Il rap sdoganato a Sanremo
L'arrivo di Jovanotti al festival di Sanremo del 1989 fece molto discutere. Un rapper al festival della canzone italiana! Ma dico, il tempio della buona musica invasa da uno che parla??? E poi, il rap non è italiano. Sarebbe interessante discutere sulla corretta definizione di buona musica, resta il fatto che ormai il rap è stato completamente sdoganato. E poi chissà, magari tra qualche anno vedremo anche bello figo al festival.
Intanto il rapper di Avellino si presenta al festival con questa "ragazzi fuori", che, dal titolo, ricorda un film di Marco Risi.
I ragazzi fuori secondo Clementino
Una canzone dedicata a questi ragazzi, cresciuti a pane e veleno, nel ghetto, dormendo in stanze piene di calcinacci, trascorrendo notti fredde, dure e difficili in attesa che arrivi l'alba. Ragazzi che dormono in stazione. Che stanno sempre male, ma che la cosa ormai non ha nessuna importanza. Ragazzi invisibili, dei quali la società si è voluta dimenticare. Ragazzi che hanno raschiato il fondo del secchio, che hanno adorato il Dio sbagliato e che sono rimasti soli. Il Dio sbagliato... già, forse questo è l'errore più grande che può fare un essere umano. Ma quale Dio può essere così cattivo da punire fino a questo punto i suoi adoratori? C'è ne sono diversi, alcuni dei peggiori si chiamano cocaina e "soldi facili".
Ecco, Clementino vuole scrivere su un muro tutte le loro storie. Mi ricorda una frase scolpita su un letto di pietra ad Auschwitz: "sto morendo e nessuno ha scritto la mia storia". Ragion per cui lo stesso scrittore Sepulveda scrisse "le rose rosse d'Atacama", per scrivere la storia di chi ,almeno per un giorno, è stato qualcuno.
Un testo rap, ma banale
Il testo è tutt'altro che Sanremese, e questo gli fa molto onore, per contro il testo è molto rapper, e in questo senso tutt'altro che originale. Si tratta del solito free style. Non me se ne voglia male, ma credo che anche tra i brani rap ci siano quelli scritti meglio e quelli scritti peggio. Il freestyle non deve essere un pretesto per mettere insieme una sequenza di rime attorno ad un tema, senza ne capo ne coda. Gli articolo 31 hanno fatto scuola in questo, e vent'anni dopo non si può ripartire da zero! Aggiungo che il freestyle, il voler scrivere con "lo stomaco" e non col cervello, la sincerità e la spontaneità, non devono essere sinonimo o, peggio ancora, pretesto per la mediocrità.
Clementino ed il prezzo da pagare per la banalità
Il costo della banalità e il dimenticatoio. Sono passati 3 anni e nessuno si ricorda più di questa canzone. Peccato Clementino, avevi avuto l'opportunità per scrivere qualcosa che restasse, speriamo che qualche altro rapper possa avere la tua stessa opportunità e non la sprechi.Testo della canzone di Clementino Ragazzi Fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Finalmente stai dormendo
E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento
Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento
I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento
Non bastano risate qua per stare più sereno
Se questa vita ti ha servito pane col veleno
Una giornata normale, buttato in un locale
Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male
E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io
Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio
Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà
Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
È passato un altro inverno ragazzi fuori
Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
Mi dici «come stai», ti dico «come vuoi che stia»
Tutto si aggiusta via,
Ancora attendo, non comprendo questa giusta via
Per quanto tosta sia, non stare più in balia
È questo schifo che ha rubato tutta l’energia
Di questa vita mia
Siamo ragazzi soli perdonateci signori
Di queste intrusioni, ma quali illusioni
Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio
Siamo ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Le mie storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Eravamo noi, dove eravamo noi
Storie di ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
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