Arisa vincitrice del festival: io lo avevo previsto :)
Per il secondo anno consecutivo ho scelto due testi di Sanremo da pubblicare, e ancora una volta sono riuscito ad azzeccare il vincitore (la vincitrice in questo caso). Non è un caso, e non mi riferisco ad eventuali tramaci. Ma come direbbe il grande Francesco Guccini: "il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura". Della serie, è facile riconoscere un prodotto confezionato per vincere il festival, e se a questo, si unisce una certa popolarità guadagnata dal cantante, o dalla cantante, grazie a reality e affini, la chimica è pronta!Il testo di controvento di Arisa.
Di questa canzone mi sono imposto di analizzare solo il testo, quindi qui non troverete nessuna considerazione utile relativamente alla cantante, all'interpretazione e alla musica. Siamo tutti in attesa di vedere se Arisa avesse deciso di fare il salto di qualità, oppure di rimanere la cantante di canzonette leggere come sincerità. Il testo scritto da Giuseppe Anastasi punta su un cliché abbastanza consueto: una storia d'amore non semplice. Capire il testo non è difficile, e la parte più interessante sta nelle prime strofe, cosa abbastanza comune in questo festival della canzone italiana. Sembra quasi che gli autori non abbiano idee sufficienti per scrivere un testo completo. O forse, più semplicemente, hanno capito che gli ascoltatori non hanno pazienza sufficiente ad ascoltare un brano di 4 minuti.Io non credo nei miracoli, meglio che ti liberi
meglio che ti guardi dentro
Questa vita lascia i lividi
questa mette i brividi
certe volte è più un combattimento
C’è quel vuoto che non sai,
che poi non dici
mai, che brucia nelle vene come se
Il mondo è contro te
e tu non sai il perché, lo
so me lo ricordo bene lo sono qui
Per ascoltare un sogno
Non parlerò
Se non ne avrai bisogno
Ma ci sarò
Perché così mi sento
Accanto a te viaggiando controvento
Risolverò
Magari poco o niente
Ma ci sarò
E questo è l’importante
Acqua sarò
Che spegnerà un momento
Accanto a te viaggiando controvento
Tanto il tempo solo lui lo sa,quando e come finirà
La tua sofferenzae il tuo lamento
C’è quel vuoto che non sai
che poi non dici mai
Che brucia nelle vene come se
Il mondo è contro te
e tu non sai il perché
Lo so me lo ricordo bene
lo sono qui
Per ascoltare un sogno
Non parlerò
Se non ne avrai bisogno
Ma ci sarò
Perché cosi mi sento
Accanto a te
viaggiando controvento
Risolverò
Magari poco o niente
Ma ci sarò
E questo è l’importante
Acqua sarò
Che spegnerà un momento
Accanto a te
Viaggiando controvento
Viaggiando controvento
Viaggiando controvento
Acqua sarò che spegnerà un momento
Accanto a te viaggiando controvento
Il messaggio è abbastanza chiaro e diretto: c'è una persona che soffre e nelle prime righe questa sofferenza viene descritta in modo quasi poetico nella sua drammaticità: "quel vuoto che non sai, che poi non dici mai, che brucia nelle vene". E qui la vena si è già esaurita, nel senso che la nostra brava protagonista promette di stargli vicino e di aiutarlo, di camminare assieme controvento. Si perchè il "vento" è una di quelle forze della natura che non possiamo controllare, che a volte soffiano a favore, altre a sfavore, indipendentemente da noi. E quanto la vita ci soffia contro tutta la sua cattiveria, dobbiamo imparare a camminarle contro. La cosa interessante resta una: chi è questa persona che ha bisogno di aiuto? Subito verrebbe da pensare al suo compagno, ma non credo sia così. A me sembrerebbe più un figlio, lo deduco da frasi come "il mondo è contro di te e tu non sai il perchè, lo so me lo ricordo bene". Certo, chi non ricorda l'adolescenza? Quei momenti in tutto sembrava remare contro? Oppure "quel vuoto che non sai, che poi non dici mai", ovvero i ragazzi che stanno male, e a volte, senza nemmeno sapere il perchè, e che non raccontano nulla ai genitori. Il fatto poi che dal testo si evinca che questa gli voglia stare vicino sempre, tutta la vita e a tutte le condizioni, fa davvero pensare ad una madre che parla al proprio figlio. Voglio aggiungere qui quanto aggiunto da un commento anonimo a questo blog, secondo il quale la persona è affetta da una malattia incurabile (cosa di cui è certo perchè riferitagli direttamente dall'autore, Giuseppe Anastasi suppongo). Direi che ci calza perfettamente.
Bello anche il commento di Manuela, che ha perso un figlio e ci dice che lui è sempre presente, accanto a lei, anche se in silenzio!
Bello anche il commento di Manuela, che ha perso un figlio e ci dice che lui è sempre presente, accanto a lei, anche se in silenzio!
Considerazioni sul testo di Controvento.
Che dire? Il testo non è un granchè, ma, malgrado tutto, è uno dei migliori del festival. Certo, una spanna sotto Cristiano de Anrè, ma anche una spanna sopra alla maggior parte degli altri.
Insomma, il salto di qualità che mi auspicavo, non c'è stato. Ma non si può nemmeno parlare di un flop. Direi piuttosto rimandata al prossimo album. Coraggio Arisa, ce la puoi fare, forse hai solo bisogno di collaborazioni con autori migliori.
Considerazioni sul brano in generale.
Alla luce del successo al festival tradisco il proposito iniziale e mi permetto di commentare la canzone nel suo insieme. Che dire? Arisa canta su dei motivetti così banali e scontati (degni di un carillon da bambina di 3 anni) che entrano subito in testa. L'ideale per un festival dove canzoni come "invisibili" vengono eliminate nella prima serata (e come pretendere che questo pubblico la possa comprendere al primo ascolto?). Dopo una settimana riesci ad odiarla! Conclusione: abbiamo la versione sanremese del pulcino pio!
Non sono d'accordo sulla critica al motivetto, ci sono diverse armonie belle e pizzicati che non nascono da idee banali...per quanto certo sia semplice la melodia è comunque d'effetto grazie a diversi strumenti e incastri. Paragonarla al pulcino pio mi sembra proprio fuori luogo
RispondiEliminaOvviamente paragonarla al pulcino pio era una provocazione. Spero ben che sia meglio ;)
RispondiEliminaAmmetto gli incastri e qualche bella melodia, ma davvero, troppo poco secondo me! Oltretutto, anche se non si nota subito, la tipa ha anche notevoli qualità vocali che andrebbero sfruttate!
Ci hai quasi preso...so per certo (racconto dell'autore), che si parla di una persona sofferente per colpa di una malattia incurabile. Di conseguenza l'altra gli sarà accanto fino alla morte; pur non essendo un aiuto che lenirà la sofferenza fisica, potrà fornirgliene uno morale.
RispondiEliminaOttimo! Procedo subito ad annotarlo sul post!
Eliminaed io che invece sono convinta che si tratti di una perona accanto ad una malata di cancro che è sotto chemio....il fuoco nelle vene, andare contro vento...l'importanza di avere una persona accanto, amica sorella marito, madre, figlio che non sa che che fare, che dire ma solo starti accanto....
RispondiEliminaInfatti, lo abbiamo scritto nel commento.
EliminaGrandissima voce. La sua intonazione è spventosa !
RispondiEliminaL'ho riascoltata poco fa per caso, e me la sono dedicata. Oggi dopo che qualche giorno fa ho perso mia figlia io ci ritrovo proprio lei, Silvia, che mi permetterà di camminare controvento, contro il dolore, contro la fatica, contro il vuoto che mi ha lasciato,
RispondiEliminaperchè
lei è qui - Per ascoltare un sogno - Non parlerà - Se non ne avrò bisogno - Ma ci sarà - Perché cosi si sente - Accanto a me - Viaggiando controvento
Risolverà - Magari poco o niente - Ma ci sarà - E questo è l’importante
Acqua sarà - Che spegnerà un momento - Accanto a me
Viaggiando controvento
A volte solo le canzoni ci sanno dare un po' di sollievo. Coraggio Manuela! Lei è qui anche se non parlerà!
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