Beatles o Rolling stones? America o Europa?
Siamo così abituati a sentir parlare di "Beatles" o "Rolling Stones" che quando, negli anni '90, il nostro Ligabue si prese una pausa di riflessione per decidere chi, tra "Beatles" ed "Elvis" fosse il più grande, quasi mi suonò strano. Il risultato di quest'analisi sta nel titolo del successivo album: "buon compleanno Elvis", che è anche il titolo del primo pezzo estratto. Parlare di Beatles e Elvis mi offre però la possibilità di fare un'ulteriore riflessione: i primi sono Europei, mentre il secondo è Americano. Esistono delle differenze tra il rock nostrano e quello oltre oceano? Si esistono, eccome! Mi basta guardare uno spartito o leggere il testo di un brano per potervi dire se l'autore è di Londra, piuttosto che di Los Angeles. A proposito: voglio dirvi anche la mia su chi sia stato il più grande, ma lo farò a fine articolo (vi metterò pure la mia classifica dei migliori).
Il fenomeno Hillbilly
Da sempre, per noi italiani il Rock è americano. Per citare Guccini "l'america è grandiosa ed è potente, tutto e niente, il bene e il male". Ne consegue che, da una grande nazione, abbiamo assorbito una grande corrente musicale. L'Italia ci ha provato a fare rock negli anni '70, ma in realtà eravamo solo una pallida imitazione di quello che si faceva oltreoceano (con il debito rispetto per fenomeni come i PFM e gli Area). D'altronde, per fare Rock, era necessario assorbire la cultura di questa grande nazione. Questo si dice dagli anni 60, ebbene, per me, sono tutte boiate! E' vero! I primi gemiti del rock arrivano da li, da quel movimento unico e straordinario e irripetibile che prende il nome di Hillbilly. Si trattava di un genere country, arricchito da un po' di blues, soul ed un ritmo molto più "scorrevole". In questo fenomeno convergono monumenti come Little Richard, Big Joe Turner, Chuck Berry, il reverendo James Brown e, in ultima fase, Elvis Presley e Jerry Lee Lewis. Compare in questo periodo un outsider, quello che io considero il più grande di tutti, Bob Dylan, ma, proprio perché outsider, non verrà considerato in questa analisi.
Come detto sopra, questo è stato il primo gemito, ma, subito dopo questo fenomeno rivoluzionario ha attecchito a Londra. Ed è qui che abbiamo avuto un vero e proprio boom di fenomeni, tali da oscurare anche quelli provenienti da oltreoceano: nasce la cosiddetta "British Invasion".
Il Rock di Londra
Ogni volta che dico che il grande rock è inglese, e non americano, chi mi ascolta rimane perplesso e, di sovente, mi danno pure del visionario o dell'ignorante. Le reazioni dipendono soprattutto dal livello di educazione dell'interlocutore. Si parte da un "ma cosa dici?" per arrivare a "ma di che cazzo parli?". Se appartenete a questi, voglio solo cirarvi alcuni nomi: Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, Queen, Deep Purple, Pink Floyd, U2, Sex Pistols, Clash, Yardbirds, Eric Clapton, ...devo continuare? Siete ancora convinti che il grande rock sia americano?
Ma qual'è la differenza tra il rock americano e quello inglese (o europeo in genere)? Nessuno ha mai dedicato il giusto tempo a questa riflessione. Lo voglio fare io! Dopo Beatles Vs Rolling Stones si passa a Europa Vs USA.
Punto 1: i testi!
I testi del rock americano sono a dir poco imbarazzanti (ho già detto che Bob Dylan è un outsider e non rientra in quest'articolo). Lo erano già negli anni '50, dove a nessuno interessava fare un testo che profondo, anzi, non interessava nemmeno che avesse senso,. D'altronde, chi sa cosa significa "tutti frutti" o cosa fosse un uccello che pratica il surf? I Beatles hanno cominciato a fare testi un po' più seri. John Lennon diventerà addirittura una delle principali icone del pacifismo, grazie a brani come Imagine, che più che canzoni, erano poesia. A chi sperasse un reflusso, e che gli americani imparassero a loro volta dai Bretoni a scrivere testi decenti, dico: lascia stare. I testi USA sono rimasti, e sono tutt'ora, di un idiozia imbarazzante!
Punto 2: la politica.
Musica e politica in Europa sono sempre andati a braccetto. A me questo piace, ma non è detto che sia necessariamente una cosa positiva. John Lennon, come dicevo, era un'icona del pacifismo, addirittura accusato di comunismo (cosa assai grave negli stati uniti). I Sex Pistols portavano avanti l'anarchia (a differenza dei Bohemien Ramones), ma anche i nostri Guccini o De Gregori erano palesemente schierati. In america no! Le rock star si facevano fotografare indifferentemente a fianco di Bush o Clinton.
Punto 3: l'immagine.
L'immagine di una rock band europea sta a una rock band americana come il calcio sta al wrestling. Nel wrestling tutto è eccessivo, tutto è esagerato e tutto è finto! Attenzione, finto, non falso. Tutti sanno che i lottatori non si menano davvero, ma non importa. Quello che basta è la messa in scena. Tutto deve essere esagerato: lottatori da 2m e 30 e 150kg, bastonate, gente che finge di essere in coma, odio a livello estremo e minacce di morte. Bene, guardate le rock band americane. Anzi, guardate casa Osborne che fate prima: anche li tutto esagerato e di cattivo gusto, al punto da regalare al gatto per il compleanno una paletta per la cacca tempestata di diamanti! Gli Europei non avrebbero mai perdonato una simile baracconata. E chi non ricorda i Gun'n'Roses? Che dovevano fingere di essere intossicati in ogni momento? Per poi scoprire che Axl odiava la droga, i drogati e gli eccessi? O le immense auto con tanto di piscina e fanciulle in bikini che popolano i video dei rapper? Gli Europei vendono un'immagine molto più ricercata e devono anche sforzarsi di far credere ai loro fans di essere coerenti!
Punto 4: i soldi.
In America fare musica per soldi è lecito. In Europa devi farlo come missione, se poi arrivano i soldi bene. Ovviamente devi far credere che parte del provento vada in beneficenza o cose simili. Insomma: in Europa esiste più ipocrisia!
Punto 5: le scenografie.
In America hanno capito presto che il rock non è solo musica. Guardate il Superbowl, e fate un confronto tra la prestazione dei Rolling Stones e di Michael Jackson e vi farete un idea! In questo ci hanno preceduti, e sono sempre una spanna, forse 2, avanti di noi. Certo, si potrebbe dire che questo serve a compensare eventuali lacune musicali.
Queste sono le mie considerazioni, e tutto il resto è storia. Resta da dire che il rock in Europa si è evoluto e la musica sta studiando nuove strade. Da suoni latini, alla disco e la riscoperta del canto melodico. In America sono sempre fermi, andatevi ad ascoltare una loro hit, sempre le solite sonorità rock e rap. Sembra una hit europea dei primi anni '90.
Risulta chiara da quest'analisi la mia preferenza per il rock di Londra, ma non posso dire se questa preferenza dipende realmente dalla qualità del prodotto o dal fatto che io sia europeo. Non posso saperlo. Certo sarebbe ora che questo timore reverenziale verso la musica del nuovo continente venisse meno, e prendessimo coscienza di quanto vale la nostra di musica (cosa che effettivamente, in questi ultimi anni, stiamo facendo).
Ligabue: buon compleanno Elvis.
In tutto questo non ho ancora parlato di Ligabue e del suo brano "buon compleanno Elvis".
In realtà su questo testo (essendo americano :D) non c'è molto da dire. Va solo capito il contesto in cui è stato scritto: siamo alla fine degli anni '90 e la spinta del rock sta venendo meno. La gente ha meno voglia di ballare, meno rabbia, meno sogni... Sembra quasi rassegnata! Ricordate la canzone "stupendo" di Vasco Rossi? E' la vita ed è ora che cresci.. Bene, questo è un'appello di Ligabue che sente il bisogno di un Elvis, che riporti l'energia, la grinta, la voglia di ribellione e la voglia di sognare. I una parola: che riporti il rock in Italia. Un messaggio al quale da sempre fa eco Pino Scotto. Non ci hanno tolto solo il rock, ma ci hanno tolto la voglia di sognare, di incazzarci, di ribellarci.
Testo della canzone buon compleanno Elvis di Ligabue.
Siamo pronti per altri giri
porta tutto il tuo guardaroba che
siamo pronti per stare fuori
se stare dentro vuol dire star con voi.
Siamo pronti per noi sorella
Reggio, Liverpool, Memphis, Nashville
e Radio Clash da casello a casello
in questa gita di fine secolo.
La la la la la la la la la la la la
è un mondo che non va a tempo
la la la la la la la la la la la la
tienilo tu, tienilo tu
tieni che
c'è ancora bumba per noi.
Buon compleanno, Elvis!
Guarda che sogno che avrei
mi presti gli occhiali? Che qua
c'è ancora posto per noi
non ci rompete il tempo, mai.
Io son pronto per ciò che sono
porta pure il tuo specchio buono
che poi non ce n'è per nessuno
non costerà mai niente crederci.
Se sei pronta son qua, sorella
c'è chi suona la vita a palla
ed Elvis passa col mondo al collo
in questa notte di fine secolo.
La la la la la la la la la la la la
è un mondo che non hai scelto
la la la la la la la la la la la la
il suono però..., il suono però..., il suono sì
il suono però..., il suono però..., il suono...
c'è ancora bumba per noi
Buon compleanno, Elvis!
Guarda che sogno che avrei
mi presti le scarpe? Che qua
c'è ancora posto per noi
non ci rompete il tempo, mai.
Dì la verità: cosa c'è li sotto?
Dì la verità cosa porti dentro?
Cosa porti con te?
Dì la verità: cosa tieni stretto?
Cosa c'è? Cosa c'è?
Dì la verità: ti basta tutto questo?
Siamo pronti per non cambiare
al di là di chi c'ha ragione
Pronti per un Be bop a lula
in questo giro di fine secolo.
La la la la la la la la la la la la
è un mondo che non fa sconti
la la la la la la la la la la la la.
Pagalo tu, pagalo tu, pagalo
Pagalo tu, pagalo tu, paga che
c'è ancora bumba per noi.
Buon compleanno, Elvis!
Guarda che sogno che avrei
mi presti la vita? Che qua
c'è ancora posto per noi
non ci rompete il tempo, mai
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