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La cura - Franco Battiato

franco battiato canta la cura
Il Blog si unisce al cordoglio per la morte del Maestro "Franco Battiato". Sentivo su radio Capital (a mio parere la miglior radio del mondo) che "la cura" è una delle più belle canzoni d'amore mai scritte. Radio Capital, questa volta mi hai sbagliato.
Era da tempo che volevo scrivere un post su questa canzone. Lo voglio fare perché mai come in questo caso, la gente si è lasciata andare ad interpretazioni totalmente fuorvianti (a partire dalla mia fidanzata). Devo ammettere che nemmeno io l'avevo capita da subito, ma di una cosa ero certo: il maestro Battiato non avrebbe mai scritto una banale canzoncina d'amore. Mi domando: è tanto difficile capire che non è una canzone d'amore? Che non è dedicata ad una fidanzata? Devo litigare ogni volta che se ne parla? Facciamo uno sforzo, facciamo roteare il neurone. Cominciamo col prendere qualche frase d'esempio:
  • ti proteggerò dai turbamenti che da oggi incontrerai: cioè, io dico alla mia fidanzata che, se mi starà a fianco, farò di tutto perché, a partire da quel momento, tutto sia migliore. Battiato invece gli dice che, a partire da oggi, incontrerà nuovi turbamenti. Cominciamo bene!
  • dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai: mi pare ovvio. Ma quale fidanzato direbbe alla sua morosa che porta gioia, serenità, positività? No, il miglior complimento che riesce a fare Battiato è che lei, per sua natura, attira i normalmente i fallimenti. Cioè, quale donna non sognerebbe una dichiarazione d'amore simile?
  • ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie: della serie "ti amo perché hai sbalzi di umore, ossessioni, dolori, sbalzi di umore... mamma mia, ma! Insomma, si è scelto una ragazza perennemente mestruata, ed è felice nel poterglielo rinfacciare in ogni occasione.

Battiato, Dio e la mela del peccato.

E siamo solo al primo paragrafo! Allora: o il nostro autore siciliano non ci capisce nulla di donne e di amore, oppure è evidente che il significato sia un altro. Io opto per la seconda, ma, se per voi è la prima risposta quella giusta, allora andate a leggere in un altro sito. Torniamo a noi e domandiamoci: a chi si rivolge questa canzone? Chi è che ha sbalzi di umore, che per sua natura fallisce ripetutamente,  pieno di manie e ossessioni? Be, semplice, è l'uomo stesso! Quindi questa canzone è riferita all'uomo stesso, anzi, sarebbe meglio dire all'essere umano. E chi ha l'arroganza di rivolgersi all'essere umano in questo tono? Per capire il chi, forse sarebbe meglio domandarsi il quando. Inizia parlando di "turbamenti che da OGGI incontrerai", come dire: fino ad oggi tutto era felice e perfetto, ma d'ora in avanti l'esistenza ti sarà difficile: fallimenti, malattie, ossessioni... Quel momento è molto chiaro ed è dettagliatamente descritto nella Genesi: è il momento in cui l'uomo mangia la mela del peccato. Rileggete tutto e vedrete come ogni cosa diventerà chiara. 

Dio ci punisce o ci sostiene?

I preti ci hanno sempre parlato che un Dio adirato, incattivito, si scaglia contro l'uomo e, con un linguaggio ricco di anatemi, gli predice un futuro di disgrazie. Leggendo bene la Bibbia non è proprio così: Dio dice all'uomo (ma glielo dice anche il serpente) che, dal momento in cui ha scelto di mangiare dal frutto del bene e del male, è diventato simile a lui. Riconoscere tra il bene e il male è un grande privilegio, ma comporta anche grandi sofferenze, sofferenze dovute all'indecisione, sofferenze dovute a scelte sbagliate. Un po' come per il bambino, che è felice e spensierato durante l'infanzia, in cui il genitore si occupa di tutto, lui deve solo obbedire. Arriva poi l'adolescenza, in cui finalmente può decidere per se stesso, non è più un bambino, è qualcosa di più. Ma, di conseguenza, arrivano i dolori, i fallimenti e le sofferenze dovute alle scelte sbagliate.

Dio nella cura di Battiato.

Il Dio di Battiato però non è cattivo. E' un padre preoccupato, che lascia andare la propria creatura, ma che è sempre presente per aiutarla, per sostenerla, per dargli un aiuto, ma che non vuole togliere la libertà di decidere e di sbagliare alla propria creatura

Cosa significa "vagavo per i campi del Tennessee"

Non lo ho capito, sono quindi dovuto andare alla ricerca nel web. Cominciamo col dire che nessuno lo sa (purtroppo). Sarebbe bello se il maestro ce lo dicesse prima che sia troppo tardi (ormai è troppo tardi). Comunque ho trovato due siti che si sforzano di darne una spiegazione. Il primo parte dai numerosi riferimenti alla cultura indiana (parliamo dei nativi americani) della quale il l'autore è sempre stato affezionato. La libertà che cercava era quella che cercavano gli indiani durante le guerre tenute in Tennessee tre il '700 e l'800. Ci sono altri riferimenti nella canzone, ad esempio il Wiskey Tennesee utilizza carbone di acero bianco al posto della torba, e, nella strofa successiva, si dice: non hai fiori bianchi per me? All'inizio potrebbe sembrare una spiegazione illuminante, ma dopo un po no, non mi convince molto. Complimenti comunque all'autore che è riuscito ad andare molto a fondo e a coglierne delle importanti sfumature. Molto più interessante un'altra interpretazione che vuole si tratti di una citazione di Kenneth Walker, che, al pari di Battiato, è un fan di Gurdjieff, e che parla di autocoscienza. Walker, nella sua opera, parlava dei campi del Suffolk, ma il concetto è lo stesso. Si parla di autocoscienza, di prendere coscienza di se stessi. Ed è esattamente ciò di cui si parla in questa canzone. L'uomo che prende coscienza di se stesso e si allontana da Dio, "vagando per i campi del Tennesee". Direi che questa spiegazione è assai sensata!

Testo integrale de "la cura" di Franco Battiato.

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

Commenti

  1. OK, ma la seconda strofa è contraddittoria.
    Si parla di sensi, di corpi, di fiori e di sogni. Questa mi è proprio criptica, quale divinità protettiva può parlare in questo modo?

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    Risposte
    1. Sono le meraviglie del creato delle quali Dio ci ha fatto dono

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    2. Ho provato a scriverti nel tuo indirizzo mail, ma risulta inattivo. Se il sito ti piace volevo proporti di diventare Publisher!

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  2. aspetta che vado a controllare quale indirizzo ho messo nel profilo
    'sti cazzi...

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  3. Hei ciao! Mi interesserebbe approfondire il discorso visto che voglio fare la mia tesina proprio su questa canzone! Puoi trovarmi qui martinagiovene10@gmail.com

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  4. Un esempio, più che di una pretesa taumaturgica imbevuta di mistica (occorre sempre riflettere sull'assonanza fra mistica e mistificazione), del desiderio insito in ciascuno di noi - per quanto smentito dal vissuto - di una promessa salvifica.

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