Modà feat Emma Marrone.
Un modulo ormai di successo: quello degli artisti di farsi pubblicità reciproca tramite le collaborazioni, non importa quanto forzate. E se proprio state mettendo insieme diavolo e acquasanta, potete sempre dire che si tratta di contaminazioni. È già questo un brutto biglietto da visita: questa modalità è ormai dominio di cantanti emergenti o eclissanti. Non troverete mai un artista nella cresta dell'onda cedere ad un simile compromesso. Dico compromesso, perché frequentemente le forzature sono evidenti. Ad ogni modo alcuni esperimenti danno risultati interessanti. Altri sono davvero disastrosi. Non saprei davvero in quali delle due categorie collocare questo brano. Quello che è certo è che rientrano appieno nelle due categorie di cantanti a cui accennavo prima: Emma Marrone, una carriera partita con la de Filippi e due partecipazioni a Sanremo, ambedue con discreto successo, ma anche la consapevolezza che, spenti i riflettori sui grandi eventi, il pubblico la ha dimenticata velocemente. Modà, presentati come uno dei più importanti fenomeni della nuova musica italiana, non sono mai riusciti a fare il salto di qualità che ci si aspettava. Per dirla in altre parole, non sono riusciti ad entrare nel mondo dei giganti, assieme ai vari Ligabue, Vasco, De Gregori... Ecco allora un buon modo per far parlare di se.
Emma Marrone sorprende ancora (un po delude Francesco Silvestre).
La canzone, come la maggior parte dei brani dei Modà, è costruita su di un brano roccheggiante piuttosto pregevole, con degli arrangiamenti molto curati e, di fatto, impeccabili. Forse, ma questa è un opinione del tutto personale, la voce di Kekko Silvestre, tende a stancare quasi subito. Troppo personale e troppo ascoltata in molte altre canzoni. Tanto di cappello invece all'interpretazione di Emma Marrone che, malgrado tutto, ha una grande voce.
Come in un film: un testo originale, ma non troppo.
Il testo invece lascia un po perplessi. Lo riporto interamente a fine post, da qui voglio solo spiegarne il senso (o, perlomeno, il senso che ci vedo io). Si tratta del solito dubbio, del solito enigma, della solita decisione che tortura un sacco di uomini durante la loro storia sentimentale. La situazione è questa: lui è innamorato di una donna, una donna bella, passionale, ma stronza. Non è molto chiaro nel testo, ma, probabilmente, una donna che lo ha anche tradito. Come si deve comportare un uomo davanti a questa situzione? Farsi forza e cercare di dimenticarla, farsi una nuova vita, rendersi cosciente del fatto che alla fine lei lo ha fatto stare più male che bene? Oppure passarci sopra, dimenticare l'orgoglio, e prendere coscienza del fatto che stare dentro ad un suo abbraccio è sicuramente più bello che starsene a casa a rodersi il fegato? L'artista sceglie la seconda, ma di fatto, continua a soffrire. Ma è una sofferenza consapevole, una sofferenza che conosce, una sofferenza che è disposto a sopportare poichè, ad ogni modo, non riuscirebbe a sopportare la sua assenza.
Come in un film lascia gli autori ancora nel limbo.
In conclusione un testo non originalissimo, ma nemmeno banale. Un testo non poetico, ma sicuramente che tocca il cuore. Un testo non illuminante, ma che fa riflettere. Alla fine però la sensazione che ne resta è quella che questi due artisti hanno perso ancora un'occasione di fare il salto di qualità, Sono e resteranno ancora delle giovani promesse. Attenzione però, che anche voi cominciate a non essere più tanto giovani.
Testo della canzone come in un film.
Credimi,
ti penso anche se son lividi
tanto il rancore non mi dà
la stessa libertà
che provo quando chiudo gli occhi e tu ritorni qua
Pensami,
anche se sei di un altro pensami
In fondo dimmi che cos'è
che c'è di male se
ad occhi chiusi perdo equilibrio e d'incanto tu
Tornerai, come in un film
piangerai, o no
mi odierai, forse sì
ma lo fai sorridendomi
mi abbracci e cambia il mondo
ti bacio e poi mi sveglio
Portami
in mezzo ad un temporale, abbracciami
voglio cadere insieme a te,
ma consapevole
che come la pioggia atterreremo su due foglie
Cercami,
anche se sei di un altro cercami
In fondo dimmi che cos'è,
che c'è di male se
ad occhi chiusi perdo equilibrio e d'incanto tu
Tornerai, come in un film
piangerai, o no
mi odierai, forse sì
ma lo fai sorridendomi
mi abbracci e cambia il mondo
ti bacio e poi mi sveglio
o no, o no
Tornerai, come in un film
piangerai, o no
mi odierai, forse sì
ma sempre sorridendomi
dicendomi che anche se mi sveglio
Tornerai
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