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Alta Marea - Antonello Venditti

Antonello Venditti canta Alta Marea

Antonello Venditti poeta.

Ancora il significato del testo di una canzone del grande cantautore romano Antonello Venditti. Grande musicista che, purtroppo, ho imparato ad apprezzare da poco. Un vero peccato, mi sono perso qualcosa, ma sono ancora in tempo per recuperare. La canzone è Alta Marea. Ho cercato a lungo, all'interno del brano, significati nascosti e metafore, che spesso si trovano nei suoi pezzi. In realtà, questa volta, ne è piuttosto carente. Si tratta invece di una poesia nuda e cruda! Frasi semplici destinate a sollevare in noi emozioni, senza il bisogno di essere interpretate o spiegate.

Gli anni '70 e la voglia di viaggiare

Il contesto è "molto" anni '70 e, per chi fosse troppo giovane, è difficile da capire. Attenzione! Non è difficile capire il significato del testo, quanto le emozioni che scatena in noi "vecchi" il suo ascolto. Negli anni '70, come conseguenza della rivoluzione culturale del '68 e di un'impressionante crescita economica, la società era davvero cambiata. Parliamo di amori: una volta c'era il caro proverbio: "mogli e buoi dei paesi tuoi". Detto in altro modo, si nasceva in un paesino di contadini e ci si sposava con una ragazza del paese. Negli anni '70 gli orizzonti si allargavano: ci si poteva fidanzare con una ragazza che abitava a Roma, Napoli o addirittura in Sardegna. Era qualcosa di affascinante: gli orizzonti si estendevano, le culture si fondevano e si aveva sempre più consapevolezza di  come l'amore fosse universale e viaggiasse al di sopra le frontiere. Non si era ancora arrivati all'epoca della fidanzata dell'est o della latina americana. I confini dell'universo erano ancora le Alpi,  solo qualche audace avventuriero osava spingersi in terre lontane, come la costa azzurra, la Carinzia o Londra (che di li a breve sarebbe diventata una specie di Mecca).

Viaggiare e sognare

Ora, in questo contesto, il viaggio era parte integrante della love story. Era lui stesso affascinante ed era, quasi sempre, un'avventura unica. Pensate a Guccini e al suo Statale 17, tanto per fare un esempio. Perché? Perché i mezzi all'epoca non erano i mezzi di oggi e, soprattutto, perché non c'erano i voli low cost stile Ryan Air. Se volevo andare da Napoli a Reggio Calabria era necessaria una giornata, in un treno caldo, sovraffollato e, spesso, sudicio. Se poi dovevate raggiungere una frazione poteva essere necessario camminare anche 4 ore. Questo nella migliore delle ipotesi, perché il treno era già roba da ricchi. I più alla moda viaggiavano direttamente in autostop.
E cosa si faceva durante questi viaggi? Si fantasticava su quello che ci attendeva, ci si guardava intorno e, soprattutto, si faceva conoscenza con altri viaggiatori. Si, perché all'epoca non esistevano cellulari, tablet, portatili o altro, quindi, quando viaggiavi, o leggevi, o dormivi o parlavi con chi ti stava vicino. Nascevano amicizie colossali che, spesso, continuavano anche in seguito con altri viaggi organizzati assieme o visite reciproche. Mi spiego meglio, se un veneziano conosceva un palermitano durante il viaggio in treno, magari si scambiavano l'indirizzo e si sarebbero fatti una reciproca visita l'anno seguente. Il rapporto spesso veniva coltivato in maniera epistolare. E funzionava!!! (sembra incredibile vero?)

Avventure che hanno fatto la nostra storia

Quando poi erano trascorsi diversi anni ci si ritrovava spesso a parlare di quei viaggi avventurosi: se la storia aveva avuto un lieto fine per raccontare cosa avevamo fatto per conquistare la donna. Di come, per amore, avessimo attraversato mezzo mondo in autostop, piuttosto che bicicletta o in treno senza biglietto (mio nonno mi raccontava spesso come, da militare, andasse da Gorizia a Pordenone in bicicletta per vedere la nonna). Se la storia andava male per ricordare di come eravamo pazzi e di cosa non avremmo fatto anche per un bacio!
Bene, il maestro Venditti in questa canzone parla proprio delle emozioni che si provavano durante questi viaggi. Si tenga presente che, non avendo i cellulari o Internet a disposizione, spesso, durante la strada, ci si chiedeva pure se la nostra amata ci stesse ancora aspettando o se, nel frattempo, le cose fossero cambiate.
Cosa fa il nostro durante il viaggio? Fuma una sigaretta dietro l'altra (sigarette mai spente), vede la notte finire ed arrivare l'alba (serve a sottolineare quanto il viaggio sia lungo), ascolta la radio e sente il "suo cuore più forte di questo motore". Ovvero, per quanto il viaggio sia duro, la motivazione data dal suo amore resta comunque uno stimolo ad andare avanti. 

L'Alta Marea e i nostri sogni

"La mente vola fuori dal tempo e si ritrova sola" indica un'emozione che è difficile da spiegare a chi non l'ha mai provata. Se hai guidato tutta la notte e stai ancora guidando mentre albeggia, puoi provare questa strana sensazione di surreale, dove pensi a tutto, non ti rendi conto di dove sei, sei quasi distaccato dal corpo.
Poi molto più semplicemente rivolge il pensiero alla sua lei, che come l'alta marea vede per alcuni momenti e poi scompare. Si domanda cosa faccia lei quando lui non c'è, si domanda del mistero dell'amore, che lo spinge a simili avventure per una donna...
Ripeto, temo sia difficile assaporarne il senso a chi è nato dopo gli anni '70, a noi invece rievoca sempre delle bellissime immagini, delle meravigliose avventure, di una grande voglia di sentirsi vivi! Grande Antonello!!!

Una canzona sulla droga?

Molti vedono in questa canzone un brano che parla di droga. L'alta marea sarebbe l'astinenza da mancanza di droga, e il viaggio, ovviamente, "il viaggio". La solitudine è quella del tossico, che in qualche modo si sente comunque bene quando è sotto l'effetto del farmaco. È la fatica e la determinazione per raggiungere la meta gli enormi sacrifici degli eroinomani per procurarsi la dose quotidiana. Potrebbe essere così, ma non ne sono convinto.

Testo della canzone Alta Marea di Antonello Venditti

Autostrada deserta
al confine del mare
sento il cuore più forte di questo motore

Sigarette mai spente
sulla radio che parla
io che guido seguendo le luci dell'alba
Lo so lo sai
la mente vola
fuori dal tempo
e si ritrova sola
senza più corpo
né prigioniera
nasce l'aurora

Tu sei dentro di me
come l'alta marea
che scompare riappare portandoti via

Sei il mistero profondo
la passione l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia
Lo so lo sai
il tempo vola
ma quanta strada
per rivederti ancora
per uno sguardo
per il mio orgoglio
quanto ti voglio

Tu sei dentro di me
come l'alta marea
che riappare scompare portandomi via

Sei il mistero profondo
la passione l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia,
Lo so lo sai
il tempo vola
ma quanta strada
per rivederti ancora
per uno sguardo
per il mio orgoglio
quanto ti voglio,

Commenti

  1. Si,il viaggio è il cardine di questo testo: un viaggio lungo verso chi si ama ed è durante il viaggio che il "lui" in questione pone a se stesso mille interrogativi, mille dubbi sul fatto che la donna che ama sia ancora nella sua stessa condizione sentimentale, perché " i buchi " del non vedersi e nn frequentarsi possono allentare e sminuire il valore del sentimento!

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    Risposte
    1. .... Anch'io ci vedo il significato del viaggio, del dubbio, di mille domande, del cuore che batte forte al pensiero di passare, anche se fosse solo un attimo, con lei... Sento molto questa canzone, forse perché, ho viaggiato e sto ancora viaggiando, per un amore.....

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    2. Già pure io che ho avuto per anni una fidanzata spagnola, che viveva a 12 ore (tra aereoporti, treni e motropolitane da me). In quegli anni poi non esistevano smart phone e telefonare all'estero con un cellulare era assai complicato, il che rendeva l'esperienza ancora più forte.

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