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Marco Baruffaldi feat J-Ax - Siamo diversi tra noi

La TV di Maria de Filippi

Vivo senza TV da quando, a 19 anni, me ne sono andato di casa. In quel lontano 1992 non esisteva internet, quindi, se non guardavi la TV, le uniche cose che ti restavano da fare erano leggere un buon libro o ascoltare la radio (o un vinile). Questo vi da l'idea di quanto bassa sia la mia considerazione per la TV in generale e per certi programmi in particolare. Figuriamoci se se sono fan dei talent... Eppure, a volte, anche questi ultimi ti possono sbalordire. Se poi a sbalordirti è la gang della de Filippi, be... c'è da non crederci (perdonatemi la citazione del grande Ivo Valoppi, che approfitto per salutare). Mi viene in mente una passaggio di de André relativa ai diamanti, ma sarebbe del tutto fuori luogo. Dimostrerei solo di non aver capito niente. La verità forse è un'altra, ci sono delle persone che scelgono la strada del successo e dei soldi facili, ma questo non significa che non abbiano delle capacità ed una sensibilità. Hanno solo deciso di metterle al servizio della cosa sbagliata, sbagliata secondo il mio punto di vista, naturalmente. O, semplicemente, hanno dei valori e delle priorità che sono diverse dalla mie. Ma questo non significa che siano aridi, che non abbiano dei valori e che non siano capaci di fare anche cose eccellenti.

Marco Baruffaldi a "tu si che vales"

Marco Baruffaldi lo abbiamo scoperto a "tu si que vales". Si sa che la TV di oggi gode nel fare audience con storie patetiche e strappalacrime. Chiamare in televisione un diversamente abile, una persona con un passato difficile o una sujora, fa sempre salire gli ascolti. Attenzione però a non fare l'errore opposto: se detesto che persone meno fortunate di noi vengano esposte come animali allo zoo, d'altro canto non bisogna fare l'errore inverso. In altre parole, che non si rischi di lasciare a casa un artista, uno che ha qualcosa da dire, solo per non rischiare di diventare patetici. Insomma, che la paura di scimmiottare Barbara d'Urso non ci impedisca di conoscere artisti che hanno qualcosa da comunicare.
Di J-Ax ho pensato tutto il peggio che si possa pensare. Credo che "Domani smetto" sia stato il miglior album "contro" della storia della musica italiana. Rivederlo poi a cantare con le suore o saltare a piè pari dall'altra parte della staccionata con canzoni come "senza pagare", lasciando orfana una generazione di ribelli che credeva in lui, è stato deprimente. Più deprimente che vedere el Diablo Pierò Pelù fare il cabaret nei reality.

Marco Baruffaldi, siamo diversi tra noi: il bullismo e un padre fantastico

Bene, su questo palco arriva Marco Baruffaldi, un bambino down che ha scritto un pezzo rap contro il bullismo, dal titolo "siamo diversi tra noi". Un testo autobiografico, un testo di rivalsa contro chi lo ha bullizzato. Dietro a Marco c'è un grande padre, che lo ha aiutato e sostenuto in questo percorso. Merito doppio, perché rimasto vedovo da poco tempo. Faccio una premessa. Ho insegnato per 12 anni alle superiori, ho conosciuto un sacco di ragazzi e le loro famiglie. Ho conosciuto un sacco di ragazzi fortunati e di ragazzi con problemi. Ho conosciuto anche un sacco di famiglie problematiche. Ebbene, sarebbe facile considerare questo ragazzo, down e bullizzato, come un ragazzo sfortunato. Sarebbe un grave errore dettato dalla superficialità alla quale ci siamo abituati in questi anni. Certo, nascere down non è un colpo di fortuna, ma ci sono cose molto più importanti nella vita. Marco ha un padre che gli è sempre stato vicino, che lo ha sempre aiutato e, senza dubbio, un padre intelligente e cazzuto. Ha avuto anche una madre di cui non so nulla, ma alla quale Marco ha dedicato una poesia. Ripeto, non so se sua madre fosse bella, intelligente, sexy, furba, ingenua o simpatica, ma sono certo che aveva la cosa più importante per una madre: un grande amore per suo figlio e una grande capacità di trasmetterlo. Marco, sai quanti bambini non hanno avuto queste cose? Quanti sono cresciuti senza genitori? Con genitori alcolizzati, violenti o, semplicemente, assenti. Sai quanti ragazzi belli, intelligenti e splendidi non hanno avuto queste cose? E magari sono proprio quelli che ti hanno bullizzato. Tu sei fortunato, perché hai una grande famiglia e un carattere forte, che ti ha aiutato a sopportare i cattivi e a trasformare la sofferenza in poesia. Ricordati che soffrire serve proprio a questo, a diventare migliori. Per citare il Vasco: "per me che conta soltanto la mia, di solitudine, per una sera speriamo che sia, almeno utile". Della serie, ho sofferto molto, ora vi racconto la mia sofferenza, la condivido con voi. Spero che, in questo modo, la mia sofferenza non possa aiutare qualcun'altro.

Marco Baruffaldi, Maria del Filipppi, Belen Rodriguez e J-ax

Bene, dopo aver commosso tutto il palco, è stato richiamato per cantare la sua canzone assieme al suo idolo, J-Ax. Ebbene, dopo un decennio di delusioni, finalmente ho provato stima per l'ex articolo 31. Poi non lo so, forse si è trattato solo di una mossa commerciale, di atto di narcisismo, di un modo di guadagnare visibilità: possiamo perdere giornate a parlare di questo, ma lui lo ha fatto, ed è questa l'unica cosa che conta. Aggiungo ancora una cosa: non si è trattato di chiamare a cantare un ragazzo solo perché down, ma si è trattato di chiamare a cantare un artista dotato di grandissimo X-Factor e di farlo cantare, indipendentemente dalla sua disabilità. E se qualcuno ha dei dubbi, guardi la reazione commossa di giudici e pubblico (e pure la mia). Quindi, grande J-ax. Anche della de Filippi voglio parlare. Non è il mio idolo e i suoi programmi non rientrano nella mia sfera di interesse (anzi, li detesto proprio), ma, in quel contesto ha detto solo cose intelligenti (molto intelligenti), cosa assai rara in televisione. Brava Maria. Per finire mi tocca fare i complimenti anche alla Belen. Per me Belen è sempre stata uno dei simboli della TV spazzatura, quella TV che ti regala una copertina se ti fai tatuare una farfallina nel posto giusto. Ebbene, ho ammirato il dignitoso silenzio con il quale ha seguito tutta la performance (evitando di dire cose a sproposito pur di apparire) e la dolcezza con la quale ha dato un bacio ed un abbraccio a Marco Baruffaldi. Sicuramente, al di là dello schermo, è una persona molto dolce.

Le parti più belle del testo di Marco Baruffaldi

Il testo lo ho messo completo a fine articolo, si tratta di un messaggio lanciato in direzione dei bulli, verso i quali si ribella. La stesura di potrebbe migliorare, ma proprio le sue imperfezioni lo rendono più reale, più toccante, più umana. Ora mi voglio fermare su alcune frasi che mi hanno toccato particolarmente.
Forse la frase migliore è "a questo mondo servo pure io". Diceva Charles Dickens "Nessuno è inutile in questo mondo se è capace di alleggerire i pesi di un altro uomo". Ebbene, Marco è servito ad alleggerire i pesi di tutti noi, in particolare delle vittime del bullismo, quindi no: la tua vita non è inutile. Anzi. è più utile di quella della maggior parte delle persone. Molto poetica poi la parte dove recita: 
guardami, ascoltami, anche io
provo dolore
provo emozione
anche io provo l’amore
forse esagero, ma qui mi torna in mente William Shakespeare e il suo celebre "mercante di venezia", quando l'ebreo Shylock, vittima del razzismo, recita:
Non ha forse occhi un ebreo? Non ha mani, organi, membra, sensi, affetti e passioni?
Non si nutre egli forse dello stesso cibo di cui si nutre un cristiano?
Non viene ferito forse dalle stesse armi?
Non è soggetto alle sue stesse malattie?
Non è curato e guarito dagli stessi rimedi?
E non è infine scaldato e raggelato dallo stesso inverno e dalla stessa estate che un cristiano?
Se ci pungete non versiamo sangue, forse?
E se ci fate il solletico non ci mettiamo forse a ridere?
Se ci avvelenate, non moriamo?
E se ci usate torto non cercheremo di rifarci con la vendetta?
Se siamo uguali a voi in tutto il resto, dovremo rassomigliarvi anche in questo.

Addirittura potrei dire che Marco Baruffaldi è riuscito a raggiungere lo stesso obiettivo con molte meno parole.  Poi c'è questa preghiera, toccante, ricca di emozione e di speranza:

tendimi le mani

non giudicare il mio corpo

anche se è un po’ storto

io abito qua

ma differenza non fa

Bellissimo: non un desiderio di vendetta, non rabbia, non rancore: ma alla fine di tutto prevale il bisogno d'amore, di speranza, di tenerezza, di amicizia. 

Un grande J-Ax feat Marco Baruffaldi

Grande anche l'interpretazione di J-Ax, che ha aggiunto ad un brano toccante, ma amatoriale, la tecnica del professionista. Grande performace, grande J-Ax. Aggiungo che il ragazzo, oltre a saper "rappare", è anche molto spigliato. Mi piacerebbe vederlo più spesso in qualche trasmissione. Ripeto, non perché è down, ma perché è in grado di trasmettere emozioni, che poi è quello che dovrebbero fare gli artisti. Riporto qui il testo completo del feat di J-ax e poi lo commento.

Dietro il mio sorriso la mia sicurezza e i tatuaggi c’è ancora quel bambino che a scuola prendeva calci.Sono cose che ti porti addosso finché schiatti

per questo questi applausi 

ora fanno lo stesso suono degli schiaffi.Ho imparato a usare le parole come armi e che il forte sa difendersi ma è più forte chi difende gli altri. L’odio è moda in strada in parlamento, chi vede marcio ovunque è marcio dentro: Nessuno guarisce ferendo.

Chi giudica non capisce che chi capisce non giudica nessuno, noi siamo fuoco, un bullo è solo fumo.

Buttare acqua sulla mia non nutre la tua fiamma, uccidi la mia forma ma il mio sogno non si ammazza.

Il paese parla dalla pancia, gli scemi nascono dalla paura e la paura dall’ignoranza. La maggioranza pensa in bianco e nero, noi siamo fuori. Siamo diversi, come i colori. 

J-Ax, per favore, ritorna a fare grandi canzoni

Non credo che ci sia molto da commentare, ma questi versi sono potentissimi. Innanzitutto mi chiedo: anche J-Ax è stato vittima del bullismo? Perché, altrimenti, non saprei spiegare dove ha trovato la sensibilità necessaria per scriverli. Mi piace soprattutto la frase: buttare acqua sulla mia non nutre la tua fiamma. Già, perché noi siamo abituati a dividere il mondo in buoni e cattivi, come diceva il Vasco, ma non è tutto così semplice. Qui si parla di vittima (bullizzato) e carnefice (bullo). E se il carnefice fosse vittima a sua volta? Da dove nasce il bisogno di bullizzare qualcuno? Dall'insicurezza? Dalla paura? Dalla mancanza di affetto? Se vogliamo risolvere il problema del bullismo, non basta difendere le vittime, dobbiamo anche "guarire" i bulli. J-Ax, considero ancora "domani smetto" come uno dei migliori album della musica italiana. Un capolavoro. Poi hai dato il via alla stagione dei talent e del trap. Se passato da "il mio nome è nessuno" a "senza pagare". Se passato dagli ultimi, dagli ingenui, dalle vittime, alla parte dei furbetti. Sei passato con quelli che stanno dall'altra parte della staccionata, dei "maganschei" come direbbe Natalino Balasso (la staccionata dei belli, non importa come ci sia arrivato, l'importante è stare dal lato giusto). Pensavo che non avessi più niente da dire a noi vecchi fans, che non fossi più capace di scrivere. Ma questo feat è un capolavoro. Perché non torni a scrivere qualcosa per noi fans degli articolo 31? A proposito: "il forte sa difendersi ma è più forte chi difende gli altri", hai dimostrato di essere forte.

J-Ax vittima di bullismo

Il commento (purtroppo anonimo) a questo brano, mi ha motivato ad indagare di più sul passato di J-Ax, trovando conferma a quanto sospettavo. Lui stesso è stato vittima del bullismo, quando era alle superiori. Cambiare scuola lo ha salvato: li ha trovato delle persone che lo hanno protetto dai bulli, con fare da bullo. Da qui credo la frase: forte è chi sa difendersi ma ancora più forte è chi difende gli altri. Bene J Ax, ma attenzione: attenti a non combattere il bullismo con il bullismo. Io e te siamo della stessa generazione, e capisco bene il significato di quello che dici (gli anni '80, la compagnia, l'uno per tutti ed il tutti per uno), ma occhio agli equivoci.

Marco Baruffaldi, un ragazzo fortunato

Ho insegnato a scuola per 12 anni ed conosciuto tanti "Marco Baruffaldi". È normale, anche se sbagliato, nel vederlo, pensare che sia un ragazzo sfortunato. Sfortunato perché ha avuto la sfortuna di nascere con la sindrome di "down". È vero, ma in 12 anni ho visto di tutto. Ho visto ragazzi senza genitori, con genitori violenti, alcolizzati o in carcere. Che hanno avuto delle infanzie terribili. Quegli stessi ragazzi che, facilmente, sono i bulli. Ebbene, Marco ha un padre fantastico e una madre che, stando alla poesia, lo ha amato. Insomma, quello che voglio dire è che, a prescindere dalla sua disabilità è un ragazzo fortunato, molto più fortunato di tanti ragazzi "normali" che non hanno conosciuto l'amore dei genitori.

Testo della canzone Siamo diversi tra noi di Marco Baruffaldi

Ehi lo sai ci sono anch’io
a questo mondo
a questo mondo servo pure io
servo pure io
guardami, ascoltami, anche io
provo dolore
provo emozione
anche io provo l’amore
sai come ci si sente
sente sente
se ti fan capire
che non servi proprio a niente
e io dico no, no, no

Ci sono anch’io a questo mondo
servo pure io, servo pure io
e sai cosa ti dico
che il mondo fa schifo, schifo, schifo
la mia diversità è la mia qualità
e se questo tu non sai
amico mio non sarai mai, mai

Sai cosa mi chiedo, chiedo, chiedo
dove sarà domani
dove sono i miei piani
dove saranno i miei sogni, sogni, sogni
tendimi le mani
tendimi le mani
non giudicare il mio corpo
anche se è un po’ storto
io abito qua
ma differenza non fa

Anche perché tu non sei uguale
se mi aiuterai
tu diverso non sarai
guardami, ascoltami
anche io provo dolore
provo emozione
anche io
sudare, amore, amore, amore
non sfottermi dai
non sfottermi mai, mai
io ho bisogno oggi, oggi, oggi
siamo diversi tra noi
siamo diversi tra noi

Tendimi le mani
non giudicare il mio corpo
anche se è un po’ storto

Io abito qua, abito
ma differenza non fa
ci sono anch’io a questo mondo
servo pure io, servo pure io
e sai cosa ti dico
che il mondo fa schifo
la mia diversità
è la mia qualità
e se questo tu non sai
amico mio non sarai mai

Commenti

  1. Ciao, bell'articolo!
    Sì, J-Ax è stato bullizzato
    Ad esempio in "Piccoli per sempre" dice "Perché ero io quello che non parlava, il bambino così magro che il bullo picchiava"
    Esser stato bullizzato è stata una delle esperienze che lo ha fatto rinchiudere nella scrittura perfezionandola a livelli altissimi
    Comunque sì, ha scritto pezzi straordinari, se non li conosci ti consiglio di ascoltare "Signora" e "Dentro me"

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    Risposte
    1. Grazie mille del contributo, questa sera voglio aggiornare l'articolo

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