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Beatles - Love me do

Beatles love me do

Beatles o Rolling Stones: i testi.

Beatles o Rolling Stones? Nel decennio delle divisioni, divisioni in nome di Dio, della politica, del calcio e persino dei vaccini, questa domanda risuona quasi ossessiva. Certo, dalla risposta ci si può fare un idea del nostro interlocutore, sempre con la dovuta prudenza. I Beatles sono pop e melodici, i Rolling Stones rock, i Beatles sono bravi ragazzi, i Rolling Stones maledetti, puoi raccontare alla mamma che vai ad un concerto dei Beatles, mentre devi raccontare una balla se vai a quello dei Rolling Stones. Io sono sempre stato per i Rolling Stones. Chi sostiene la band di Liverpool non smette mai di sottolineare lo spessore dei loro testi, e fa bene. Sono convinto che proprio qui stia la spiegazione della British Invasion. Ci dicono sempre che il grande rock è americano. Ne siete sicuri? Facciamo un elenco dei grandi del rock: Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, Deep Purple, U2, Dire Straits, Eric Clapton, Pink Floyd, Sex Pistols, The Clash.. ne ho citato qualcuno, ma a me sembrano tutti inglesi. In effetti le origini sono americane: Little Richard, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis, James Brown e, naturalmente, the King "Elvis Presley". Ma erano gli anni '50, poi cosa è successo? È successo che, gli inglesi, hanno aggiunto allo splendido ritmo importato dagli States, dei bellissimi testi, dando origine al rock europeo. A parte rare eccezioni, come Bob Dylan, il rock americano continuerà ad essere supportato da testi che definire imbarazzanti è poco, mentre in Europa finiranno nei libri di poesia. Ecco, forse questo è stato il più grande merito dei Beatles, quello di aver arricchito il rock con grandi testi.

Un testo destinato alla storia.

A volte mi immagino questo gruppo di adolescenti che, come molti altri, si dilettava a suonare e tentava di incidere un loro album. Mi immagino un contesto di gioia e leggerezza. Chissà se si fossero resi conto che, ogni nota scritta con tanta leggerezza, sarebbe diventata un macigno nella storia? Che su ogni nota sporca, ogni alito di fiato finito accidentalmente nel master e ogni trovata, magari messa li per gioco, si sarebbero scritte enciclopedie? E quando scrivevano un testo? Sapevano che ogni singola frase sarebbe stata imparata a memoria e cantata da miliardi di persone per generazioni e generazioni? Sicuramente no, altrimenti li sarebbero tremate le gambe e, probabilmente, non sarebbero mai riusciti ad arrivare alla fine. Si erano poi soffermati veramente sul significato del testo di questa canzone, oppure la hanno scritta così di getto?

Love me do, il primo testo d'amore dei Beatles.

E di cosa parla "love me do", questa prima loro canzone d'amore? Canzone che, stonando con le altre molto più ritmate, non veniva nemmeno proposta nei primi concerti in Germania? Tanto per cominciare, come tutti i testi dell'epoca, è molto corto, e questo semplifica le cose:

Love, love me do
You know I love you
I'll always be true
So please
Love me do
Whoa, love me do 
 

La traduzione non è affatto difficile: amami, tu sai che ti amo, io dico sempre la verità, quindi per favore, amami, si, amami. Cosa vogliamo dire? Una boiata? Un testo banale? Semplice? Intanto una cosa banale nel 2022 non è detto che lo  fosse nel '63. Ma non lo è nemmeno oggi. Vediamo perché. Questo paragrafo viene ripetuto due volte, poi la canzone continua col seguente:

Someone to love, somebody new
Someone to love, someone like you

Semplicemente, qualcuno da amare, qualcuno nuovo, qualcuno da amare, qualcuno come te. E poi la strofa si ripete. Dove sta la forza di questo testo? Nella ripetizione. Sembra assurdo? No, anzi, una delle idee geniali del Rock, imitata allo sfinimento fino agli anni '80, spesso con scarsa efficacia. Il risultato di questo continuo  ripetersi è il trasformare un  collezione di banalità in una preghiera accorata. Amami, ti amo, amami, ti amo, amami, ti amo.. alla fine diventa un ossessivo bisogno d'amore. Hanno scritto, senza scriverlo: ti prego, ho un disperato bisogno d'amore. D'amore, non di sesso, come già avevamo sentito in vecchie canzoni rock'n'roll. Anche questa è la novità: la delicatezza nei testi. Non più testi duri, semplici e idioti, arricchiti da un inutile dose di doppi sensi, ma testi un po' più elevati e poetici. Certo che si poteva fare di meglio, ma con questo testo si stava aprendo una nuova era. Mancano 5 anni alla rivoluzione del '68 e, i Beatles, ne stanno già scrivendo la colonna sonora.


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