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Non sono una signora - Loredana Bertè

loredana berte canta non sono una signora

Assurdo disclamer!

Non avrei mai pensato di dover fare un disclamer di questo tipo, ma forse è il caso di precisare: trovo che il sud Italia sia meraviglioso. La gente del sud è fantastica ed ho un sacco di amici del sud Italia. Sia gente che vive tuttora in quelle regioni, sia gente che è venuta ad abitare a Pordenone. Tutti gli anni vado in vacanza al sud, nel 2021 a Polignano a mare e quest'anno alle Eolie. Lo dico perché nei commenti sono stato tacciato di razzismo. Nel valutare questo brano tenete conto che siamo negli anni '70, che una canzone descrive l'emozione di un momento (non la realtà), che questa canzone non parla di Loredana Bertè, ma che questa canzone parla di luoghi comuni. Tra questi l'idea che la provincia della Calabria degli anni '70 fosse arretrata rispetto alla città di Milano. Quindi, per cortesia, basta stupide accuse di razzismo, io racconto solo un testo. Se proprio volete insultare qualcuno, prendetevela con Ivano Fossati che ne ha scritto il testo.

Loredana Bertè interpreta Ivano Fossati.

Un artista tanto geniale nella musica, quanto stravagante fuori dal palcoscenico. Questa canzone sembra quasi un'autobiografia: vorrei chiedere ad Ivano Fossati (autore del testo) se mentre la componeva pensava a Loredana Bertè o, addirittura, se abbia cercato di immedesimarsi in lei (e perché no? se la cantante calabrese non abbia collaborato nella sua stesura). Come per tutti i testi del grande Fossati, il significato è alquanto criptico e, naturalmente, l'autore non ha fornito nessuna pista per la sua interpretazione, ragion per cui non ne esiste ancora una ufficiale. Meglio così, almeno ci possiamo divertire a tirare ad indovinare! So già le conseguenze di questo gioco: pesanti insulti tra i commenti. Non importa... il mondo funziona così: per uno che rema nella giusta direzione, altri 4 remano contro! Piuttosto aiutatemi a migliorarla, con suggerimenti, consigli, spiegazioni di frasi o nuove interpretazioni. In un precedente post su di una sua canzone (sua di Fossati) è arrivato persino il contributo di una persona che aveva lavorato alla stesura del testo.
Il testo integrale della canzone "non sono una signora" lo trovate a fine articolo. Qui voglio solo estrapolare qualche frase per cercare di ricavarne il senso. Ripeto, non esiste, o meglio, non ho trovato una spiegazione completa e convergente a 360 gradi. E non credo che ci arriverò mai senza la vostra collaborazione (come è avvenuto altre volte d'altronde). Ricordiamo che il testo è di Fossati e i testi di Fossati lasciano sempre aperta una finestra di ambiguità.
Faremo finta che questa canzone sia un'autobiografia della stessa Loredana, anche se, ripeto, è stata scritta da Ivano Fossati. Insomma, immaginiamoci una Loredana versione cantautore. Spesso in questa interpretazione (peraltro discutibile... è un impresa impossibile dare un'interpretazione certa di un testo di fossati) si fa riferimento al sud Italia come ad una realtà negativa. Questo non rispecchia assolutamente il mio pensiero e, sicuramente, nemmeno il pensiero dell'autore del brano. È una canzone che parla di luoghi comuni, che Loredana Bertè ha sempre contribuito ad abbattere, ma, per molte persone, una certa visione del sud è difficile da abbattere (sempre meno, per fortuna). Ringrazio chi nei commenti me lo ha fatto notare.

Cosa significa "essere una signora" per Loredana Bertè

Dobbiamo capire chi è l'interprete! Tanto per cominciare chi era Loredana Bertè in quegli anni (parliamo del 1982)? In estrema sintesi: è una cantante di successo. È nata nel "profondo sud", Reggio Calabria per essere precisi, nel 1950, quando Reggio Calabria era davvero profondo sud! Ha girato l'Italia ed ha scelto come sua città adottiva Milano, che resta tutt'ora, secondo l'artista, la miglior città del mondo. Dunque una ragazza che è riuscita a prendere "l'ascensore sociale", che si è convertita da potenziale casalinga del sud, a star internazionale, con frequentazioni come Ivano Fossati o Andy Warhol (addirittura la famiglia Bush e Osama Bin Laden secondo alcune interviste). Quindi, per dirla in modo rozzo, è passata da "contadinotta" a "signora". Almeno secondo i comuni parametri di giudizio. Ha realizzato il sogno di tante bambine del sud. Sta anche per sposare il ricco e giovane rampollo di una delle più importanti famiglie italiane. Ma la Bertè non ci sta ad essere rinchiusa dentro questi banali clichè, e rinuncia ed essere etichettata come "una signora" in base ai parametri dettati dal comune pregiudizio. Detto in altre parole, rifiuta (come rifiuterà sempre nei fatti) di farsi ingabbiare dentro ai soliti luoghi comuni.

Fossati e la Bertè vanno oltre ai luoghi comuni

Troppo facile da fuori pensare che denaro e successo bastino a renderti felice e rispettabile, dentro e fuori dal palco. E allora vediamo se queste strofe prendono un significato:
La fretta del cuore
È già una novità
Che dietro un giornale sta
Cambiando opinioni
E il male del giorno
E' pochi chilometri a sud
Del mio ritorno
Del mio buongiorno
Qui si cerca di inquadrare la situazione: la fretta nel cuore, ovvero il matrimonio imminente, che spopola nei giornali. Anzi, questa novità sta facendo cambiare il giudizio che la stampa ha di lei, da ribelle a moglie. Ma tutto questo non cancella le sue origini meridionali, incompatibili con nuovo status. E ancora una volta sottolineo che si tratta di un banale pregiudizio (rispetto al quale l'autore prende le distanze).
Ma è un volo a planare
Dentro il peggiore Motel
Di questa "carretera"
Di questa vita-balera
È un volo a planare
Per essere inchiodati qui
Crocefissi al muro
Ma come ricordarlo ora
Il suo ritorno al sud è come planare dentro al peggiore Motel. Sembra che l'artista voglia rinnegare le suo origini. Oppure che gli stiano scomode. O che stiamo scomode alla stampa, o, semplicemente, che stridano col nuovo status. Essere crocifissi al muro è il dramma delle star, crocifisse al muro dalla stampa e dai fans. È possibile che in quel periodo qualche giornale avesse insistito sul contrasto tra le origini di lei e del suo compagno.
Non sono una signora
Una con tutte stelle nella vita
Non sono una signora
Ma una per cui la guerra non è mai
Finita
Oh no, ho no
Questo è molto semplice. Un invito a non credere alle apparenze patinate, la sua vita non è coronata di soli successi, è una donna che passa la sua esistenza in trincea, per conservare il posto che si è guadagnata.
Io che sono una foglia d'argento
Nata da un albero abbattuto qua
E che vorrebbe inseguire il vento
Ma che non ce la fa
Oh ma che brutta fatica
Cadere qualche metro in là
Dalla mia sventura
Dalla mia paura
Si torna a parlare delle origini. Non so se alle origini calabresi o origini popolari. Lei sta scalando la gradinata sociale, ma è fatica. Si dice che la mela non cada mai lontano dall'albero (la foglia in questo caso). E lei fa di tutto per prendere il vento e volare lontano, lontano dalle sue origini (che sono la sua paura e la sua sventura).
È un volo a planare
Per esser ricordati qui
Per non saper volare
Ma come ricordarlo ora

La difficoltà delle proprie origini.

E qui forse la confessione più difficile. Il non saper volare. Non c'è la fa. Ha preso effettivamente il volo, vuole cadere lontano dalle sue umili origini, ma la verità è che non sa volare ed ha paura, si sente incapace, impreparata, non è una signora, una che collezione successi su successi... solo stelle...
Grandissimo brano, grandissima musica e grandissimo testo, ma il tutto è reso immenso dall'immensa interpretazione di questo genio della musica italiana. Quanto mi piacerebbe sentir parlare meno Loredana Bertè relativamente al suo carattere e sentirne parlare ancora di più per la musica!

Commenti

  1. Hai interpretato questo testo in base a quello che pensi tu del sud Italia. E mi dispiace che c’è ancora gente che ragiona in questo modo. Hai usato termini riguardanti il sud esagerati ( ti ricordo che la canzone è dell’82 e non degli anni 30) : potenziale casalinga del sud, contadinotta. Bene, innanzitutto Bagnara Calabra è una città sul mare circondata da strapiombi , quindi l’economia di questo paese non si basa sull’agricoltura. Se ti informi bene sulla mitica Loredana, lei è solo nata in Calabria, ha vissuto nelle Marche , l’adolescenza a Roma e poi a Milano. Ha vissuto perciò come dici tu nella civiltà ! Ha attraversato la scalinata sociale di cui parli. Quindi secondo te perché dovrebbe rinnegare le sue origini ? Volare lontano dalle sue origini ? Non poter sposare il rampollo per colpa delle sue origini meridionali? ... In una intervista lei dice di non sentire la mancanza della Calabria perché non ci ha mai vissuto. Ebbene sì , la tua interpretazione a questa magnifica canzone si basa esclusivamente su quello che pensi tu della Calabria .

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    1. No. Io adoro la Calabria. E questa canzone credo voglia essere proprio una condanna verso il pregiudizio. Cioè a lei sembra che le sue umili origini rappresentino un forte PREGIUDIZIO per alcune persone

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    2. Loredana è figlia di un professore di latino e greco nonché preside di liceo e di una maestra elementare. A mio parere non ha umili origini. A meno che non andiamo a vedere le origini dei nonni che sicuramente vissero durante la Prima Guerra Mondiale e mi pare che lì la miseria regnava sovrana un po’ per tutti da nord a sud.
      Perciò il pregiudizio di cui parli riguarda solo l’essere nati al sud. Chi nasce al sud è condannato a vita nel pregiudizio? Pregiudizio di cosa? Non riesco a capire! Pensa un figlio di un contadinotto del sud che pregiudizio deve subire per tutta la vita !
      Non so da quale parte d’Italia scrivi ma metterei la mano sul fuoco che scrivi dall’Italia Settentrionale, non sei sicuramente del Centro Italia. Hai dato una spiegazione di chi è prevenuto su determinate questioni . E secondo me in Calabria non ci sei mai stato. E secondo me non hai nemmeno avuto mai un amico Calabrese. Altrimenti non avresti mai usato alcuni termini.

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    3. Credimi che in Calabria ci sono stato e mi piacciono i calabresi. I termini offensivi non rispecchiano il mio modo di pensare, ma un modo di pensare purtoppo molto diffuso tra persone che non conoscono il sud. Infatti spesso le persone che dal sud italia vengono al nord ne sono vittime. Attenzione che, come detto, il testo non è nemmeno stato scritto dalla stessa cantante. Non escludo che si volesse parlare di pregiudizi in generale e non solo verso di lei. Ad ogni modo, non volendo offendere nessuno, meno che meno i calabresi, non ho nessun problema a togliere eventuali frasi offensive se me le indichi. Mi spiace di aver creato questo equivoco

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  2. In generale non credo sia necessario leggere una critica alla società del Sud per dare una interpretazione alla canzone. I versi:

    Io che sono una foglia d'argento
    Nata da un albero abbattuto qua
    E che vorrebbe inseguire il vento
    Ma che non ce la fa
    Oh ma che brutta fatica
    Cadere qualche metro in là
    Dalla mia sventura
    Dalla mia paura

    possono benissimo indicare la differenza che c'è tra l'autopercezione che si ha di sè e quello che effettivamente si riesce a ottenere (alla fine la maggior parte delle volte non riusciamo a superare le nostre paure e ogni nostro grande slancio si conclude in un nulla di fatto).
    Tutta la canzone può essere letta su un piano puramente emotivo senza bisogno di scomodare le sue origini "calabresi" e come il Sud è percepito dal resto d'Italia. Semmai ha più senso dire che, come le altre sorelle, è stata segnata da un padre eccessivamente severo e violento e questo le ha impedito di "imparare a volare".

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    1. Si credo che alla fine il senso vada in questa direzione. Cioè, il sud, è solo un pretesto. Si tratta di un testo molto poetico, per cui molto slegato dalla realtà. Inoltre il testo non lo ha nemmeno scritto lei. Quello del sud mi sembra più uno spunto, piuttosto che il tema della canzone.

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  3. l'interpretazione è totalmente sbagliata anche storicamente. Quando la canzone è stata scritta la Bertè non conosceva ancora il suo futuro marito.

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