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Bella Ciao - Canto popolare

Prologo (per altro aggiunto dopo la stesura - lo potete anche saltare).
Notizia di oggi, 30 settembre 2020. Si voterà una legge che imporrà lo studio della canzone "Bella Ciao" nelle scuole. Non ho nulla in contrario, ma temo che la cosa offra solo un ulteriore pretesto a chi cerca ogni ragione per polemizzare contro questo brano.. Lasciamo che chi ne ha piacere gioisca di questo capolavoro ed evitiamo di imporla agli altri. Imporre una cosa è il modo migliore per farla odiare.
Fine prologo, inizia il post.
Mai avrei pensato di scrivere post su questa canzone, ma, visto che ormai è diventata argomento di dibattito, anzi, di scontro politico, forse è il caso di farlo. Sono convinto che, alla base di ogni scontro, ci sia la mancanza di conoscenza, origine di tutte le incomprensioni e, quindi, di tutte le forme di discriminazione, di razzismo e  di guerra. Non voglio prendere nessuna posizione (anche se è ovvio, come per tutti, che ho la mia al riguardo), ma farò quello che qualunque divulgatore dovrebbe fare: spiegare le cose, in modo che tutti la possano comprendere, dopo di che siete liberi di scegliere al vostra posizione, secondo coscienza. Ricordo ancora una volta che in questo sito si parla di musica, non di calcio, politica o religione.

Chi erano i partigiani?

Forse la prima domanda che ci dobbiamo porre è proprio questa: chi erano i partigiani? I partigiani, o meglio "partisan", erano i combattenti irregolari spagnoli durante l'occupazione napoleonica. Diciamocelo: risorgimento a parte, a noi italiani è sempre mancato il senso di appartenenza ad una grande nazione, forse perché la nostra storia è breve e nemmeno tanto gloriosa (a meno di non tornare indietro di 1500 anni e ricominciare a parlare di impero Romano). Ben diverso per gli spagnoli, lo posso dire con certezza, visto che in Spagna ci ho vissuto. Ricordo poi, i miei amici spagnoli che avevano trascorso del tempo da noi (come Erasmus o in altre forme), che mi domandavano allibiti come mai noi italiani non fossero mai orgogliosi del nostro paese, anzi, non perdessimo occasione per parlarne male e denigrarlo. Ma siamo divagando: quello che rimaneva "dell'impero dove non tramonta mail il sole" (di quello che forse è stato il più grande impero della storia) venne occupato dai francesi. Ma, mentre da noi italiani le petit caporal venne accolto come un liberatore, ben diversa accoglienza gli fu riservata nella penisola Iberica: per la prima volta dopo secoli, il grande impero era stato sottomesso! Nacque così un resistenza senza quartiere verso l'invasore, non scevra di atti di eroismo, volta a cacciare l'invasore. I partecipanti a questa resistenza presero per l'appunto il nome di "partesan". Forme di resistenza simili andarono a ricrearsi in Europa in tempi e contesti diversi, ma, come nel caso italiano, si ricorse alla denominazione di "partigiani", proprio perché ispirati dalle gloriose gesta dei cugini spagnoli. In generale, secondo la definizione di partigiano di wikipedia, "un partigiano è un combattente armato che non appartiene ad un esercito regolare, ma ad un esercito di resistenza".

I partigiani in Italia

La definizione di partigiano sarà importante per dare un senso alla nostra canzone. Ma chi erano i partigiani in Italia di cui si parla nella canzone? Erano quelli della guerra civile italiana, nata in seguito alla nascita della repubblica di Salò, successiva all'armistizio di Cassabile. Per farla breve, una volta caduto il governo Mussolini, alcuni italiani, tra cui Mussolini, con l'aiuto dell'esercito Tedesco, hanno fatto un colpo di stato ed hanno occupato parte dell'Italia settentrionale, portando il governo a Salò. A questo punto, ai giovani italiani ai quali arrivava al cartolina di  precetto, restavano aperte due strade: unirsi all'esercito tedesco e combattere a fianco del nuovo governo Mussolini,  oppure scappare nelle montagne ed unirsi a qualche gruppo partigiano che, a fianco degli Stati Uniti e alle altre nazioni alleate, combatteva per cacciare i tedeschi dall'Italia e ripristinare il governo di Roma. Non era necessario appartenere ad un qualche credo politico per unirsi ad un gruppo partigiano, bastava essere contro l'occupazione tedesca ed il regime fascista che aveva operato il colpo di stato. È normale però che, in un paese dove per vent'anni, la destra è stata fascista, la maggior parte di questi rivoluzionari fosse comunista e, al limite, "democristiano". Molti cristiani infatti non condividevano gli ideali fascisti e decisero di combattere contro il regime. Naturalmente a questi, si unirono anche persone di destra, ma della destra democratica, quella che non credeva nella dittatura di Mussolini o del suo alleato Hitler. Bene, se abbiamo chiaro il contesto, possiamo cominciare a dare un senso al testo della canzone.

Primo paragrafo di bella ciao.

Una mattina mi son svegliato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Una mattina mi son svegliato
E ho trovato l'invasor
Come detto sopra, l'invasor in questo caso è la Germania che, in seguito all'armistizio, ha occupato l'Italia settentrionale dando vita alla repubblica di Salò.

Secondo paragrafo di bella ciao.

O partigiano portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano portami via
Che mi sento di morir
Quel senso di morte che si prova quando si vedono morire la propria nazione, i propri ideali, i propri sogni. Ma perché "partigiano portami via"? Perché i partigiani vivevano nascosti tra le montagne, e non era facile venirne in contatto. O li si andava a cercare tra i monti, oppure si spargeva la voce che ci si voleva arruolare, ed erano loro a venirti a cercare e a "portarti via".

Quinto e sesto paragrafo di bella ciao

E se io muoio da partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir
E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Seppellire lassù in montagna
Sotto l'ombra di un bel fior
La consapevolezza che, con grande probabilità, si sarebbe potuti morire nell'inseguire quel sogno di libertà. Perché seppellire in montagna? Perché è in montagna che si nascondono i partigiani, non nei paesi, dove sono rimasti solo coloro che si sono lasciti corrompere dal nuovo regime. E il "bel fior"? Niente, una trovata poetica, di cui è ricchissimo questo toccante testo.

Setti o e ottavo paragrafo di bella ciao

Tutte le genti che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Tutte le genti che passeranno
E mi diranno che bel fior
E questo è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E questo è il fiore del partigiano
Morto per la libertà
Qui si danno per scontate due cose: la vittoria finale (che effettivamente c'è stata) ed il fatto che, nelle generazioni, la gente si sarebbe ricordata di chi ha sacrificato la vita per la nostra libertà. Coloro che sono morti in montagna non avranno una tomba faraonica, anzi, probabilmente nemmeno una tomba. Così come non avranno gloria, forse neanche un nome. E allora la richiesta minima: seppelliscimi all'ombra di un bel fiore, in modo che le generazioni future, guardando quel bel fiore, si possano ricordare di chi ha perso la vita per la loro libertà. Anzi, la cosa più bella sarebbe che, ogni volta che qualcuno, passeggiando in montagna, vedesse un bel fiore, si ricordasse di noi. Purtroppo questa seconda previsione non si è avverata del tutto. Non solo pochi si ricordano delle persone alle quali devono la democrazia e la libertà, non solo non si ricordano di loro quando vedono un bel fiore, ma addirittura gli vogliono vietare di cantare la loro canzone. Giusto o sbagliato che sia, non voglio prendere posizione.

Nono e decimo paragrafo di bella ciao

Tutte le genti che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Tutte le genti che passeranno
E mi diranno che bel fior
E questo è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E questo è il fiore del partigiano
Morto per la libertà
E questo è il fiore del partigiano
Morto per la libertà
Qui la storia finisce e resta solo poesia. Ci si immagina che, negli anni, le persone tramandino di generazione in generazione il ricordo delle persone che hanno combattuto per la libertà e che, passando davanti a questo fiore, raccontino ai loro figli e ai loro nipoti chi erano queste persone, morte per la libertà

Ma cosa vuol dire "o bella ciao"?

È semplicemente il saluto che manda il ragazzo che parte per arruolarsi alla sua compagna e rende il brano ancora più poetico. È quel tocco che lo differenzia dalle classiche marce militaresche, del tipo "me ne frego è il nostro motto, me ne frego di morire", perché toglie l'accento dal tema politico-militare e lo sposta sul piano umano, ci parla di un giovane ragazzo, che deve lasciare il proprio amore, perché deve dare il suo contributo per la libertà sua, del suo paese e della stessa ragazza che sta salutando. Anzi, sembra quasi che scelga di morire, per donare alla ragazza la libertà. Quale regalo più bello? In effetti, in contrasto con tutti i canti popolari del periodo (stiamo parlando degli anni del fascismo), qui non si parla di vittoria con la certezza assoluta, di schiacciare il nemico, della gloria del re e della patria, ma semplicemente di voglia di libertà per se stessi e per le persone che si amano.

I partigiani nel mondo

Abbiamo detto all'inizio che partigiani sono tutti coloro che si arruolano in eserciti irregolari per combattere per un proprio ideale, e partigiani nel mondo, ve ne sono ovunque. Anzi, il concetto di partigiano si è ulteriormente esteso, ora esistono i partigiani del clima, della povertà e via dicendo. Ed ecco che, incredibilmente, questo canto nato settant'anni fa nelle Alpi, si sta diffondendo negli angoli più remoti del pianeta, come un'inno all'amore e alla libertà. Avrebbe mai immaginato quel "partigiano di Ligosullo" che un giorno la sua canzone sarebbe stata cantata praticamente ovunque? In inglese, arabo, palestinese, spagnolo...?

Proibire la canzone.

Alcuni oggi vogliono vietare la canzone, per lo meno in contesti ufficiali, come la festa del 25 aprile. Come ho detto sopra, non intendo prendere alcuna posizione, ognuno ascolti la canzone e giunga alle proprie conclusioni. Nonostante tutto però, prima ancora che un canto politico, per me resta una toccante poesia d'amore, valida per chiunque stia lottando per la libertà di se stesso e delle persone che ama, ovunque nel mondo e verso ogni forma di repressione.

Commenti

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ottima spiegazione, forse nemmeno a scuola la ebbi così... Bella... Grazie! Dalla quale si deduce che dovrebbe piuttosto essere l'inno del 25 aprile... Se non fosse che è stata fatta propria, in Europa, dalla sinistra. Solo una richiesta, in punta di piedi... correggere gli errori di battitura... Grazie ancora!

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    1. Grazie Marco. Ho scritto l'articolo in fretta, adesso rileggo che magari trovo qualche errore da correggere ;D

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