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Vivere - Vasco Rossi

Massimo Riva suona al concerto di Vasco Rossi
Ogni grande autore ha delle canzoni che, più di altre, diventano le "the best of" della loro discografia. I Beatles hanno Yesterday e Let It be, i Rolling Stone Brown Sugar e Sactisfation, Bob Dylan Blowing in the wind e Like a Rolling Stones e potrei andare avanti con migliaia di altri esempi (i Righeira con Vamos a la playa, per citare anche qualche nome italiano, autore di musica più leggera). Non è sempre detto però che si debba condividere la scelta. Ad esempio trovo che serenata Rap sia uno dei pezzi peggio riusciti di Jovanotti, ma l'autore sembra pensarla diversamente, visto che la propone sempre ai concerti (e forse non solo lui, ma anche i suoi fans). In quest'ottica, la canzone di cui vado a parlare è un "the best of", ma non svetta tra le mie preferite del grande cantautore di Zocca. Un ritmo troppo lento, pesante, sembra quasi "trascinato" anche se, forse, era proprio questo l'intento. Comunque è entrata nell'olimpo, tanto da essere la canzone che il Vasco dedica a Massimo Riva ad ogni concerto (scelta discutibile, ma di questo ne parleremo dopo). Nota: mi si è fatto notare che ormai da anni la dedica a Massimo Riva viene fatta sul brano "canzone". È probabile che il Blasco abbia dedicato Vivere al suo grande chitarrista e amico unicamente nella la tournee durante la quale Riva ci ha lasciato e che questo mi abbia tratto in inganno. Ancora una cosa, faccio da qui un appello al Komandante: un'altra canzone onnipresente in quasi ogni raccolta e concerto è "sballi ravvicinati del terzo tipo". Non è male per carità, ma ne hai scritte di migliori. Perché non la sacrifichi dalla scaletta e, al suo posto, non ci metti "gli angeli". Tutti noi fans ci chiediamo perché mancasse a "Modena Park". Mi arrogo poi il diritto di dare un suggerimento: perché non dedicargli "Stupendo"? Quella canzone di Massimo Riva non è solo una delle più belle, ma, addirittura, un testamento del grande chitarrista. 

Vivere: una canzone di Vasco Rossi sulla depressione

Qual'è il significato della canzone Vivere di Vasco Rossi? Si tratta, molto semplicemente, di una canzone che ci parla della depressione. È vero che nei testi del Blasco rabbia e disperazione la fanno da padrona, ma non la depressione vera e propria. Voglio spiegarmi meglio: la rabbia e la disperazione possono generare delle forti reazioni, reazioni che possono diventare creative e costruttive. Lo ha sempre detto Vasco che ha cominciato a scrivere per rabbia e di come, ai primi concerti, venisse spesso deriso. E questo gli generava ancora più rabbia e lo aiutava a scrivere testi con ancora maggior passione. La depressione è diversa, la depressione toglie la voglia di vivere, annichilisce, ci porta all'acidia. Dalla depressione si ha la sensazione che non possa nascere niente di positivo. Ecco perché questa canzone tende a discostarsi dalle altre.
Anche il modo di cantare: qui la canzone è più "pesante", non scorre bene. Sembra quasi "strascinarsi" a fatica, il cantante canta con un filo di voce, quasi cantare fosse un peso. Nessuna gioia e nessuna voglia di combattere emergono dal suo tono di voce e dal testo del  brano. Depressione pura.

Vivere: quando il Blasco non ha più voglia di fare la guerra

E non abbiamo ancora parlato del testo. Cosa ci dice? Vivereeee ... e sperare di star meglio ...è come un comandamento ...anche se sei morto dentro. Insomma, anche qua è tutto chiaro. Nessuna gioia di vivere. Solo contare un giorno di seguito all'altro, solo perché bisogna. Vivere è un comandamento, poco importa a chi fa le regole se tu sei o non sei felice di vivere. Vivere e chissà, speriamo di stare meglio... ma anche questo è detto senza nessuna convinzione, è solo il ripetere di uno di quegli slogan che ci vengono detti mille volte dai preti. Vivi, non arrenderti mai, combatti contro tutto e contro tutti... ma anche no... Ecco, qui sta la differenza tra il Vasco pieno di rabbia e il Vasco depresso: qui la voglia di combattere non c'è più. Ricordo che in quegli anni c'era un forte dibattito attorno al tema dell'eutanasia. Non so se l'autore, nello scrivere questo testo, abbia voluto dire la sua sull'argomento. C'era una critica che veniva mossa di frequente ai detrattori della "morte dolce": voi siete contro chi sceglie di interrompere la vita, ma non fate nulla per aiutare chi decide di andare avanti. Vivere a tutti i costi insomma, anche se sei morto dentro, come un comandamento...

Vivere: una canzone dedicata a Massimo Riva

Nel 1999 Massimo Riva muore di overdose di eroina. Io dico sempre che, morire negli anni '90 di eroina, col portafoglio pieno per giunta, è un suicidio. Mi spiego meglio: negli anni '80 si moriva di eroina. Negli anni '90 ti potevi curare. Se poi, come Massimo Riva, avevi i mezzi economici per farlo, potevi "durare" anche  più di 80 anni (vedasi il grande Keith Richards dei Rolling Stones, sopravvissuto a tutti i tipo di droga). Per questo parlo di suicidio, sembra quasi che la sua sia stata una scelta consapevole. Ma prima di morire Massimo Riva ci ha lasciato il suo grande testamento artistico: "Stupendo". Una canzone meravigliosa, con un testo straordinario, che diventa ancor più straordinario in seguito alla fine del grande artista. Già, perché quella drammatica fine ha tolto ogni dubbio: non vi era alcuna ipocrisia in quel testo, era tutto sincero, era tutto vero! A volte mi chiedo perché certi uomini se ne debbano andare così presto (e perché altri vivano fino a 100 anni), ma su una cosa non ho dubbi: certi uomini, con la loro morte, donano all'umanità più di quanto altri abbiano fatto in un secolo di vita. Ma su stupendo c'è tutto: i grandi sogni di gioventù (il '68, la fantasia al potere...), la fine dei grandi ideali e il voltagabbana degli ex compagni (e la vita ed è ora che cresci...), ed infine la sua risposta: "stupendo, mi viene il vomito, è più forte di me". Insomma, non sono capace ad adeguarmi a queste regole! Ed ecco che Massimo Riva sceglie l'altra via. Ecco, questa era la canzone da dedicargli. Una generica canzone sulla depressione non gli fa giustizia.

Vivere resta comunque una delle grandi canzoni di Vasco

Certo, si parla sempre di grandi canzoni, molto profonde, anche se non è tra le mie preferite. Una cosa è certa, l'anagrafe gioca un ruolo fondamentale nella stesura delle sue canzoni. Questa era la fase della depressione, del momento in cui la rabbia sembrava finita ed aver lasciato il posto alla rassegnazione ed alla stanchezza. La crisi di mezza età insomma. Una fase necessario per accedere poi a quella della maturazione, c'è che la passa a 18 anni e chi nemmeno a 70, lui tra i 40/50, come un po' tutti quelli della nostra generazione.

Testo di vivere di Vasco Rossi

Vivere
È passato tanto tempo
Vivere
È un ricordo senza tempo
Vivere
È un po' come perder tempo
Vivere e sorridere
Vivere
È passato tanto tempo
Vivere
È un ricordo senza tempo
Vivere!
È un po' come perder tempo
Vivere e sorridere dei guai
Così come non hai fatto mai
E poi pensare che domani sarà sempre meglio
Oggi non ho tempo
Oggi voglio stare spento
Vivere
E sperare di star meglio
Vivere
E non essere mai contento
Vivere
Come stare sempre al vento
Vivere, come ridere
Vivere (vivere)
Anche se sei morto dentro
Vivere (vivere)
E devi essere sempre contento
Vivere (vivere)
È come un comandamento
Vivere o sopravvivere
Senza perdersi d'animo mai
E combattere e lottare contro tutto contro
Oggi non ho tempo
Oggi voglio stare spento
Vivere, vivere (vivere)
E sperare di star meglio
Vivere, vivere (vivere)
E non essere mai contento
Vivere, vivere (vivere)
E restare sempre al vento a
Vivere e sorridere dei guai
Proprio come non hai fatto mai
E pensare che domani sarà sempre meglio

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