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Siamo solo noi - Vasco Rossi

Significato della canzone Siamo solo noi di Vasco Rossi
Siamo solo noi: l'inno di tante generazioni

Questa canzone, assieme a Vita Spericolata è l'inno, non di una generazione, ma di molte generazioni. Non voglio dire che in questo testo si identifichino tutti i fans di Vasco Rossi, dico solo che milioni di persone di tutte le età lo considerano tale. Anch'io mi ci sono identificato in periodo della mia adolescenza ed il fatto che, crescendo, non si condividano più certi valori, non rende la canzone meno efficacie o meno poetica, anzi, la fanno diventare la foto di un momento particolare della nostra crescita, del nostro essere, del nostro credere. Immagino che nemmeno il Vasco vada più a letto la mattina presto e si alzi con il mal di testa, ma sicuramente continua a riconoscere in questa canzone un periodo determinate della sua vita. Lui stesso, nella canzone autobiografica "Sally", si domanderà se fosse stato davvero necessario attraversare quel difficile periodo fatto di eccessi che, spesso, ha dovuto  pagare a caro prezzo. In Sally la conclusione sarà un laconico "forse, ma forse, ma si". Ad arricchire questo testo, ci sono un sacco di frasi efficaci, dirette, potenti che confermeranno la fama di "copywriter" del Blasco. Io stesso ne ho aggiunte alcune nel post dove parlo delle migliori frasi del rock.

Vasco Rossi: La loro zitti è buoni è la mia Siamo solo noi.

Con questa dichiarazione il grande cantautore di Zocca ha consacrato i Maneskin e la loro Zitti e buoni. No Vasco, nemmeno questa volta sono d'accordo con te. C'è un abisso sostanziale tra i due brani. Tu eri l'emblema del politicamente non corretto, di chi era fuori, di chi non rispettava le regole, del ribelle, di una generazione di ribelli. Eravamo una generazione che, nel bene o nel male, non rispettava le regole e ne pagava le conseguenze. Questi sono espressione della de Filippi, del politicamente corretto. Tu eri anticonformista, loro sono il conformismo all'ennesima potenza. Questi non si drogano, non fumano e sono pure astemi, come devono essere dei personaggi da prima serata in un canale nazionale. Tu per la droga sei finito pure in carcere. Se qualcuno ti avesse accusato di aver fatto uso di cocaina gli avresti risposto "so quel che faccio e sento di far questo, e tu non c'entri un c***o amico, vai a fanc**o te e chi non te lo ha mai detto". Questi si dichiarano disponibili a fare i test, rassicurando i fans e le loro mamme, che loro non usano certe sostanze. No, "zitti e buoni" non ha proprio nulla a che fare con "Siamo solo noi". E poi diciamolo, se qualcuno ti fosse venuto a chiedere di cambiare "ognuno perso per i c***i suoi" con qualsiasi altra parola per partecipare al festival, immagino la risposta.. Anzi, se non sbaglio c'è pure un precedente, quando Red Ronnie ti chiese ti cambiare la parola Wisky in vita spericolata. Bene, ora torniamo a parlare di questo capolavoro.

Significato del testo Siamo solo noi

Il testo è diretto, abbastanza semplice, ma niente affatto banale. Lo trovo così bello che, per la prima volta, lo voglio parafrasare verso per verso, frase per  frase. Cominciamo: siamo solo noi:
... che andiamo a letto la mattina presto ed alzarsi col mal di testa: semplicemente aver fatto bagordi tutta la notte ed aver esagerato. Che poi l'eccesso sia di bevande alcoliche o altre cose non si sa. Di certo non ti svegli con il mal di testa se hai bevuto succo di frutta e mangiato insalata.

... che non abbiamo vita regolare, non ci sappiamo limitare: e certo! No limits! Ci hanno sempre detto che non bisogna andare oltre certi limiti, con l'alcool, con la droga, con l'automobile... si sono dei limiti e vanno rispettati. Così almeno ci è stato insegnato, quasi dogmaticamente. Ebbene, qualcuno, alla fine degli anni '70, ha cominciato a dire che questi limiti vanno superati. Che nella vita bisogna provare di tutto, come se non ci fosse un domani. Una vita da rockstar insomma. Si stavano spalancando le porte all'edonismo esasperato degli anni '80.
... che non abbiamo più rispetto per niente, neanche per la mente: questa è la frase più forte. Cosa significa non avere rispetto per la mente? Cos'è che ti distrugge la mente? Pensare alla droga è fin troppo semplice e immediato.
... quelli che poi muoiono presto, quelli che però è lo stesso: un modo efficacie di mettere a tacere tutti i rompipalle che ti fanno la morale.. Non correre in auto che vai contro un palo, non usare droga che ti brucia il cervello, non esagerare con l'alcool... guarda che così fai una brutta fine! Ebbene, quale miglior modo di metterli a tacere se non un "guarda che per me è lo stesso"? Lo facevo pure io quando fumavo: quando un inutile moralista mi elencava i danni del fumo e mi domandava perché fumavo, rispondevo semplicemente che volevo morire giovane (lo so, una risposta stupida, ma è altrettanto stupido pensare di "convertire" un fumatore scassandogli i m...)!
... che non abbiamo più niente da dire, dobbiamo solo vomitare: affascinante. Ci sono tanti di quei concetti in questa frase che ci si potrebbero scrivere 10 pagine. La riscriverei così "caro amico, sono consapevole che sono un rifiuto della società. Ti ringrazio, tu che hai capito tutto, che me lo vieni a dire. E cosa ti posso rispondere? Nulla, non niente da dire. Anzi, come dici tu, faccio talmente schifo che posso solo vomitare. Vomitare perché sto male, vomitare perché mi fai vomitare tu con il tuo moralismo". Col tempo questo diventerà uno dei temi cardine della discografia del Vasco. In particolare nell'album "nessun pericolo per te": l'insofferenza e l'estremo fastidio verso i moralisti. (il tema verrà affrontato diversamente quasi quarant'anni dopo col brano "sono innocente ma...". Qui il Vasco racconta che, malgrado tutte le bordate che ha dovuto sopportare, è ancora in piedi. E tu che mi fai la morale dagli anni '70 come stai? Stai meglio di me? E soprattutto, siamo sicuri che la tua coscienza sia più pulita della mia?
... che non vi stiamo neanche più ad ascoltare: vedi sopra...
... che non abbiamo più rispetto per niente, neanche per la gente: quando il moralista ha finito le cartucce contro di te, e non riesce a convertirti "per il tuo bene", allora usa l'arma sociale. Fai del male agli altri, a chi ti vuole bene, a tutti, a Dio... ebbene, chissenefrega! (
... quelli che non credono più a niente: ci avete rotto voi con la vostra morale, le vostre verità e le vostre certezze, non ci credo più!
... che tra demonio e santità e lo stesso, basta che ci sia posto: la frase più bella della canzone! Senza ombra  di dubbio. A parte l'efficacia degna del miglior copywriter, ha un significato assai profondo. Vuol dire: "guarda che a me del tuo Dio e del tuo inferno non me ne importa proprio!". Attenzione però: non si tratta di una professione di ateismo, ma di un rifiuto dell'etica banale, quella che del tipo: non dire le parolacce senno vai all'inferno. Guarda che se sei cattivo andrai in un posto dove fa molto caldo, mentre se sei buono andrai dove tutto è luccicante e fatto d'oro! Della serie: se hai cose serie da dirmi bene, ma se intendi annoiarmi raccontandomi storielle da catechismo lascia perdere. A me del tuo paradiso o inferno non me ne frega niente o, in altre parole, tra demonio e santità e lo stesso.
... che non han voglia di far niente, rubano sempre: me lo immagino io il Vasco all'epoca. Cosa fai? Il Disk Jokey? Non sarebbe ora che ti trovi un lavoro serio? Sarà mica un lavoro quello? E poi, come fai a chiamare un lavoro quello che si fa di notte? E le solite storie che conosco bene... Allora, o provi ad instaurare un dialogo con un sordo, oppure rispondi che ha ragione, che non ho voglia di far niente e che rubo lo stipendio!
... generazione di sconvolti che non ha più santi ne eroi: non crediamo più ai valori delle vecchie generazioni. Non sono disposto a morire in un campo di battaglia per l'onore di un re e nemmeno a recitare 50 ave maria ogni sera per andare al paradiso. Mi avete detto di tutto: ebbene si, sono uno sconvolto senza santi ne eroi.



Come interpretare questo testo di Vasco Rossi?

Cosa possiamo dire? Ha tradotto in musica un sentimento. Ha dato dignità a tutta una categoria di giovani. Ha dato una dignità a milioni di giovani. Ne è diventato il portavoce. Senza rendersene conto Vasco Rossi stava diventando il Komandante, non solo un cantautore, non solo un poeta, ma una guida per una generazione di ragazzi (e non solo ragazzi) che non si riconosceva più nei vecchi valori e che, per questo, si sentiva emarginata.
Il Blasco continuerà nella sua carriera a lavorare per migliorarsi. Avrà al suo fianco i migliori musicisti del mondo e scriverà altre poesia, ma credo che riuscirà ad eguagliare questo capolavoro solo una volta, con gli Angeli.

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