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Il cielo - Renato Zero


Il cielo Renato Zero
A vent'anni Renato Zero era il mio cantautore preferito, specialmente per i testi. I miei preferiti erano "amico", "il carrozzone" e questa meravigliosa canzone che è "il cielo". Anzi, questa era di sicuro la mia preferita. Il testo non è certo complicato come una poesia di Leopardi, eppure ci sono delle delicatissime sfumature che, ad un ascolto poco attento, ci possono sfuggire.

Cosa significa il Cielo per Renato Zero

Innanzitutto: così'è il cielo? Il cielo è il nostro futuro, il domani, l'altra vita, quello che verrà... questo è il significato del cielo, non rappresenta strettamente i sogni, come si sarebbe portati a pensare. E chiarito questo, vediamo di capire il significato del primo paragrafo:
Quante volte ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco e non lo sa
e non c'è pietà per chi non prega e si convincerà
che non è solo una macchia scura
il cielo
ovvero, tantissime volte mi sono fermato a pensare al mio futuro, ad immaginare come potrebbe essere, ma il mio destino non lo sa, non si cura dei miei sogni. La vita e dura e spesso, l'unica cosa a cui ci possiamo aggrappare sono i nostri sogni. Ci siamo passati tutti. E Dio non voglia che, nel giorno in cui dovessimo essere davvero a terra, non avessimo nemmeno quelli: non c'è pietà per chi non ha sogni nel futuro, per quelle persone per le quali il futuro è solo qualcosa di vago (una macchia) e pure scura. I sogni ci servono per vivere.
quante volte avrei preso il volo
ma le ali le ha bruciate già
la mia vanità e la presenza di chi è andato già
rubandomi la libertà
il cielo

Perdere il cielo, ovvero rinunciare a sognare

Tante volte avrei voluto uscire da questa vita razionale per inseguire i miei sogni, per prendere il volo. Ma non ne sono capace, sono troppo vanitoso per avere l'umiltà di ammettere di avere dei sogni. E poi c'è chi se ne è andato, chi ha fallito, e questo mi fa paura. Avere paura dei propri sogni vuol dire avere paura di volare, di inseguire i propri sogni.
quanti amori conquistano il cielo
perle d'oro nell'immensità
qualcuna cadrà
qualcuna invece il tempo vincerà
finché avrà abbastanza stelle il cielo

L'amore è l'unica salvezza secondo Renato Zero

adoro Renato Zero, ma non nego che a volte sia un po' patetico, ma la cosa si integra perfettamente col personaggio, quindi si fa perdonare. Qui ci dice che alla fine, l'unico sogno che, se diventa realtà, ti fa raggiungere il cielo e ti ci fa restare per sempre è l'amore. E storie d'amore ce ne potranno essere fintanto che ci saranno stelle in cielo, quindi per sempre (qui emerge l'ottimismo di Renato Zero e la sua fiducia nell'amore).
quanta violenza sotto questo cielo
un altro figlio nasce e non lo vuoi
Gli spermatozoi l'unica forza
tutto ciò che hai
ma dimmi... ma che uomo sei...
se non hai il cielo

Cosa significa gli spermatozoi, l'unica forza, tutto ciò che hai 

Per capire questo verso, dobbiamo capire il contesto. Aveva appena vinto il "si" al referendum per l'aborto. Indipendentemente dalle singole posizioni, era comunque una cosa che scosse le coscienze. Una madre che uccide un bambino, com'è possibile? Dov'è finita l'umanità? E anche l'autore romano ha detto la sua: ricordati che niente è più bello dell'amore e un bambino è frutto dell'amore, quindi a sua volta una cosa meravigliosa. Ecco perché gli spermatozoi sono l'unica forza tutto ciò che hai... E poi di nuovo: ma che uomo sei se non hai il cielo? Tornando all'inizio un'uomo per il quale la vita non avrà pietà. Ancora una cosa: dal vivo, ormai da sempre, Renato recita questa filastrocca:
Se non riprendi un barattolo di vernice insieme a me
e ricominciamo a dipingere questo mondo grigio
questo mondo così stanco,
dell'amore che vuoi,
dell'amicizia che rincorri da sempre.
Dipingiamolo di noi,
di noi zerofolli,
di noi zeromatti,
a noi che basta un sorriso, una stretta di mano
(Renato)e a me che basta semplicemente dirvi... Vi amo!
Con questa filastrocca l'autore ha voluto compensare la negatività del paragrafo, col suo proverbiale ottimismo, in virtù del quale l'amore vince sempre! Basta un po' di coraggio, un po' di fantasia e un po' di  follia, o meglio, zerofollia.

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