesso un male, ma perché la religione è già motivo di divisione. Tra John Lennon e il clero non c'è mai stato buon sangue (ricordate quando disse: "siamo più famosi di Gesù Cristo adesso"?) e questa canzone non è che abbia contribuito a stemperare i toni.

L'invito a guardare la realtà

Il secondo messaggio lo si evince molto bene dalla frase: "immagina che ci sia solo cielo sopra di noi". Sembra un paradosso, visto che di fatto sopra di noi c'è solo il cielo (magari con i relativi astri). La forza della frase sta proprio qui: tutte queste cose, paradiso e inferno, Gesù e Maometto, Inter e Milan, non esistono. Ce le siamo inventate noi, e ci hanno fatto perdere il senso della realtà. Anzi, ci hanno addirittura impedito di apprezzare la bellezza del mondo, che già così com'è potrebbe essere il paradiso terrestre. Immaginate che bello il mondo se rinunciassimo a tutte queste invenzioni e imparassimo a goderne della sua semplicità. Mi piace ricordare, in questo contesto, la bella frase di Terzani: "non è Dio che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, siamo noi che abbiamo fatto Dio a nostra immagine e somiglianza. Non è Dio che ci giudica, siamo noi". Bello anche il contrasto: questa canzone ci invita ad immaginare un mondo diverso e, allo stesso tempo, ci invita a prendere coscienza della realtà. In effetti l'errore che  si commette spesso, non solo in politica, ma anche nel mondo delle imprese, dello sport e delle associazioni, è quello di cominciare a modificare qualcosa ancor prima di aver preso completa coscienza della realtà. E qui è uguale: guarda il mondo nella sua semplice bellezza, rimuovi tutto ciò di brutto che ci abbiamo costruito sopra e, a questo punto, immagina quanto bella può essere la vita.

John Lennon ci invita a pensare ad un mondo migliore.

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

che significa letteralmente:

puoi pensare che io sia un sognatore
ma non sono il solo
io spero che un giorno tu ti unirai a noi
e che il mondo diventi un tutt'uno

Non pensate alla prima cosa che vi viene in mente. Non è lo slogan di un partito che ti invita a credere in un ideale a cui appartengono già molte persone... C'è una sfumatura! Ci dice semplicemente: credi in queste cose, anche se sembrano ingenue! Non aver paura di essere solo, perché, anche se non lo vedi, altri la pensano come te... Ma attenzione, ripeto, non è un: "siamo in tantissimi..." e un "continua a sognare e non pensare di essere solo. La solitudine è solo un fatto mentale.". Mi ripeto ancora una volta, perché si tratta di una sfumatura importante: non sta dicendo segui la massa, vieni con noi, siamo in tanti, non vorrai mica restare fuori? Ma sta dicendo: non avere paura di sognare, non pensare di essere l'unico, perché in realtà siamo tantissimi a sognare e, se continuerai a farlo, riusciremo a diventare un tutt'uno.

Imagine oggi: Meloni e Ceccardi

Imagine non ha condizionato una sola generazione. Era il simbolo del pacifismo degli anni '70 e lo è rimasto sempre. Era diventata la canzone per chi chiedeva la pace dopo la strage del Bataclan. Oggi anche la politica italiana ne parla: secondo il leghista Ceccardi si tratta di una canzone Marxista, mentre Giorgia Meloni lo ha definita "l'inno dell'omologazione mondialista". Non entro nel merito, non si parla di politica qui, ma voglio solo dare un consiglio ai nostri politici: utilizzino le loro competenze per risolvere i, tanti, problemi del nostro paese e lascino parlare di musica le persone che ne hanno competenza. 

La frase finale "and the world will be as one", il mondo sarà uno, indica un mondo senza divisioni. Un modo di tutti e condiviso da tutti. Il paradiso in terra, che, paradossalmente, potremo vedere solo rinunciando alle religioni.
Fate attenzione, oggi può sembrare una frase banale, ma all'epoca, accusare le religioni di essere causa di divisione e, di conseguenza, di odio, guerra e intolleranza, non era cosa da poco. Specie se a farlo era un microfono potente come quello del genio di Liverpool. Genio che non aveva bisogno di creare scandali per far parlare di se, visto che era già una leggenda vivente.

Il testo della canzone Imagine è adatto in tempi di coronavirus?

Siamo tutti d'accordo, per uscirne dobbiamo essere tutti uniti. Non tutto il mondo, ma tutta l'umanità, indipendentemente dalla religione, dal credo politico o dalla "razza", e proprio questo ci diceva il mitico Lennon, se vogliamo un mondo migliore, dobbiamo superare le divisioni. Quindi direi proprio di si, è questa la canzone adatta.