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Marco Masini: dal buio, dell'ignoranza

Non lo posso nascondere. Il brano di cui vado a parlare mi ha fatto odiare Marco Masini per più di un ventennio. Questa canzone, "dal buio", parla di un cieco e vivendo io questa condizione fin dalla nascita, quando l'ho sentita alla radio per la prima volta anche se ero una ragazzina mi ha davvero fatto oltremodo arrabbiare per tutti gli stereotipi che porta con sé.
Il cieco fermo sul bordo del marciapiede aspetta che qualcuno se ne accorga, rallenti la sua fretta. E intanto resta immobile lo sguardo spento e fisso come se fosse in bilico su di un profondo abisso.
Ma scusa. Già lasciarsi definire "il cieco"", come se non fossi Paolo, Marco, Giovanni ... ma ti riconoscessi solo nella tua disabilità: non si può sentire. Poi com'è, te ne stai là fermo come un pirla ad aspettare che qualcuno si fermi? Se non hai gli occhi, la lingua ti funzionerà pure e se stai in difficoltà uno "scusi, mi serve una mano" quando senti qualcuno muoversi in prossimità, mi pare il minimo sindacale.
Abisso? No, non ci stiamo avvicinando a una voragine infernale piena di lame o di belve feroci. Stiamo semplicemente attraversando una strada! Però evidentemente Masini se la fa in mano, all'idea che uno riesca ad arrivare da un lato all'altro del marciapiede senza vedere. OK, io ci ho messo anni prima di dire che sono capace di attraversare una strada col bastone e ancora sono in didattica come se in automobile avessi dietro la "P", ma ce la faccio, sempre ammesso che le strade siano provviste di percorsi tattili a terra o di marciapiede distinguibile. E ancora in molte zone faccio fatica specie dove non conosco. Appena sento che non ci sono più macchine in movimento accelero il passo e attraverso, poi il codice della strada indica che se vedi un bastone bianco, un cane guida o un bastone bianco con bande rosse (sordocieco) tu automobilista ti devi fermare senza se e senza ma. Poi ovvio, può succedere che uno vada storto, che si perda, ma Masini in questa canzone è veramente distruttivo come se una vita autonoma per un cieco significasse soltanto solitudine e frustrazione. L'unica cosa che concedo a Masini, è che eravamo nel 1989 e la conoscenza delle tecniche di orientamento e mobilità era davvero bassissima e la maggioranza dei ciechi che avevano coraggio anzi necessità di muoversi lo facevano o provenienti da un collegio dove te lo insegnavano con la violenza, o da autodidatti. Non è un bel vivere.
Il cieco fermo ascolta e sopra il viso impassibile, d'un tratto è una smorfia, una pena invisibile. Ma nessuno la vede nel bagliore della luce e la smorfia lentamente dentro il viso si ricuce.
Ma che è, Alien? Ufo robot? No, vorrei capire che razza di mostro stanno ritraendo. Una specie di Dare Devil al contrario, senza i super poteri. Più si va avanti con la canzone, più Marco Masini supera se stesso con il pietismo, la drammaticità e l'ovvio.
Ed ecco all'improvviso s'arresta una ragazza, il cieco fa un sorriso e timido ringrazia. Lei certamente è bella, lo sente dall'odore, e nel buio s'accende una stella e un vento soffia in cuore.
Sì sì, OK. Perfetto: la sagra di Capitan Ovvio dello stereotipo. Quando c'è una disabilità di mezzo, ad esserne coinvolto nel cinema e nei brani musicali spesso e volentieri è un uomo, e ad aiutarlo c'è sempre una donna. Come se accudire qualcuno fosse per natura un compito femminile (ma anche no!) Ma sorvoliamo.
Come poteva lui sapere che era una ragazza? A dire "posso aiutare?" nell'eventualità poteva essere anche una signora di una certa età! O un uomo o anche, perché no, un ragazzino! Ma no, così si sarebbe tolto il distintivo a Capitan Ovvio. Masini non specifica che lei abbia parlato e poi, il concetto di "bella riconoscibile dall'odore" è alquanto discutibile. Di solito dall'odore è più facile riconoscere gli str ... insomma quelli, metaforico o fisico che sia l'odore. Anzi spesso e volentieri c'è gente che si riempie di profumi e deodoranti proprio per nascondere quello che c'è sotto ... Poi tutta 'sta luce e 'sto vento che lui sente, non è che forse la persona in questione gli abbia allungato qualcosina da sniffare? Perché l'odore, potrebbe anche essere!
Lui cerca la sua mano lei se la fa trovare, e allora parte piano e lui si lascia andare.
E saltano l'abisso senza precipitare, i due con lieve passo che sembra di volare!
Quanti strafalcioni tecnici e di sicurezza in un paio di versi. Per far slacrimare un po' i fan, Masini è stato capace di riassumere in poche parole quello che per un cieco NON si deve fare.
Prendere per mano una persona con cui non si ha confidenza? Anche no. Se sei cieco e hai bisogno di aiuto, la prima cosa che devi fare è chiedere all'eventuale aiutante, se non riesci a farti guidare fianco fianco andando col bastone, di darti il braccio. Non a braccetto; presa a pinza sul braccio (sotto la spalla) col pollice da un lato del braccio e le 4 dita dall'altro, in modo da avere il pieno controllo sull'accompagnatore: aiutami, sì, ma le condizioni le detto io. Perché può anche succedere di trovarsi uno che finge di aiutarti per fregarti quello che hai in tasca come è successo qualche anno fa a un amico mio che si è trovato in una situazione d'emergenza e sulla sua strada ha trovato un disgraziato.
Poi comunque, che uno ti faccia attraversare la strada ci può anche stare. Ma sei tu a dettare le condizioni e dirgli dove farti portare, perché spesso e volentieri i passanti che aiutano per caso fanno di testa loro e non hanno idea del fatto che tu ti possa esser creato tutti i tuoi riferimenti nello spazio: l'aiuto non deve essere mai passivo, ma collaborativo.
Lieve passo? Ma caspita! Quando attraversi la strada devi correre, ci sta che nel 1989 magari il traffico potesse essere meno frenetico. Ma non ci siamo. A questo proposito, io mi sono ritrovata proprio pochi giorni fa. Semaforo acustico, attraversamento assolutamente senza inconvenienti, ma una signora che in testa sua voleva fare la buona azione quotidiana, mi ha fatto chiacchierare dicendomi "sai, sta arrivando il verde, le do io una mano", io a rispondere "no grazie", mi ha fatto perdere il suono del semaforo e ho dovuto richiamarlo e poi aspettare tempo in più perché tornasse il suono del verde - fortuna non avevo autobus o treni in attesa. Per poi trovarmi a scoprire che questa, senza parlare, mi ha SEGUITO fino alla galleria, 300 metri più in là. Grazie, è stata una cosa gentile da parte sua volermi aiutare, ma ho dovuto spiegarle come avrebbe dovuto farlo perché tante volte accade che un aiuto seppur in buona fede, può diventare una distrazione.
Poi dolcemente atterrano sull'altro marciapiede, il cieco e la ragazza dopo quel volo breve.
Lei dalla luce lancia un saluto luminoso! Dal buio lui risponde timido e confuso. Vorrebbe dirle "aspetta, angelo profumato! Non te ne andare, resta, riposa il cuore, il fiato".
Sempre così: lui è solo il cieco, non è una persona. La ragazza invece sì, è una persona e va considerata tale. Lasciamo perdere. Lei dalla luce, lui dal buio. Ma si sono per caso incontrati su Skype, uno dall'Italia e lei dall'australia dove da una parte è giorno e dall'altra è notte? Assurdo come venga così sponsorizzata una barriera culturale gravissima, cioè come se anche essendo uno a fianco all'altra, le due persone vivano in due mondi assolutamente inconciliabili. Aspetta, non te ne andare... No 'scolta, ho il treno. Era solo che se davo una mano al primo disabile o vecchietta che attraversa la strada, alla fine della giornata mi danno un buono benzina che mi dura un anno. Ci mancava solo che Masini dicesse che i due si davano un bacio e la minestra era servita lì, bella calda.
Occhio però, la catastrofe deve ancora venire! Aspettatevi un finale degno del più crudo horror di Stephen King.
Ma sente che la mano allenta la sua stretta, e nel buio si spegne la stella. Vorrebbe dirle "aspetta!" Ma c'è troppa confusione e l'odore s'allontana, e il cieco col bastone prosegue la sua strada buia dondolando un po', felice per quel niente come un dolcissimo Charlotte!
Attenzione, battaglione! La ragazza si è allontanata! Forse doveva davvero prendere il treno e le importava solo del bonus benzina. Forse si è accorta di aver avuto a che fare con un Dare Devil cattivo, e prima di finire nei guai ha preferito darsela a gambe, non prima di neutralizzarlo con il suo odore stupefacente... Non ci sarebbe altra spiegazione altrimenti, da quando i ciechi col bastone dondolano? Il bastone non è come quello degli anziani su cui ci si appoggia. Il bastone per ciechi è una guida, un prolungamento del dito indice, che si muove ad arco scivolando sul terreno come se stesse leggendo gli input cinestetici che arrivano dalla terra: ruvido, liscio, ciottoli, ecc. Se dondoli vuol dire che hai un problema alla gamba, ma comunque anche con quel tipo di condizioni non usi il bastone come un appoggio! Poi povero Dare Devil cattivo che vive nel buio. Ora lo prendono in giro e lo chiamano pure Charlotte...
Comunque sia, davvero. Masini non può sapere la soddisfazione che si prova quando si riesce, tramite il bastone, ad arrivare alla propria meta senza chiedere aiuto a nessuno. Io sì, lo so, so quanto bello è avere padronanza dei percorsi da fare e poi anche potersi permettere, dove non necessita troppa concentrazione, di rivolgere la faccia verso il mondo esterno, che ci vuole ancora come qualcuno che suscita pena, cantando "viva la libertà, viva la libertà"!

Commenti

  1. Masini è un artista dotato di grande sensibilità, vittima del pregiudizio e di quell'etichetta di "portasfiga" che odora tanto di medioevo (visto che qui si parla di odori :D). Dal titolo pensavo fosse una canzone su questo pregiudizio, e invece no, questa volta sembra proprio lui l'ignorante. Un tentativo fallito di avvicinarsi ad una realtà, quella dei ciechi, dovuto per l'appunto, all'ignoranza sul tema. Niente da dire Elena, il tuo giudizio ci sta tutto, anche se, a parer mio, ci sei andata giù troppo pesante. Si è trattato solo di un goffo tentativo dettato, credo, da buone intenzioni. Ma allora cosa non ha funzionato? Forse che qui siamo tutti buoni part time. Non sappiamo nulla di ciechi, ma nemmno di poveri, di profughi, di non deambulanti, tossicodipendenti .. ma di tanto in tanto pretendiamo di immedesimarci in loro e di sapere cosa provano e di cosa abbiano bisogno. E così concepiamo degli interventi che fanno più male che bene. In ogni caso io salverei Masini perché, grazie a questa canzone ed al tuo commento, mi ha aiutato a capire proprio questo: se vuoi aiutare qualcuno è bene innanzitutto che tu impari qual'è il modo migliore farlo (sempre che ne abbia bisogno), capendo il suo mondo e la sua situazione, magari facendoti anche aiutare, altrimenti rischi di fare più danni che altro. Sai che a me piace saltare di palo in frasca: sentivo proprio ieri un'intervista a Marco Baldini dove parlava della sua ludopatia. È stato molto fermo nel dare un consiglio: se avete un vostro caro affetto da questa malattia NON cercate di aiutarlo da voi, ma rivolgetevi a del personale specializzato che vi sappia indicare le giuste azioni da intraprendere! È una cosa importante!
    Come ho premesso, mi piace saltare di palo in frasca, e so benissimo che la cecità e la ludopatia sono cose completamente diverse, ma credo comunque che questa citazione meritasse di essere riportata qui

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    1. Sono andata pesante perché lo meritava, perché questi sono luoghi comuni altrettanto medievali nel senso che bisogna smettere di pensare a una persona con disabilità come soggetto passivo da assistere sempre e comunque, come se non potesse far nulla per collaborare con chi la aiuta, solo accettare l'aiuto passivo per come viene e se sbagliasse zitti e mosca perché ringrazia dio che hai trovato qualcuno.
      E' vero comunque che in situazioni in cui necessita l'aiuto di un professionista, se ci si mette con il fai da te, si fa disastri e sì, con la cecità come con la ludopatia e tutto il resto di condizioni difficili di questo mondo. Perché sebbene sono condizioni assolutamente diverse le une dalle altre, posso dire per esperienza personale che se ho iniziato a sentire odore di AUTONOMIA per strada a 38 anni e non prima, è perché prima mi ero convinta che bastasse aver imparato un attimo la tecnica e farmi insegnare dove andare, da un qualsiasi occhio-pazienza-munito. Generando un sacco di confusioni e paure infondate che mi hanno fatto solo perder tempo, invece per certe cose ci vuole l'istruttore e basta. Come se uno pretendesse di prendersi un cane dal canile e farne un cane guida. Esperienze fatte, sono anche passate nei media, ma posso assicurare che i media raccontano il pre, ma non il post!
      In quanto a Marco Masini e la sua etichetta di porta sfortuna, parlerò di lui più avanti, ho già intenzione di farlo ma prima voglio vedere il film su Mia Martini per poter parlare di entrambi, perché se Marco è riuscito ad alzare la testa e scrollarsi l'ignoranza di dosso, Mia Martini invece non ce l'ha fatta.
      Io comunque è vero che ho odiato Masini per 'sta canzone ma tante altre anche di quel periodo sono fatte davvero bene

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    2. Ieri sero ho visto il cartone animato "UP", quello comico della Walt Disney. Buona parte del cartone gira proprio attorno a questo. Prima un boy scout che per guadagnare la medaglia per aver aiutato un anziano "smarona" un vecchio che non ha bisogno di niente, anzi, finisce solo per importunarlo. L'errore verrà poi ripetuto da un cagnolino che lo aveva scelto come padrone. Naturalmente con l'ironia tipica della Walt Disney. Poi su questa cosa di vedere la persona con disabilità come un oggetto passivo, mi trovi d'accordo al 1000%! Ho avuto anche litigi in proposito.

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  2. purtroppo è così. Potrei fare una sezione sul blog -quello personale però, non questo- dedicata agli alieni del martedì e il giovedì, visto che ogni volta che esco, ne trovo qualcuno con qualche particolarità. Se non fosse che vai contro la legge dato che pur non facendo nomi, basta che due persone capiscano di chi stai parlando e sei passibile di denuncia per diffamazione...
    Il film "up" non lo conosco o meglio lo ho sentito solo nominare - preferisco altri generi
    Comunque ho in cantiere un altro post su una famosa canzone che ha vinto sanremo ma non da parte di chi avrebbe dovuto essere là a cantarla...

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  3. La canzone e una metafora gnurent, non vuole minimamente offendere i ciechi, dice il cieco per intendere tanti uomini che non vedono la verità come se camminassero al buio

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  4. Sono una blogger, che scrive sulle sensazioni che le canzoni mi danno.
    Pretendo rispetto.
    Per cui gnurant, patetica e simili, sarebbe il caso di tenerseli incollati sui polpastrelli invece di scriverli sulla pagina. Bullismo digitale non consentito - non qui, almeno. Grazie.

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  5. Si vede proprio che non hai minimamente capito la canzone...
    Non sai nemmeno che non l'ha scritta Masini e che inizialmente la canzone era destinata a Massimo Ranieri. Anzi esiste pure una versione da lui cantata se cerchi su YouTube.
    Ho letto tutta la tua recensione e si nota tantissimo che non hai colto il tratto poetico che hanno voluto dare ad una scena così semplice e delicata allo stesso tempo quale un attraversamento di strada.
    Inizia con "il cieco" senza farne il nome perché non è importante! Mettiamo caso si chiamasse Mario... ok che cosa cambia ai fini della storia? Nulla. Il cieco rappresenta una categoria e sì in questo caso è proprio l handicap a fare da protagonista ed è voluto!
    Ne avrei altre da dire ma dilungherei troppo. Posso solo dirti che non andrebbero fatte recensioni senza prima essersi informati bene e avere studiato ogni cosa al riguardo e inteso bene perché altrimenti si fanno solo pessime figure come in questo caso!

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    1. CORREZIONE: non l'ha scritta SOLO Masini ma anche Beppe Dati e un certo Giancarlo Bigazzi, forse uno dei paroliere migliore della storia italiana

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    2. Riguardo al fatto che prima di fare recensioni bisogna aver studiato ogni cosa al riguardo, non mi trovi d'accordo. A meno che uno non lo faccia di professione. Non ci vedo niente di male se qualcuno parla di quello che sente ascoltando una canzone. Il fatto poi che la canzone sia stata scritta da Masini o da qualcun'altro, non ne cambia il significato.
      Per quanto riguarda al recensione di Elena, trovo invece che sia interessante sapere il punto di vista sul brano da parte di una persona cieca. Ed è proprio quello di cui parlavo sopra nei commenti. Sei anonimo, per cui, per quanto ne so, potresti essere cieco anche tu, ma, se non lo sei, evitiamo l'errore di ascoltare la canzone, metterci nei panni di un cieco e decidere per lui se quello che è scritto è giusto o sbagliato Aver avuto al fortuna di avere la recensione di una persona cieca che lo ha interpretato secondo il suo punto di vista, mi sembra una fortuna, un valore aggiunto all'articolo. E in tutto questo, non è detto che io sia d'accordo con lei su ogni cosa

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    3. Cioè non sei d'accordo sul fatto che prima di criticare un qualcosa non si debba conoscere non dico perfettamente ma quasi tutto al riguardo?? Accidenti che cosa stupida che ho letto...
      Per quanto riguarda chi ha scritto la canzone è importantissimo saperlo: lei stessa ha scritto che la canzone l ha portata ad odiare Masini. Se avesse saputo che non era opera sua avrebbe potuto non odiarlo, che dici?
      Magari sì è negata nel futuro l ascolto di meravigliose canzoni del cantante per un pregiudizio sbagliato!
      E poi...la recensione dal punto di vista di un cieco sì che è interessante ma deve essere ben fatta. E qui non mi sembra il caso. Proprio perché mancano elementi di base. E da come scrive si vede proprio che non ha capito nulla della canzone.
      Cioè ho letto degli strafalcioni non da poco eh!
      Non centrano nulla le sensazioni che prova ma la comprensione del testo che è mancata!
      La canzone vuole raccontare in modo poetico una scena semplice ma colma di significato che vista da fuori sembra banale ma dentro ha tanto da raccontare.
      E anzi, solo perché lei non prova quello che dice la canzone non significa che un altro cieco non lo possa provare...
      Ragionando come voi dovremmo screditare tutte le canzoni d'amore, come magari hanno fatto alcuni comici ma con ironia non rabbia e cattiveria.
      Anche il tuo commento è stato un po'insensato...

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    4. Tutto qui? Se lo dici tu?

      Ipocriti.

      Scrivete recensioni e commenti senza un minimo di ragione.
      Volete fare i moralisti ma il risultato è che diventate noiosi e ripetitivi.
      E poi non avete voglia di continuare una discussione...
      Evidentemente avete capito di aver sbagliato su ogni cosa.

      Ipocriti,di nuovo.

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    5. Normalmente tendo a chiudere queste conversazioni, esistono già numerosi contesti dove voi haters vi potete sfogare, youtube in primis. Però questa mi sembra divertente, per cui ti rivolgo alcune domande:
      se siamo noiosi perché torni?
      ipocriti perché? Perché ti ho dato ragione?
      scriviamo commenti senza un minimo di ragione? I commenti li scrivi tu, e ti arrabbi pure perché non noi ne scriviamo in risposta.
      ho capito di aver sbagliato su ogni cosa? Si è vero, non solo nella recensione, anche nella vita. Consapevole di ciò cerco sempre di migliorarmi, anche ascoltando gli altri. Per cui, se hai finito di insultare ed hai un buon consiglio da darmi, lo accetterò volentieri.
      Senza rancore, davvero!

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  6. Non sono un hater.
    Sto dando contro questa recensione perché è scritta male.
    Che c azzecca poi YouTube scusa? Stiamo discutendo qua e ti rispondo qua... Sennò ti lascio un commento su un video a caso poi te lo vai a cercare.
    Mi fa piacere che hai capito di aver sbagliato.
    Io ls gente la ascolto solo se ha cose interessanti da dire, per il resto non ho quasi nulla da imparare dagli altri.
    Un consiglio se vuoi te lo do: imparare a leggere e a capire ciò che uno scrive.
    Hey, senza rancore!

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    1. Per fortuna che non sei un hater :D. Forse non so leggere perché mi hanno accecato con le scie chimiche? :D senza rancore

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  7. Leggo dall'hotel terme montegrotto https://www.termepreistoriche.it/

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