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Radio Capital

Disclamer su un articolo relativo a radio Capital

Non c'è nessun testo che mi ispiri oggi, quindi voglio parlare di qualcosa di diverso: di Radio. Ovviamente, quando si parla di radio, si sta parlando anche di musica, quindi non è che io sia poi tanto fuori tema. Premetto che, malgrado il titolo, non sto facendo nessuna "marchetta", ma voglio  solo esprimere il mio giudizio su quella che considero la miglior radio italiana, giudizio espresso da una persona che ascolta radio circa 10 ore al giorno da anni. Ai complottisti che dovessero sospettare della mia buona fede dico:

  • purtroppo non ho alcun amico che lavora in questa radio e non ci lavoro nemmeno io (purtroppo)
  • questo blog è talmente irrilevante che ai titolari di radio Capital non verrebbe in mente di contattarmi per chiedermi di sponsorizzare la loro stazione (purtroppo)
  • la stazione si tiene in piedi da sola grazie alla qualità dei programmi (per fortuna)

Prequel su quanto scritto

Se dovessi scrivere oggi quest'articolo, lo scriverei in maniera molto diversa. Lo lascio così come lo avevo fatto perché non avrebbe senso modificarlo adesso col pensiero di oggi. Elenco solo le cose di quest'articolo che non scriverei oggi.

Le scelte di Selvaggia Lucarelli

Dotata di grandi capacità, grande sensibilità e grande competenza, dopo aver combattuto per diversi anni contro la banalità e la mediocrità di una certa informazione, si è arresa. Oggi cerca la visibilità, partecipa a trasmissioni come "Ballando con le stelle" e da il via a feroci flame, a volte massacrando ragazzi in sala rianimazione senza una gamba. Un vero peccato per quello che, secondo me, era un riferimento.

Radio 24 e Cruciani

Con la sua trasmissione indecente, Cruciani ha oscurato lo Zoo di 105 ottenendo grandi risultati di ascolti. Radio 24, che adoravo per l'alto livello delle sue trasmissioni, si sta allineando alla mediocrità che premia. Persino il buon giorno con Mieli lo trovo noioso.

Cosa sono le radio Pirata

Bene, prima di spiegarvi cosa penso di questa stazione radiofonica, voglio soffermarmi sul significato del termine "radio pirata". Lo faccio perché le radio pirata erano il tema della puntata di venerdì di Capital Records, ma non nessuno ne ha spiegato l'etimologia. Le origini di questo termine sono affascinanti. Nel dopoguerra era stato vietato ai privati di trasmettere programmi radiofonici, era un privilegio spettante solo ai governi. Di fatto, solo governi e grandi industrie avrebbero avuto i mezzi necessari a mettere in piedi una stazione radiofonica. Col tempo, i costi della tecnologia necessaria si sono abbassati, al punto da divenire accessibili anche a privati cittadini. Qualche ribelle ebbe quindi una gran voglia di cimentarsi nell'impresa. Il problema, però, stava nel fatto che non era difficile per le forze dell'ordine rintracciare l'origine del segnale e, le conseguenze legali di un simile comportamento, erano tutt'altro che leggere. Ecco allora che qualcuno (originariamente in Gran Bretagna) ebbe l'idea geniale: trasmettere da una barca fuori dalle acque territoriali. In questo modo, essendo fuori dalla giurisdizione, nessuno poteva contestare niente, ma si era comunque abbastanza vicini alle coste perché i cittadini di Londra potessero riceverne il segnale. Ecco, le trasmissioni cominciarono da queste barche pirata, ed il termine pirata è arrivato fino ai giorni nostri. Non si parla più solo di radio pirata, ma anche di siti pirata e via dicendo. Col tempo, il termine radio pirata venne cambiato in radio libera e, alla fine, in radio privata. Ma questa è un'altra storia, sicuramente meno romantica.

Le mie radio: radio Deejay, Radio 24, Radio Company

Ma torniamo alla nostra stazione radiofonica: era stanco di Radio 24, troppo "crucianizzata" negli ultimi tempi, ed ero passato a Radio DeeJay. Più che una radio un mito, una leggenda per noi che abbiamo vissuto l'adolescenza tra gli anni '80 e '90. Prima mi sono divorato tutte le vecchie puntate di "deejay chiama Italia" in podcast (fantastica) per poi sintonizzarmi direttamente nella stazione. Mi è piaciuta, ma non troppo. Mentre lavoravo avevo la sensazione di sentire delle persone che parlavano in sottofondo di cose loro. Non so, mi ha stancato presto. Nulla da dire sulla qualità dei programmi e voglio fare anche i complimenti a Linus per essere riuscito a mantenere una radio di successo senza "scadere" nel volgare, nell'aggressivo, nel insulto. Oltre ai complimenti ti faccio un auspicio: mi auguro di cuore che mai i dati di ascolto non ti obblighino mai a cambiare linea editoriale, ed a promuovere programmi come lo zoo di 105 o la zanzara. Ti voglio muovere anche una critica: ricordi quella pubblicità che diceva "ti piace vincere facile"? Tutte le persone che, nella mia generazione, hanno sognato di fare radio, hanno sognato di farla su radio Deejay. Così come ogni calciatore sogna di giocare nel Barcellona ed ogni alpinista di scalare il K2. Non te ne approfittare: è facile per te ottenere i migliori speaker e ospiti del mondo nelle tue trasmissioni, gente che, in virtù del suo nome, ti garantisce il successo. Lo dico in altri termini: se domani dovessi diventare un celebre scrittore, musicista, opinionista, qualcosaista, e mi trovassi aperte le porte di tutte le radio italiane per poter fare una mia trasmissione, bé, sicuramente sceglierei radio DeeJay. Ma perché non rischiare un po'? Dedica un po' di spazio alle nuove proposte. Ti ricordi quando la tua radio lanciava ragazzini sconosciuti come Jovanotti? Amadeus? Fiorello? Perché non ci provi ancora? Tra un Linus ed un Fabio Volo, di tanto in tanto, "passavo" su radio Company, l'eccellente radio padovana, a mio parere sottovalutata: grande musica, grandissimi speaker ed anche una grande organizzazione di eventi (anche se, ovviamente, sospesi per un annetto).

Radio Capital: la radio!

Bene, tra una stazione e l'altra, sono capitato su radio Capital, che mai avrei creduto facesse programmi di mio interesse. Non lo so perché, credevo fosse l'ennesima stazione generalista, che alternava programmi comici a canzoni trap e di tendenza. E, invece, la rivelazione! Ho riscoperto il piacere della radio. Normalmente se ho voglia di ascoltare buona musica metto un LP, se ho voglia di ascoltare qualcuno parlare metto un podcast, la radio la lascio come sottofondo mentre lavoro. Ma qui è diverso: ascoltare radio Capital è un tale piacere che non può essere messa come sottofondo. Vediamo cosa mi piace di Radio Capital.

Scelta musicale di radio Capital

Secondo me mi leggono nel pensiero. È straordinario: mettono di tutto, ed è sempre quello che voglio ascoltare. Capiamoci: normalmente una radio ha un suo genere musicale. Se ho voglia di ascoltare musica anni '80 metto radio80 e non vengo deluso. Se voglio rock metto Virgin Radio ed il risultato è lo stesso. Nessuno si lamenta della musica della propria radio, in quanto, ogni radio ha un suo genere e l'ascoltatore la sceglie in base a quello. Questi qui son matti: sono capaci di metterti la donna cannone di De Gregori, seguita da un pezzo degli ACDC, poi Mina e per finire i Pink Floyd. Nessuna regola apparente, solo un filo conduttore: la grandissima qualità dei pezzi scelti. Raramente mi capita di ascoltare un pezzo che non conosco, ma quando questo accade, è sempre una rivelazione. In un mese che ascolto questa radio, non ho mai trovato un pezzo che non mi piacesse.

Gli speaker di radio capital.

La mattinata di radio Capital: Selvaggia Lucarelli, Daria Bignardi, Benedetta Parodi

Aggiornamento: ora il posto di Benedetta Parodi è stato preso dalla eccellente Ambra Angiolini.
E qui altre sorprese. Si parte con Selvaggia Lucarelli (o almeno, io parto con lei, visto l'ora in cui mi sveglio), per passare alla Bignardi e quindi alla Parodi. Quella che si chiama "la mattinata" di radio Capital. Perché dico sorprese? Sono personaggi che tutti conosciamo. Bè, io non tanto, in quanto non ho una televisione e non seguo gossip o jet set. Sono tutti personaggi che ho conosciuto tramite youtube. Ma perché sorpresa? Parliamo ad esempio della Bignardi: ho visto alcune sue interviste perché relative a personaggi che stimo, come Manolo il Mago, Bonatti e Messner. Per curiosità anche l'intervista al figlio di Umberto Bossi ed a Renato Brunetta. Al netto della qualità degli intervistati (un intervista a Manolo non può che essere interessante) non mi piaceva molto. Sarà la ristrettezza dei tempi televisivi, sarà l'obbligo di essere almeno un po' aggressiva o quello di dover provocare l'ospite per ottenere qualcosa di "dispettoso" (almeno nei secondi due casi, con i primi tre è impossibile), ma, sinceramente, non attirava la mia simpatia. Anzi, mi stava un piuttosto antipatica. Riscoprirla qui è stata una rivelazione: intelligente, colta, sempre in grado di proporre temi interessanti, e pure di chiarirli, grazie a grandi anche agli ospiti, coi quali riesce ad intrattenere conversazioni davvero stimolanti. Che dire: la competenza di una persona unita alla magia della radio. Selvaggia? Di lei non sapevo nulla, non ne avevo nemmeno mai visto un intervista o una foto, solo titoli di articoli. Me ne ero fatto l'idea di una provocatrice, di una persona che usa lo strumento del litigio per attirare l'attenzione. Oltretutto ospite fissa di trasmissioni che non che sono ben lontano dal mio interesse, come ballando con le stelle. E invece non avevo capito nulla. Cioè, non so come sia in televisione, ma in radio è fantastica. Ammiro soprattutto l'acume, il modo di fare diretto, la capacità di provocare e far emergere la stupidità di alcune posizioni e di alcuni personaggi pubblici. In sintesi: ne ammiro l'intelligenza. So che a prendere le parti della Lucarelli si rischia di diventare bersaglio degli haters: pazienza, essere popolare non è mai stata la mia priorità (è mia intenzione scrivere un articolo dedicato sulla Lucarelli, perché credo che il personaggio lo meriti). La Bignardi non la conoscevo, ma la sua capacità di prendere in mano argomenti all'apparenza frivoli e di farli diventare tema di riflessione è eccezionale.  Questa è la mattinata di radio Capital e, si noti, governata da donne. Spero di non sentire dire che la cosa sia intenzionale, perché sono convinto che la scelta su queste tre sia dovuta esclusivamente ad una logica di competenza.

Capital Records: Mixo e Luca de Gennaro

Dopo la pausa pranzo si riparte con le trasmissioni del pomeriggio, ed è qui che sta il top di radio Capital: Capital Records (anzi, non il top di radio Capital, il top in assoluto). Ma come si fa ad inventare una trasmissione così? La miglior trasmissione radiofonica di sempre, assieme a Deejay chiama Italia, anzi, ancora meglio. Due speaker eccezionali: Mixo e Luca de Gennaro. Impossibile definire chi sia il migliore tra i due. Qui va in onda la miglior musica di sempre, con due personaggi dalla straordinaria cultura musicale, cultura di chi la musica non la ha solo ascoltata, ma vissuta. Una carrellata di aneddoti (a volte vissuti di persone), storie e spiegazioni tutte originali ed interessanti. Temi sempre interessantissimi, anch'io a volte avrei voluto contribuire inviando messaggi, ma sono pigro (e poi durante la trasmissione sto lavorando) ma non lo ho mai fatto. Ero li li per farlo quando hanno chiesto di raccontare un incontro particolare con dei personaggi famosi. Alla fine non ho scritto, ma visto che non lo ho fatto allora, adesso. Il mio incontro più particolare è stato con Joan Baez, ma non lo racconto adesso, lo farò solo se mi chiamano loro (tanto non lo fanno), ma voglio invece raccontarne un altro, alla quale siete autorizzati a non credere. Magari è una boiata, ma se riuscite a calarvi nei miei panni, capirete la situazione surreale.

OT: l'aneddoto di quando incontrai....

Premetto: i miei idoli di allora erano i Pink Floyd, Jimi Hendrix, Bob Dylan, i Sex Pistols e Allen Ginsberg. Abito in un inutile paesino della bassa friulana, è estate e fa molto caldo. Esco in terrazza a fumare una sigaretta, e chi ti vedo alla fontana sotto casa mia che si rinfresca? Johnny Rotten. Capirete che si tratta di un'immagine grottesca. Lo avessi incontrato a Londra, magari in aeroporto (dove ho incontrato di tutto), piuttosto che in un hotel o casinò... Ma vi immaginate di incontrare il vostro idolo, che so, John Lennon nel cortile di casa? In piena campagna? Lo so che incontrare l'ex Beatles è un po' più complesso, ma, per quanto ne sapessi, anche di Johnny Rotten non ne avevo notizia. Era tutto così assurdo. Non ho voluto rovinare la poesia del momento, per cui ho finito la mia sigaretta gustandomi la scena. Niente autografo, selfie (che all'epoca nemmeno esisteva come concetto) o autografo. Ne avrei rovinato la magia. Non ho mai chiesto autografi o foto agli artisti. Piuttosto una birra, ma anche questa è un altra storia.

Auguri radio Capital

Comunque, ascoltando questa meravigliosa trasmissione, si ha la sensazione di passare alcune ore davvero piacevoli e di crescere a livello culturale. Aggiungo che da li mi vengono anche molti spunti per questo blog. Aggiungo ancora che, finalmente, la Bignardi ha detto che Last Christmas (mi pare fosse la Bignardi) non è una canzone di Natale, ma una canzone su di un amore finito. Fino ad allora ero solo io a dirlo, che anche lei sia tra i 4 milioni di persone che hanno letto questo blog?
Direi che ho detto tutto, non mi resta che ringraziare radio Capital e augurare buon ascolto a tutti.

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