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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Le peggiori canzoni che hanno vinto il festival di Sanremo

È appena finito il festival di Sanremo 2021. Che dite? Incorporiamo i Maneskin in questa classifica? Parlare male del festival di Sanremo è uno degli sport nazionali e, visto che non parlo mai di calcio, non mi resta che tirare un po' di ... al festival nazionale. Intanto sfatiamo un mito: non è vero che al festival ci siano solo canzonette leggere, da sanremo sono usciti anche dei capolavori, canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana. E nemmeno è vero che le belle canzoni siano sempre andate male, come è successo a Vita Spericolata che si collocò al diciannovesimo posto, ci sono grandi canzoni che hanno vinto il festival, alle quali dedicherò un apposito post. Ma oggi, eccovi le peggiori canzoni che hanno vinto la grande gara canora. Ovviamente non si vuole offendere nessuno, specialmente gli autori: sono cose che si fanno tanto per ridere un po', senza cattiveria. Inoltre ci tengo a precisare che tante canzoni non piacciono a me perché non toccano la mia sensib

La faccia e il cuore - Antonio Maggio ft. Gessica Notaro

Sanremo 2020: tante sono state le curiosità, polemiche, apprezzamenti o critiche sul look e sulle esibizioni come ogni anno ma largo spazio ha avuto anche il tema della violenza sulle donne col discusso monologo della giornalista Rula Jebreal, però è degno di nota il brano di Antonio Maggio e Gessica Notaro intitolato "La faccia e il cuore", fuori concorso ma assolutamente significativo per la tematica che affronta. Chi è Gessica Notaro? Questo nome è noto alla cronaca da quando, nel 2017, l'ex fidanzato Edson Tavares l'ha aggredita e sfigurata con l'acido; dopo l'avvocatessa Lucia Annibali di Pesaro, anche questa ragazza di Rimini nonostante le sofferenze che ha dovuto affrontare già da prima dell'aggressione (la morte del padre e il suicidio del fratello), ha deciso di attivarsi in prima linea portando avanti la lotta contro la violenza di genere.  La faccia e il cuore: storia di una grande amicizia Il rapporto di amicizia quasi fraterno tra Gessica e An

It's my life - Jon Bon Jovi

Jon Bon Jovi diventa pop A volte, nel valutare un brano, non teniamo conto soltanto della qualità dello stesso, ma anche della carriere dell'artista. Ad esempio, adoro Jovanotti, ma se Paolo Conte se ne fosse uscito con un "penso positivo", avrei avuto parecchie rimostranze da fare. Ecco, io ho conosciuto Bon Jovi come un grande rocker, ho consumato il nastro di New_Jersey e Slippery When Wet. Forse un po' commerciale, ma potente e, sicuramente, rock. Hard rock. E poi cosa succede? L'hard rock passa di moda e il nostro grande autore si taglia i capelli, si veste come un bravo ragazzo e se ne esce con un album così sdolcinato da far arrossire gli Spandau Ballet. Sia chiaro, si tratta certamente di un grande album e non voglio scatenare l'ira dei suoi fans, dico solo che, per noi amanti del rock, si trattò di una grande delusione. Ho scelto "It's My life" perché mi sembra la canzone più rappresentativa di questo cambiamento. Jon Bon Jovi con It'

La locomotiva - Francesco Guccini

Guccini: un artista fuori dalla regole Le persone che, come me, danno grande importanza ai testi delle canzoni, non possono non ammirare Francesco Guccini, più noto come il cantastorie di Pavana. Eppure parlare di lui è sempre difficile: non appartiene a nessuna corrente, i suoi testi trattano argomenti unici e non rispettano nemmeno le regole che i critici impongono e i grandi autori si sono imposti. Ricordo che, alla presentazione del suo primo romanzo giallo, scritto a 4 mani con Machiavelli, sottolineò come oggi gli autori si sforzassero di utilizzare singoli aggettivi in sostituzione due o più, dando la stessa forza al concetto. Mi spiego meglio: a volte per rafforzare un sostantivo utilizziamo diversi aggettivi. Gli autori sostengono che se riesci ad utilizzarne uno solo o, comunque, il minor numero possibile, l'opera ne trarrà giovamento. Gli scrittori di testi hanno lavorato molto in questa direzione ed i poeti già lo facevano nella prima metà del '900. Lui no, Guccini,

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