Pino Daniele e i valori del napoletano ingenuo.
Pino Daniele ci ha lasciati. Ci ha lasciati e lascia, dietro di se, uno strascico di polemiche, dubbi, liti familiari, che sono addirittura sfociate in un'inchiesta per omicidio colposo. Fine ingloriosa per un artista che, durante tutta la sua lunga carriera si è sempre defilato dal jet set, dalle polemiche e dagli scandali. Per fortuna che, oltre ai gossip di questi giorni, il grande artista napoletano ci ha lasciato in eredità un grande patrimonio musicale. Una storia artistica nata nella sua Napoli e dalle sue tradizioni, arricchita ispirandosi al genio di Alan Sorrenti e rubando dai classici del blues americano, conditi con grandi virtuosismi, tali da attrarre sul suo palco personaggi come Eric Clapton e Pat Metheny. La canzone che ho scelto per questo blog è 'O Scarrafone, non perché sia la migliore o la più famosa, ma perché è quella maggiormente legata ai miei ricordi di gioventù. Ricordo che, oltre al consueto pubblico di nicchia, il brano raggiunse un buon successo commerciale, tanto da essere suonata spesso anche nelle discoteche.
Razzismo e ingenuità.
La canzone fonde inseme due temi: l'ingenuità e il razzismo. Due temi tra loro contrastanti, ma che l'artista riesce a fondere perfettamente. L'ingenuità di un Napoletano emigrato al nord "Accidenti a questa nebbia, te set andre a laurà", una tipica espressione dei napoletani, che lamentano che nella pianura padana c'è sempre nebbia (e naturalmente al fatto di trovarsi li per cercare un lavoro). Mentre "questa Lega è una vergogna, noi crediamo alla cicogna" è un chiaro rifermento all'allora nascente movimento leghista, che attaccava duramente i lavoratori meridionali. Il riferimento al razzismo è confermato dalla frase "e se hai la pelle nera, amico guardati la schiena". L'ingenuità del punto di vista dell'autore è la risposta ai razzisti: noi siamo gente semplice, che crediamo ancora nella cicogna. Gente che lavora, ma che tutta la settimana aspetta il sabato perché il giorno dopo non si lavora (o non si va a scuola). Lo dice senza vergogna (aver poca voglia di lavorare è visto di brutt'occhio qua al nord), e lui, ingenuo, lo dice pubblicamente.
Ogni scarrafone è bello alla sua mamma.
Si tratta di un proverbio, esistente praticamente in tutte le lingue. E' molto semplice e immediato: lo scarrfaone è l'animale brutto per antonomasia, ma alla sua mamma pure lui sembra bello. In altre parole, i nostri bambini, i nostri affetti, i nostri compagni di vita ci sembreranno sempre i migliori del mondo. Ed è giusto che sia così. Quindi basta sparlare degli altri o commentare gli affetti altrui, alla fine ognuno nel suo piccolo è contornato dalle persone più belle del mondo.
'o scarrafone 'o scarrafone
Ogni scarrafone è bello a mamma soja - Testo
Accidenti a questa nebbia
te set adre a laurà
questa Lega è una vergogna
noi crediamo alla cicogna
e corriamo da mammà
Oggi è sabato
e domani non si va a scuola
oggi è sabato
se non chiami ho un nodo in gola
oggi è sabato
e forse è un giorno speciale
oggi è sabato meno male
'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja
E se hai la pelle nera
amico guardati la schiena
io son stato marocchino
me l'han detto da bambino
viva viva 'o Senegal
Oggi è sabato
e domani non si va a scuola...
'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja
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