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Le migliori canzoni contro la guerra

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Quando scrissi quest'articolo, pensavo alla guerra come ad una cosa lontana. Ad una paura che noi, nati negli anni '70 e cresciuti negli '80 avevamo lasciato alle spalle. Ora è tutto così strano.. mi sento stordito, mi sembra come se un incubo che mi aveva tormentato da bambino sia improvvisamente diventato realtà. Film che ci affascinavano 40 anni fa, come "the day after" oggi fanno davvero paura. Voglio esprimere solidarietà al popolo ucraino e a tutte le vittime di tutte le guerre. E come disse l'immenso Bob Dylan: Quante volte dovrà sparare ancora il cannone prima che venga bandito per sempre?
A partire dagli anni '60 c'è stata una rivoluzione nei testi delle canzoni, che, finalmente, hanno smesso di parlare solo d'amore e di sciocchezze, e sono passati a temi più forti, come il sociale e la politica. In questo panorama non potevano mancare canzoni che parlassero di guerra. A fare da apripista ci ha pensato lui, l'immenso Bob Dylan, seguito da altre grandi performance, alcune entrate nella storia, anzi no, nella leggenda. E quando dico leggenda parlo proprio di leggenda: si pensi a Jimy Hendrix e al suo inno nazionale americano suonaot a Woodstock, diventato simbolo del più grande festival della storia, della  più grande rivoluzione culturale del secolo, della più importante obiezione alle mostruosità della guerra. Si tratta probabilmente della più grande performance live della storia, con buona pace dei Beatles, dei Rolling Stones e dei Queen al Live Aid.
Faccio le solite premesse inutili: ho scelto le canzoni che piacciono a me, non è detto che la scelta debba essere condivisa da tutti. La lista è in continuo aggiornamento: avrei piacere di ricevere i vostri suggerimenti tra i commenti. C'è già la guerra in mezzo mondo, vediamo di non farla anche qua. Come sempre ho voluto fare una divisione: canzoni contro la guerra in lingua italiana e canzoni contro la guerra in lingua straniera.
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Canzoni italiane contro la guerra.

1940 - De Grogori

Una dei testi più riusciti del cantautore romano. Coglie una sfumatura fondamentale: l'approccio superficiale delle persone alla guerra. Mi spiego: finché non si vedono i carrarmati per strada o non ci muore un parente, non si ha reale coscienza della mostruosità della guerra. L'Italia è entrata nel primo e nel secondo conflitto bellico, fondamentalmente davanti all'indifferenza della maggior parte della popolazione che, una volta compresa la brutalità della stessa, ne ha chiesto il ritiro... troppo tardi, milioni di persone erano già morte. Oggi ci sono un sacco di conflitti nel mondo, e ci sono anche grazie alla complice indifferenza della maggioranza di noi... Sono pronto a scommettere che, se domandassi alla gente per strada la lista dei paesi dove è presente il nostro esercito, pochi saprebbero rispondere. Grande De Gregori!

La guerra di Piero - Fabrizio de Andrè.

Poteva mancare il grande Fabrizio de Andrè in questa lista? La guerra di Piero è una splendida canzone sulla guerra, vista con gli occhi di chi la guerra la combatte, il tutto condito con il gelido cinismo a cui Faber ci ha abituati. Si, perché qui non è che c'è una morale positiva o un lieto fine. Il protagonista è un uomo che dentro al cuore ha conservato ancora un minimo di sensibilità, e tale sensibilità lo fa indugiare quando si troverà davanti al nemico. Tanto basta per sentenziare la sua condanna a morte. Certo, direte voi, ma avrà ricevuto un premio in cambio di tutto ciò. No, finirà sepolto in un campo di grano, dimenticato da tutti, come se non fosse mai esistito. Questo senso di nullità per me rappresenta il messaggio del cantautore genovese: a cosa serve la guerra? Tanto rumore, tanta sofferenza e tanti morti per il nulla!

Auschwitz (canzone del bambino del vento) - Francesco Guccini

Forse non tutti sanno che il titolo originale non era Auschwitz, ma "canzone del bambino nel vento". Qui non si parla tanto di guerra, quanto degli orrori della guerra. Di fronte alle straziante narrazione di un bambino bruciato, di cui non resta nulla, se non polvere nel vento, esiste ancora il bisogno di interrogarsi se la guerra sia giusto o no? Se esista una valida ragione per fare una guerra? Guccini non risponde a questa domanda, lascia l'interrogativo all'ascoltatore, anche se, di fatto, si tratta di una domanda retorica. Questa è la canzone che ha fatto conoscere Guccini all'Italia (almeno come cantante, come autore era già conosciuto, visto che Equipe 84 e Nomadi già cantavano i suoi brani), grazie all'intercessione di Caterina Caselli, alla quale in seguito dedicò la canzone Eskimo.

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones - Gianni Morandi

Leggendo quanto ho scritto su Bob Dylan (nella sezione canzoni straniere) leggerete della leggenda metropolitana che vuole che il grande poeta venga censurato ogni qual volta gli Stati Uniti sono in guerra. Non è invece leggenda metropolitana la censura operata dalla RAI alla canzone di Gianni Morandi, in quanto offensiva verso una nazione amica (gli Stati Uniti per l'appunto). Questa canzone narra la storia di un "ragazzo normale", che condivide le passioni della maggior parte dei giovani di quella generazione, come la musica rock. È però americano e viene richiamato per andare a combattere contro i Vietcong. In questa canzone si poggia l'attenzione di come una generazione di americani ha perso la sua giovinezza per andare a buttare la vita in una guerra, senza nemmeno sapere il perché.

Il mio nome è mai più - Jova Liga Pelù

A differenza della maggior parte delle canzoni, questa non è una canzone contro la guerra, ma contro una guerra, una guerra in particolare: la guerra della ex Jugoslavia. Quanto sembra lontana nel tempo oggi, quando per andare in Slovenia non serve neppure la carta di identità (Covid-19 a parte). Una guerra nata improvvisamente, finita e dimenticata altrettanto brevemente. E questo ci dovrebbe insegnare qualcosa: i protagonisti degli orrori che ci venivano narrati allora, orrori da far vomitare un porco, sono le stesse brave persone di oggi? E se si, com'è possibile? Forse che la guerra ci trasforma e ci fa diventare delle bestie? Anzi no, scusate, le bestie non si sono mai rese protagoniste di simili orrori. Comunque diceva Shakespeare che la guerra può trasformare un uomo in una bestia e una bestia in un uomo. Il grande Primo Levi invece che, una volta che la guerra ha destrutturato la società, l'essere umano tira fuori il peggio di se. Comunque, la canzone ebbe un discreto successo e dette un piccolo contributo a far conoscere il problema in Italia e, se non ricordo male, dette pure un contributo economico alle vittime della guerra, in quanto gli utili delle canzone vennero interamente donati. Quello che voglio dire è che, il senso di vecchiume di questa canzone, mi fa piacere. Vuol dire che abbiamo voltato pagina in questo vicino angolo di mondo, speriamo che un giorno tutte le canzoni sulla guerra sembrino obsolete. Ancora una nota: anche Vasco Rossi al tempo fece una cover di Generale di De Gregori e dette il via alla tournee "rock sotto l'assedio". Ricordo come pose l'accento sulla frase "generale dietro la collina, ci sta la guerra...". Già, disse il rocker di Zocca, a prescindere dalle posizioni di ognuno, dalle ideologie e da tutto il resto: la guerra è qui, dietro la collina.

Canzoni straniere contro la guerra

Bob Dylan Blowin in the wind
Questo capolavoro di Bob Dylan non è una canzone contro la guerra, è la canzone contro la guerra! Ermetica, incisiva, forte, toccante, deprimente... non c'è un solo tipo di emozione che non possa essere associata all'ascolto di questa canzone. Esiste una leggenda metropolitana che viene riesumata ogni volta che gli Stati Uniti decidono di invadere un nuovo paese, ed è quella secondo la quale venga posta la censura su questa canzone. Un divieto assoluto di passarla per radio. Ovviamente è un falso: ma attenzione, esisteva effettivamente un piano della CIA per "pizzicare" John Lennon in possesso di droga, allo scopo di far perdere credibilità ad un artista che con le sue canzoni stava mobilitando l'opinione pubblica americana contro l'intervento in Vietnam.
Visto che lo abbiamo citato sopra, non lo potevamo escludere. Si tratta dell'uomo simbolo del pacifismo in America e nel  mondo. A detta di Red Ronnie, uno dei grandi carismatici che oggi mancano, che il potere ha voluto cancellare, perché fanno paura, perché liberano l'anima della gente. Con Imagine il grande cantautore dei Beatles non si limita a condannare la guerra, ma immagina un mondo senza divisioni, senza divisioni dovute al colore della pelle, al sesso, alla religione e al paese d'origine. Solo così l'uomo può vivere in armonie e, di conseguenza, senza guerre. Una recente sentenza del tribunale, verrebbe che venga affiancato, come coautore dell'opera, il nome di Oko Ono a quello di John Lennon. Mi dispiace, non ci riesco proprio. Sono passati anni da quando ho aggiunto questa canzone all'elenco, e ancora oggi se ne continua a parlare, per i motivi più controversi. Oggi sono addirittura dei leader politici a livello nazionale a prendere la parola, definendola come un "inno all'omologazione mondialista". Aggiunge: "Se uno, diciamo, non capisse l'inglese e non sentisse il testo, la canzone è fantastica". Non commento, voglio solo dire che la miglior arma contro l'omologazione mondialista è proprio la cultura, l'essere ignoranti, non conoscere l'inglese, non capire quello che si sta ascoltando, non è la soluzione. A volte penso a Pino Scotto, quando lamenta che i musicisti non prendano mai una posizione: perché nessun rocker italiano dice nulla? Chiunque apprezzi l'arte e la buona musica dovrebbe inchinarsi davanti a questa canzone.

Inno Nazionale Americano - Jimy Hendrix

Cosa ci fa in questo post un inno nazionale, di una nazione tutt'altro che pacifica? Come può essere una canzona pacifista una canzone che non ha nemmeno un testo (nella versione di Jimi Henrix dell'inno nazionale americano non ci sono parole)? Può se a suonarla è un mostro sacro, un artista superiore, un genio come Jimi Hendrix Diciamolo, Woodstock non sarebbe stato Woodstock senza la performance di questo straordinario chitarrista. Anzi, la chitarra elettrica, il giorno dopo, non sarebbe più stato lo stesso strumento. Per citare il grande Bertoncelli (quello che secondo Guccini spara cazzate): Jimi Hendrix era quello di cui i Beatles parlavano e ciò che i Rolling Stones avevano promesso. Da quel palco il musicista di Seattle aveva insegnato al mondo che da una chitarra elettrica non escono solo le sette note, ma suoni, effetti speciali, emozioni, sentimenti... lui da quella chitarra ha tirato fuori il suono dei bombardieri americani che lanciavano bombe nel Vietnam. Nessuno prima e dopo di lui riuscirà a mandare un messaggio più forte contro la guerra. Cosa incredibile, se pensiamo che non c'era una sola parola in quell'esecuzione.

Miss Sarajevo - Passengers

In realtà, dietro questo nome assai banale, si nascondono niente meno che Luciano Pavarotti e Bono degli U2. Si tratta di una canzone sulla guerra nella ex Jugoslavia, nella quale non si denuncia soltanto la brutalità della guerra, ma anche l'incapacità dei governi occidentali di intervenire per evitare che questa scoppiasse.

The Wall - Pink Floyd

Dio mio quanto è tristemente attuale questo brano scritto da Roger Water con gli allora Pink Floyd. The Wall, un'elenco delle sofferenze della vita che portano il protagonista, la rockstar Pink, a costruire un muro tra se e l'umanità. Nel 1989 cadde il muro di Berlino, ma quanti muri stiamo costruendo a trent'anni di distanza! Muri tra USA e Messico, muri tra nord e sud, tra ricchi e poveri, tra cattolici ed islamici... Quanto è tristemente attuale questa canzone.
Solo le pido a Dios – León Gieco
Mi sono accorto che tutte le volte che cito delle canzoni straniere, queste sono in lingua inglese. Cosa buffa, considerato che sono bilingue spagnolo. Eccovi allora una delicatissima canzone contro la guerra del cantautore argentino Leòn Gieco.

Patty Smith - People have the power

Un testo semplice, immediato, ottimista e, quasi , ingenuo. Sembra quasi una parafrasi di immagine. Certo è che l'ottima stesura, unita ad un'altrettanto ottima interpretazione, la rendono un inno contro la guerra e le ingiustizie, nonché una grande ballata. Che sia vero? La gente ha il potere di cambiare? Di cambiare il mondo? Di trasformare deserti in fontane? Si, probabilmente il potere c'è l'ha, ma la voglia?




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