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Alberto Fortis - A voi romani

Alberto Fortis
Io vi odio voi romani, io vi odio tutti quanti

Molti lo considerano un inno al razzismo, all'odio tra il nord ed il sud Italia. Di fatto, ci sono frasi che sembrano non lasciare adito a nessun dubbio: "io vi odio voi romani io vi odio tutti quanti, distruttori di finanze, nati stanchi, siete un peso alla nazione, siete proprio brutta gente, io vi odio grande Roma decadente". O forse no? Non voglio proferire nessuna sentenza, voglio, come sempre, proporre alcuni spunti di riflessione che sia il lettore a formulare un proprio giudizio. Una cosa è certa: è davvero difficile difendere questo testo, ma voglio fare un tentativo. Non lo voglio assolvere e nemmeno condannare, voglio solo proporre una lettura meno superficiale del brano. Magari qualcuno che conosce meglio la genesi e la storia di questa canzone mi può aiutare dai commenti.
Disclamer: ci sono utenti che continuano a segnalare questa pagina a google adsense per contenuti che istigano all'odio raziale. Ma dico, siamo diventati un paese di analfabeti? Avete letto il post prima di segnalrlo? Io sono da sempre, e sempre sarò, contro ogni forma di razzismo. Considerato però, che il razzismo è figlio dell'ignoranza, non smetterò mai di riflettere sul pensiero di tutti, anche se diverso dal mio.

Milano e Vincenzo.

Voglio partire da questo brano, sempre di Alberto Fortis, scritto nel 1978, un'anno prima di "A voi Romani". I protagonisti questa volta sono Milano e Vincenzo, che non sono due persone e nemmeno due città, ma una città ed una persona. La persona è Vincenzo. Vincenzo è un romano, un produttore romano. Si tratta di una storia vera. Questo Vincenzo era arrivato da Roma, e, raccontando la storia della rana e la fava, aveva convinto il cantautore milanese a firmare, dietro false promesse, dei contratti capestro. Questo Vincenzo alla fine è il prototipo del cattivo romano, disonesto, millantatore e senza nessun rispetto per il cantante e per le sue origini, troppo impegnato a lodare la sua Roma. Finisce per farsi odiare e non solo: finisce per far odiare i romani. Sia chiaro: non si tratti di giustificare il razzismo, semplicemente l'autore fa notare come certe persone facciano nascere il razzismo e l'odio per la categoria che rappresentano (in questo caso i produttori romani e, come conseguenza, i romani in genere).

Chi sono i romani per Alberto Fortis.

Ebbene, partiamo dal primo paragrafo:
E vi odio voi romani, io vi odio tutti quanti,
Brutta banda di ruffiani e di intriganti,
Cammuffati bene o male, da intellettuali e santi,
Io vi odio a voi romani tutti quanti, hey-la-la-li...
ebbene, sembra rivolto sempre a qui "Vincenzo", quei romani "cammuffati" da intellettuali e santi. Non posso essere certo che questa sia l'interpretazione corretta, ma mi piace pensare che sia così. 

Cosa dice Alberto Fortis.

L'autore sembra non aver preso bene le accuse di razzismo conseguenti la pubblicazione della canzone. Strano, si aspettava qualcosa di diverso? Non senza fastidio, si è prodigato più volte a specificare che non si tratta di una canzone contro i romani in genere, ma contro il potere, contro qualsiasi forma di potere, insomma, un pezzo quasi anarchico, verrebbe da pensare. Non lo so, se è stato un equivoco, resta il fatto che questo è stato sicuramente cercato. Ad ogni modo, frasi come io vi odio tutti quanti, brutta banda di ruffiani... sono parole troppo forti per sperare che non creino scandalo. 
Una considerazione personale
Bello o brutto che sia, questa canzone fece sicuramente meno scandalo allora di quanto ne avrebbe fatto se fosse stata pubblicata oggi. Si, facevamo più fatica a scandalizzarci e tolleravamo con più facilità anche le posizioni più diverse. Oggi mi sembra che qualcuno non veda l'ora che si crei un equivoco per "piantar cagna".

Razzismo nelle canzoni

Non si tratta della prima, e nemmeno dell'unica, canzone con un testo apparentemente (e forse non solo apparentemente) razzista. Succede in Italia e succede anche all'estero (si pensi a one in a million dei Guns'n'Roses). Essere tacciati di razzismo può stroncare una carriera, ma può anche portare benefici. Si dice una cosa, per attirare il consenso di una certa fetta di opinione pubblica, ma poi si aggiusta il tiro per non perdere il consenso di quell'altra. Quindi, dopo aver offeso i romani (o i neri ed i poliziotti nel caso dei Guns) mi affretto a spiegare che non sono razzista, ma che stavo solo descrivendo lo stato d'animo in seguito ad un episodio traumatico, o che non è il mio pensiero, ma quello di una certa frangia, che il testo va interpretato.. insomma, lascio a voi dedicare a cosa credere.

Testo di A voi romani di Alberto Fortis

E vi odio voi romani, io vi odio tutti quanti,
brutta banda di ruffiani e di intriganti,
camuffati bene o male, da intellettuali e santi,
io vi odio a voi romani tutti quanti.

Siete falsi come Giuda, e dirvi Giuda e' un complimento,
e vivete ancora adesso avanti Cristo,
e trattate gli altri come i vostri nonni coi cristiani,
io vi odio a tutti quanti voi romani.

"Mamma lupa - poveretta - si e' svenata con i denti"
il giornale ha riportato con stupore:
"non poteva sopportare che il suo popolo invasore
diventasse una colonia di invadenti".

E vi odio a voi romani, io vi odio tutti quanti,
distruttori di finanze e nati stanchi,
siete un peso alla nazione, siete proprio brutta gente,
io ti odio grande Roma decadente.

Sui tombini delle fogne, come tanti scudi antichi,
ci scrivete ancora SPQR,
ma guardatevi, a dottori, siete molli come fichi
e poi andiamo, non e' piu' tempo di guerre.

E vi odio a voi romani, io vi odio tutti quanti,
brutta banda di ruffiani e di intriganti,
cammuffati bene o male, siete sempre farabutti,
io vi odio a voi romani, vi odio tutti.

Commenti

  1. Sono D'accordo con questo caldo brano poiché vivo purtroppo oramai da 14 anni in quella che chiamano "La Capitale"(Roma) e fino ad ora sia di competenza, correttezza e educazione non MAI trovata quasi on NESSUNO!!!

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    1. E perché non te ne vai? Il solito "immigrato sputo nel piatto in cui mangio"

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    2. Credo che la cosa migliore sia ignorare certi commenti razzisti. Io non mi sono nemmeno preso il disturbo di cancellarlo.

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  2. Mah...conosco molti albergatori nel Trentino, mi hanno sempre detto che I piu' maleducati tra tutti clienti che hanno soggiornato da loro sono proprio I Romani...

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    1. Mio cugino, intellettuale, grande conoscitore del mondo e delle persone, ramingo e onesto, dice che invece sono i Bauscia a essere i protagonisti di un modo di intendere i rapporti che sfocia spesso nella bieca e becera ineducazione, autoalimentata da ostentazione di ego ipertrofico.
      Possiamo continuare o porre fine a questa diatribe che sta diventando stucchevole e anacronistica?

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    2. Grande Leo, la parola anacronistica mi ha fatto ricordare il mio giudizio sul film "benvenuti al sud" ed il relativo sequel "benvenuti al nord". Fu un giudizio molto negativo e, di conseguenza controcorrente. Perché? Perché era un film su luoghi comuni degli anni '70, quindi anacronistico. Quali luoghi comuni? Quello del milanese ignorante, che pensa solo al lavoro e non alla famiglia, che vive convinto che sotto firenze la gente vada in giro con i muli e che al sud tutti siano mafiosi. Grazie a Dio non siamo tutti così. Così come la gente del sud, sicuramente molto calorosa e accogliente, non usa arredare la casa a sue spese quando arriva un nuovo concittadino.. Mi rendo conto che, questa volta, si è trattato di un "razzismo all'incontrario", come diceva un mio amico che odiava gli americani. Insomma, ha ragione Leo, parliamo ancora di 'ste robe nel 2022???

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