Gigi d'Alessio ha senza dubbio un grande merito: quello di aver fatto scoprire al mondo che la musica napoletana non è solo Nino D'Angelo, Mario Merola e Caruso. Oggi, senza aver mai rinnegato le sue origini, il cantautore ha portato il genere partenopeo nell'era della musica pop. La si potrebbe considerare quella che in genere viene chiamata contaminazione. Anche nei testi è stato fatto un grande passo in avanti. "Ora" è il primo estratto dell'album che uscirà il 19 di novembre e sarà seguito da un tour europeo. Di cosa parla la canzone? Anche sul significato del testo non manca l'impronta tipica dei cantanti della città del Vesuvio. Di cosa si parla? L'autore che è arrivato a 46 anni, e che nella sua carriera ha avuto alti e bassi, ha flirtato con vari generi musicali, a volte "tradendo" il suo pubblico, fa un esame di coscienza e una dichiarazione a chi lo ascolta.
Qualche verso per sottolineare quanto tempo è passato dai suoi esordi e quante cose sono cambiate, molto toccante la frase "la prima volta in teatro non c'eri tu ma mio padre che piangeva e ora non c'è più", oppure i momenti difficili che passa un artista ad opera della critica "certo lo so, posso piacere poco oppure no, ma se non sai un uomo tu non giudicarlo mai"...
Voglio sottolineare che il tu che lui ama non è la donna della sua vita, ma è un tu confidenziale con ogni persona del suo pubblico.
In sintesi il messaggio è questo: sono passati tanti anni, abbiamo vissuto tante esperienze, molte cose sono cambiate, ma non ha importanza. Quello che voglio è vivere ora, sentirvi vicino ora, commuovermi ancora una volta con voi, Ora!
Brano semplice, senza troppe pretese, ma indubbiamente piacevole. Vorrei che molti artisti napoletani si slegassero da quel clichè che li vuole fortemente legati alla sceneggiata napoletana, e avessero il coraggio di seguire Gigi in questo percorso, che, comunque, non rinnega nessuna delle sue radici.
Ricordo i primi passi in musica, e dopo un po' l'esame senza un pianoforte no ancora no..
Mia madre forza che ce la farai, ancora un po'. Mi ripeteva non mollare mai..
Le prime feste con gl'amici miei.. Suoniamo un pò.
Una canzone poi la scriverò e la canterò ma i primi dischi alla radio non suonavano.. Sognavo un santo ed un microfono..
Ora,
io sono vivo adesso e canto ancora,
con la mia gente sogno e piango ancora.
In ogni mio concerto, volo ancora.
E' sempre primavera.
Ora,
con le tue braccia vivo e amo ancora,
quante emozioni mi regali ancora.
Sei tu il mio vecchio e nuovo amore ancora.
E' questa la mia storia.
La prima volta in un teatro, ma non c'eri tu, c'era mio padre che piangeva
ora non c'è più
perché la vita da ma prende sempre un po' di più e quel che prende non ritorna mai..
Ora,
io sono vivo adesso e canto ancora,
dal palco tra le luci cerco ancora..
I vostri occhi nei miei occhi ancora. E sono un brivido alla schiena..
Ora,
ho tanta voglia di sentirvi ancora…
Gridare il nome mio più' forte ancora..
Cantare le canzoni a memoria tra un bacio nuovo e una parola..
Chi mi odia io non odierò..
Nemmeno un po'.
Odiare è un sentimento che non ho..
Certo lo so .. Posso piacere poco .. Oppure no..
Ma se non sai un uomo tu non giudicarlo mai..
Ora,
voglio sentire che ci siete ancora per non svegliarmi dal mio sogno ancora..
Voglio il calore di un abbraccio ancora per continuare la mia storia..
Ora,
a chi mi ha dato gioia, pane e cuore,
io dico grazie con questa canzone
La dedico a voi tutti con amore
E a me che ho scritto musica e parole…
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