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La giornata del gatto in musica

Dal 1990 il 17 febbraio si celebra in Italia la festa del gatto, data scelta per vari motivi derivanti da astrologia e superstizioni:
  • Febbraio è il mese del segno zodiacale acquario, a cui si associa uno spirito anticonformista come quello del gatto.
  • Febbraio è, secondo molti proverbi, il mese dei gatti e delle streghe. Sono secoli che il gatto viene associato alla magia, in molti miti e leggende della storia antica.
  • 17 è un numero spesso attribuito alla sfortuna. In passato il gatto, purtroppo, anche.
  • 17 in numero romano è XVII, anagramma di "VIXI" (sono vissuto). "Sono morto". Il gatto invece, secondo la leggenda, ha sette vite.
  • 17 diventa, quindi, una vita per 7 volte.

Sebbene dal 2002, l'international fund for animal welfare abbia stabilito la giornata mondiale del gatto l'8 agosto, ogni paese celebra la propria in date differenti.

Il gatto e la musica


Sono diverse le canzoni che in Italia e nel mondo hanno citato questo animale, amato da molti e odiato da altrettanti; sicuramente degna di nota è "La gatta" di Gino Paoli, che racconta i ricordi di un luogo abbandonato per amore verso una persona, la casa in cui assieme al gatto si è lasciato un pezzo di cuore.
C'era una volta una gatta
Che aveva una macchia nera sul muso
E una vecchia soffitta vicino al mare
Con una finestra a un passo dal cielo blu

Se la chitarra suonavo
La gatta faceva le fusa ed una Stellina scendeva vicina, vicina
Poi mi sorrideva e se ne tornava su

Ora non abito più là
Tutto è cambiato, non abito più là
Ho una casa bellissima
Bellissima come vuoi tu

Ma io ripenso a una gatta
Che aveva una macchia nera sul muso
A una vecchia soffitta vicino al mare
Con una stellina, che ora non vedo più.

Il gatto e la volpe


Ma il gatto non è solo l'animale adorato e adorante che fa le fusa; Edoardo Bennato ha scritto forse una delle sue più famose canzoni, "il gatto e la volpe" facendo riferimento a due degli antagonisti nel libro "Pinocchio" di Carlo Collodi, non volendo però parlare dell'animale gatto, bensì raffigurarlo come essere infido, ambiguo e pronto a lusingarti per poi ferirti alle spalle. Esattamente come i discografici verso i quali Bennato, con questo brano, lancia le proprie accuse. Brano, questo, che può essere tranquillamente ascoltato ed interpretato anche rivolgendolo a troppe realtà che illudono con false promesse nel lavoro, nella salute, negli affetti… ovunque ci sono "gatti e volpi" nel loro lato cattivo pronti a prenderci in giro.
Quanta fretta ma dove corri, dove vai? Se ci ascolti per un momento, capirai. Lui è il gatto, ed io la volpe, siamo in società. Di noi ti puoi fidar!

[…] Tu ci cedi tutti i diritti e noi faremo di te, un divo da hit parade.

… Ma anche no!

Freddie Mercury e l'amore per i gatti


Dai libri e le testimonianze di chi gli è stato vicino, è risaputo che il cantante Freddie Mercury ha amato molto i gatti e in casa ne avesse più di uno; ma la sua preferita era Delilah, a cui ha dedicato una canzone contenuta nell'album Innuendo inciso nel 1991, prima della morte di Mercury. Le parole del brano, potrebbero essere le stesse utilizzate da qualsiasi persona abituata alla compagnia di un animaletto che le scorrazza per casa e le riempie la vita, nel bene e nel male; fa tenerezza sapere come nei momenti difficili che Freddie stava vivendo a causa della malattia, una gattina gli fosse così di conforto.
You make me smile when I'm just about to cry - mi fai sorridere quando sto per piangere.
You bring me hope, you make me laugh - and I like it - mi dai speranza e mi fai ridere, questo mi piace.
You get away with murder, so innocent - la faresti franca anche per un omicidio, sei così innocente.
But when you throw a moody you're all claws and you bite - ma quando sei arrabbiata sei tutta artigli e morsi.
You make me so very happy When you cuddle up and go to sleep beside me - mi rendi così felice quando ti raggomitoli per dormire al mio fianco.
And then you make me slightly mad when you pee all over my Chippendale suite - e mi fai diventar matto quando fai la pipì sui miei mobili Chippendale.
You take over my house and home
You even try to answer my telephone
Delilah, you're the apple of my eyes
Meow, meow, meow…
Sei tu che comandi in casa, provi anche a rispondere al telefono. Delilah, sei la pupilla dei miei occhi. Miao, miao, miao…

Il gatto matto!


Nel 2003 il cantante Roberto Angelini ha tirato fuori un brano molto simpatico, che racconta il punto di vista di un padrone che vive questo rapporto di amore-odio continuo col suo gatto, mostrandone tutte le caratteristiche da furbo, ruffiano, imprevedibile ma che nonostante tutto riesce a farsi sempre amare.
Gratta alla mia porta, chissà cosa vorrà...Mi fissa con diffidenza, Sul ciglio della porta lo tocco, si gonfia, mi graffia e poi scappa… Che convivenza, ho perso la pazienza, ...ma nonostante tutto lui ritornerà!
[…] Gatto, se fai così tu mi fai diventare matto, mi hai contagiato con il ritmo del tuo passo, di gatto matto che si infila dentro al letto e per dispetto non mi fa dormire più!

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