25 aprile: libertà prima delle ideologie.
È il 25 aprile, ma, essendo epoca di Coronavirus, quest'anno niente pick nick. Ho scoperto, con sorpresa che oggi oltre 1000 persone sono venute a leggere quest'articolo. Chissà, forse a causa dell'inteso dibattito che si è aperto sul tema "festeggiamenti del 25 aprile". Io non entro nel merito, qui non si fa politica, mi limito a dire che oggi si festeggia la libertà, la libertà che abbiamo conquistato in secoli di lotte, non senza sacrifici umani. La libertà non è un dono caduto dal cielo del quale potremo goderne incondizionatamente per sempre, ma va conservata, e la prima arma per difendere la libertà è la conoscenza. Credo che tutti oggi dovrebbero festeggiare la libertà che ci hanno regalato i nostri nonni (o padri o bisnonni a seconda dell'anagrafe). Non voler festeggiare questa data in virtù del fatto che questa conquista appartenga ad uno schieramento politico diverso dal nostro, è un grave errore. Essere liberi è una cosa meravigliosa, sia che siate di destra che di sinistra. E le dittature sono state brutte, sia che fossero di sinistra, che di destra, che di centro (non avrei voluto vivere nella Russia di Stalin, ma nemmeno nella Germania di Hitler o nel Cile di Pinochet). Come disse un tale: non mi interessa il colore della merda.Gli soldati italiani partono per l'Abissinia
Un testo un po strano da commentare. Con gli anni è diventato un inno fascista, peccato che non lo sia. Sul suo significato non c'è molto da capire: si tratta della canzone di un soldato italiano che sta per partire alla conquista dell'Abissinia, e promette alla bella mora che l'aspetta al di la del Mediterraneo, libertà di vita, di pensiero e l'amore. Almeno così sembrerebbe. In realtà la canzone sembra dedicata ad una bambina portata in Italia da un soldato che era stato in guerra. Ma non siamo qui per spiegare il testo di questa canzone. Non c'è n'è bisogno, è una specie di inno, e in quanto tale semplice e immediato. Per chi volesse approfondire, comunque, sembra che ad ispirare il brano fu una cartolina ricevuta da un soldato dove c'era una bambina sorridente. La bambina in questione venne poi adottata e portata in Italia. A quanto pare, anche nei tempi bui del regime, c'erano degli uomini che non hanno sposato gli "alti" ideali del regime, e si sono commossi nei confronti di una piccola extracomunitaria, alla quale avevano ucciso la madre (a proposito: il padre sembra fosse italiano). Potete leggere nei commenti gli approfondimenti.Faccetta nera è veramente un canto fascista?
La cosa veramente curiosa, e che pochi sanno (con mia sorpresa peraltro), è che la canzone venne censurata dall'allora governo fascista. Inizialmente vennero censurate alcune frasi, come "ti daremo libertà di vita e di pensiero" venne cambiata in "il nostro motto è libertà e dovere". Successivamente il duce stesso ne richiese la censura definitiva perché, di fatto, si tratta di un inno all'amore interrazziale. Le leggi razziali nel 1935 (anno di pubblicazione del pezzo) non erano ancora state promulgate, ma l'impronta che stava prendendo l'allora governo era già abbastanza chiara.
Sarebbe bello dirlo a quei ragazzini fascisti che se ne vanno in giro cantandola orgogliosamente, fieri di provocare l'indignazione della gente che ancora conserva il ricordo di quegli anni terribili. In realtà stanno cantando una canzone dedicata ad una bambina extracomunitaria, alla quale vogliamo offrire amore, libertà e accoglienza.
Non c'è bisogno che mi diciate nei commenti che avete un nonno o una nonna che hanno vissuto negli anni del fascismo e che vi anno detto che allora si stava meglio di adesso... ci credo, sono sincero nel dirvi che vi credo! Come in ogni epoca storica c'è stato chi si trovava bene e chi male. Vale anche per lo Stalinismo, l'Islamismo ed Cattolicismo. Il motivo per il quale molte persone, come me, condannano fortemente il fascismo, sono gli orrori perpetrati prima e durante la guerra. Uno poteva anche trovarsi bene sotto la dittatura, ma non è giusto che per la sua volontà anche un solo innocente finisca in un campo di concentramento, solo perché ebreo, zingaro o omosessuale.
maddai, hihihih
RispondiEliminaqui dalle mie parti c'è un gruppo di skin che la cantano spesso e ora che faccio mente locale anche un mio compagno di classe delle superiori che si definiva fascista la canticchiava spesso...che vergogna, che disinformazione..blaaaa
peccato che una signora 80enne che ho conosciuto sostiene che la canzone era dedicata ad un soldato che era di ritorno dalla guerra con una bambina
Eliminaa conferma di quanto detto (e della vostra ignoranza la quale però è dovuta dal fatto che la storia a voi raccontata è stata molto travisata) ecco cosa ho trovato:
Elimina28-07-2000 MUSICA: ''FACCETTA NERA'', C'E' LA FOTO DI CHI LA ISPIRO' MASSA (MASSA CARRARA - Una bambina vestita con un abitino che spicca sulla pelle scura e lo sguardo divertito, attorniata da soldati italiani. Sarebbe questa la foto della piccola che ispiro' durante il fascismo la canzone ''Faccetta nera''. La foto, pubblicata oggi dalla cronaca di Massa del quotidiano La Nazione, e' in realta' una cartolina che il console Andrea Michele Galeotti invio' ai parenti nel 1936. A trovarla e' stato il figlio del console, Giuseppe Galeotti: a quel tempo il padre era aiutante maggiore della 135/a legione ''Indomita'' della milizia fascista che partecipo' alla battaglia dell' Amba Aradam. E proprio Maria Vittoria Aradam fu il nome dato alla bimba che, ritratta con l' ufficiale nella foto, venne ''trovata dai militi della 135/a legione'', dice la didascalia della cartolina, durante la battaglia del 15 febbraio 1936. Quella foto sarebbe una conferma della testimonianza di Joannes Brahane che nel 1995, allora studente universitario a Udine, disse di essere il figlio di ''Faccetta nera'', cioe' della donna che, da bambina, venne trovata dai soldati italiani dopo la battaglia nella quale era stata uccisa la madre, cioe' la nonna dello studente, che la aveva avuta proprio con un soldato italiano. ''Faccetta nera'' sarebbe stata poi affidata alle suore di Sant' Anna all' Asmara. Cinque anni fa Brahane chiese che alla madre fosse riconosciuta la pensione.(ANSA).
Alcuni anni fa' il Giornalista Gaspare Di Sclafani del settimanale "Oggi" pubblicava su quel giornale un servizio nel quale si raccontava la storia di un'orfanella dell'Asmara, la capitale dell'Eritrea, che fu una delle colonie italiane dell'Italia fascista. "Faccetta nera" vive ancora, ha oggi presumibilmente 69 anni (l'età esatta non la conosce neppure lei) si chiama Vittoria Aradam, viveva all'Asmara quando il giornalista l'incontrò, si chiama Vittoria Aradam, e sposata ed e' madre di tre figli. Vittoria era una bimbetta di un paio d'anni, rimasta orfana. Venne trovata in lacrime e tremante di paura e fu raccolta dalle truppe italiane all'Amba Aradam, durante le prime fasi della campagna d'Etiopia. I legionari italiani l'adottarono e divenne la loro mascotte. Il nome e cognome che porta glieli diedero proprio i soldati italiani che vollero festeggiare l'esito della battaglia dell'Amba Aradam.
Ma no, non dirglielo, è tempo perso ;)
RispondiEliminaLa cultura non deve essere strumento per dimostrare la propria superiorità rispetto agli altri. Questo forse ti può aiutare a capire perchè tanta gente crede ancora a certe cose, ignoranza...
Adesso stiamo in un periodo 100000000volte peggiore a quello del fascismo
RispondiEliminaio non credo. sono sicuramente tempi difficili anche questi, ma non puoi certo paragonarli al totalitarismo e alla guerra
EliminaAlmeno all'epoca non c'era la televisione a rincoglionire le masse :D
RispondiEliminaibthdsligbefbvidsuondlinvibniebgnigebngiqeniengijepeejrf
RispondiEliminaMia nonna ha vissuto e lavorato al tempo del fascismo e per come i fascisti si sono comportati con lei e la sua gente è fiera di canticchiare questa canzone ...
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