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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

La pulce d'acqua - Branduardi

Angelo Branduardi: maestro o menestrello? Dopo tanti anni, finalmente, mi ritrovo a scriver del maestro Angelo Branduardi. Ho usato la parola maestro, anche se so per certo, che lui preferirebbe essere chiamato "menestrello". Chissà se si tratta di un gesto di vanità o di umiltà: ricordiamo che "menestrello" era uno dei tanti soprannomi che erano stati affibbiati allo stesso Bob Dylan. In ogni caso, io resto propenso alla seconda soluzione: ho avuto modo di conoscere (no, conoscere è eccessivo, forse dovrei dire parlare) con Branduardi in occasione del suo concerto a Spilimbergo, all'interno della rassegna Folkest, e mi è sembrata una persona semplice e tutt'altro che vanitosa. La leggenda indiana della pulce d'acqua Perché ho scelto la pulce d'acqua come canzone di Branduardi? Perché è una delle sue canzoni più rappresentative e perché il testo, per chi non conoscesse i riferimenti, potrebbe essere incomprensibile. Spiegato al leggenda ch

Extraterrestre - Eugenio Finardi

Eugenio  Finardi: un sognatore. Eugenio Finardi non era un illuso: era un uomo che viveva di illusioni, ma sapeva anche guardare alla realtà. Aveva inseguito i suoi sogni ed aveva vissuto di sogni, un po' come avevano fatto i figli del '68. Notevole quando, con l'amico Alberto Camerini, andò fino a Parigi con un motorino "ciao" della Piaggio. Un uomo in che voleva scoprire il mondo. In quegli anni, ma anche oggi, si viveva con la sensazione che in Italia si vivesse male e che fosse sufficiente andare all'estero, magari in America, per trovare la felicità. Ma come dicevo all'inizio, Finardi non era un illuso, sapeva che le cose non erano così semplici, esattamente come non lo sono ora. Non dubito che in Germania, Stati Uniti o Australia non ci siano migliori opportunità, ma non pensiate che basti atterrare li per trovare la felicità. Non è mai così facile. Extraterrestre e l'illusione di un mondo perfetto Allora il significato del testo di ques

Creusa - Rancio

Parlando di un noto critico d'arte nazionale, o almeno, di un sedicente critico d'arte, spiegavo che essere un bravo critico non significa conoscere a memoria la data di nascita di qualche artistica. Nemmeno la spiegazione di un'opera di Michelangelo fa di te un critico d'arte: sono capace anch'io di leggerne una delle migliaia da un libro e riproporla ad un pubblico: se vuoi essere considerato un grande critico li devi scoprire gli artisti, solo così dimostri di saper cogliere il bello, a prescindere dalla fama di un artista o dal prezzo di un'opera. Quel critico, malgrado i mezzi che ha da sempre a disposizione, non è mai riuscito a scoprire nessuno. Io non sono un critico musicale, ma voglio lo stesso provare a scrivere su qualcuno ancora poco noto: è facile scrivere di Vasco o Bob Dylan, non bisogna essere dei geni. Rancio, finalmente un nuovo cantautore Oggi vi voglio parlare di Luca, alias Rancio, che ho avuto modo di conoscere tramite questo blog. Si

Bella Ciao - Canto popolare

Prologo (per altro aggiunto dopo la stesura - lo potete anche saltare). Notizia di oggi, 30 settembre 2020. Si voterà una legge che imporrà lo studio della canzone "Bella Ciao" nelle scuole. Non ho nulla in contrario, ma temo che la cosa offra solo un ulteriore pretesto a chi cerca ogni ragione per polemizzare contro questo brano.. Lasciamo che chi ne ha piacere gioisca di questo capolavoro ed evitiamo di imporla agli altri. Imporre una cosa è il modo migliore per farla odiare. Fine prologo, inizia il post. Mai avrei pensato di scrivere post su questa canzone, ma, visto che ormai è diventata argomento di dibattito, anzi, di scontro politico, forse è il caso di farlo. Sono convinto che, alla base di ogni scontro, ci sia la mancanza di conoscenza, origine di tutte le incomprensioni e, quindi, di tutte le forme di discriminazione, di razzismo e  di guerra. Non voglio prendere nessuna posizione (anche se è ovvio, come per tutti, che ho la mia al riguardo), ma farò quello che q

Le migliori canzoni contro la guerra

Quando scrissi quest'articolo, pensavo alla guerra come ad una cosa lontana. Ad una paura che noi, nati negli anni '70 e cresciuti negli '80 avevamo lasciato alle spalle. Ora è tutto così strano.. mi sento stordito, mi sembra come se un incubo che mi aveva tormentato da bambino sia improvvisamente diventato realtà. Film che ci affascinavano 40 anni fa, come "the day after" oggi fanno davvero paura. Voglio esprimere solidarietà al popolo ucraino e a tutte le vittime di tutte le guerre. E come disse l'immenso Bob Dylan: Quante volte dovrà sparare ancora il cannone prima che venga bandito per sempre? A partire dagli anni '60 c'è stata una rivoluzione nei testi delle canzoni, che, finalmente, hanno smesso di parlare solo d'amore e di sciocchezze, e sono passati a temi più forti, come il sociale e la politica. In questo panorama non potevano mancare canzoni che parlassero di guerra. A fare da apripista ci ha pensato lui, l'immenso Bob Dylan, segu

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