Ligabue ci delizia con un vero e genuino Rock!
È un vero testo rock e, in quanto tale diretto e minimalista. Un testo scritto quando il grande Luciano Ligabue era davvero rock!!! Di cosa si parla? Dei reduci degli anni '70, dei ribelli, di quelli che non hanno accettato di far parte della società "giusta" e vivono "border line", ma, se pur con mille difficoltà, si sentono ancora vivi. Anzi, forse sono loro gli unici vivi in un mondo di zombie. Insomma, la descrizione di un'esistenza non proprio felice, vissuta ai margini, ma in modo consapevole e quasi sereno, o, almeno, senza piagnistei.
Nelle prime strofe c'è una stupenda sintesi della situazione: una vita di cui non si è soddisfatti, ma che va accettata così. L'insoddisfazione data dalla continua ricerca di obiettivi che non si riescono mai a raggiungere. Una società bastarda che non da il tempo a chi non ce la fa di prendere il respiro e ricominciare. La continua corsa verso il successo, senza sapere nemmeno il perché. Le eterne domande: "davvero la vita è solo questo?", e l'inesorabile e chiara risposta: "si".
Non è tempo per noi che abbiamo sogni troppo alti
Quindi il ritornello: non è tempo per noi. Noi, che abbiamo altri ideali e che, malgrado l'età, non abbiamo ancora capito, e continuano ad inseguirli (ricorda molto la canzone "stupendo" di Vasco Rossi, quando dice: "è la vita ed è ora che cresci"). "Belli o brutti abbiam facce che però non cambian mai", sottolinea ancora una volta l'immobilità, l'eterna adolescenza, il legame mai rotto con gli ideali degli anni '70.
La seconda strofa è rivolta alle donne, ed è abbastanza semplice. Dice che da persone come noi puoi avere solo vero amore e passione, ma non soldi, carriera o auto di lusso. Per quelle cose è meglio rivolgersi a persone più ordinarie.
La guerra persa di chi non si adeguerà mai!
Finisce con un "non è tempo per noi che non ci adeguiamo mai", come dire, siamo consapevoli che siamo fuori delle righe, ma non vogliamo cambiare, i nostri sogni ci servono per vivere ( o sopravvivere). Si noti l'utilizzo del "noi", poco comune nelle canzoni di Ligabue, il quale dice che prova piacere a parlare in nome di altre persone. Spiegherà che i "noi" sono tutte le persone che arrivando da un decennio fortemente politicizzato (gli anni '70) sono rimaste deluse dagli anni '80 dove gli ideali politici hanno lasciato il posto ai giochi a quiz e alla disco music.
Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai
E calendari a chiederci se
stiamo prendendo abbastanza abbastanza
Se per ogni sbaglio avessi mille lire
Che vecchiaia che passerei
Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'
Che andare va bene pero'
A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui?
E la risposta e' sempre si'
Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai
Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Se un bel giorno passi di qua
lasciati amare e poi scordati svelta di me
che quel giorno e' gia' buono per amare qualchedun'altro
qualche altro
dicono che noi ci stiamo buttando via
ma siam bravi a raccoglierci.
Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
Forse ingenui o testardi
Poco furbi casomai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
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