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I ragazzi dell'olivo

I ragazzi dell'olivo: una delle più drammatiche, struggenti, canzoni contro la guerra.

Speriamo tutti che ciò non accada, ma come se non bastasse l'emergenza sanitaria, l'eventualità di un conflitto armato in Europa fa male e paura, inutile nascondercelo. 

Certo, la guerra è il più estremo dei mali ovunque ma quando sai che potresti avercela vicina, la prospettiva cambia e ti rendi conto dei drammi che solitamente sei abituato a considerare lontani... 

Questa canzone, "i ragazzi dell'olivo", è stata pubblicata dai Nomadi  nel 1989 ed è la traccia 15 dell'album "ma noi no"; il racconto, la cui musica e melodia illustrano la drammaticità del conflitto anche dalle note (prevalentemente in tonalità minore), fa riferimento ai numerosi episodi di guerra fra Israele e Palestina.

Il disegno e il gioco sono metafore? Forse, con voce in parte malinconica e in parte rabbiosa, Augusto Daolio presenta questi bambini e adolescenti che a causa della guerra perdono tutta la loro spensieratezza; ma se davvero queste fossero le rappresentazioni che i piccoli hanno messo su carta per esprimere il proprio dolore?  Se davvero la metafora del "gioco" fosse un goffo tentativo degli adulti di spiegare ai ragazzini una realtà che nemmeno loro riescono a comprendere?

Nel brano non c'è alcun riferimento ad Israele e Palestina in realtà, la voce e musica di Augusto fanno intendere quasi che il conflitto sia suo, più che di un paese in guerra; e difatti questo lavoro è ben riuscito perché i contrasti e incomprensioni che viveva il gruppo Nomadi in quel periodo hanno fatto nascere una canzone capace di lanciare un grido di dolore contro la guerra, che arriva direttamente dal cuore.

Un urlo, una supplica, contro tutte le guerre; I ragazzi dell'Olivo, un brano per questo attualissimo.


Il testo


In quei disegni senza più serenità,

niente aquiloni, solo amare realtà.

Niente più azzurri che colorano il cielo, 

Solo pastelli, che sporcan tutto nero.

In quei disegni senza più umanità, 

niente sorrisi, solo gesti di libertà.

Niente più prati, ma strade con barriere,

Solo guerrieri, che agitano bandiere!

Ma questa guerra è uno strano gioco,

consuma gente e vita a poco a poco.

Con i sassi contro quelle bombe,

quelle grida, contro quegli spari.

In quei disegni senza più semplicità,

persiane chiuse, solo graffi di verità.

Niente cortili così pieni e rumorosi,

solo figure e volti timorosi!


[si ripete il ritornello e la prima strofa]. 


FONTE: 



Commenti

  1. La ascolto anche all'hotel brunico www.windschar.com/it

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  2. Adoro queste canzoni, ma, fossi in te, mi godrei una bella sauna nel più bel paesaggio del mondo ;)

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